La pratica emergente dell’astroturismo desidera proporre un’esperienza di villeggiatura nuova. L’obiettivo è valorizzare cieli bui, osservatori, parchi naturali e territori lontani dall’inquinamento luminoso delle mete più tradizionali. In questo approfondimento, racconteremo 7 tendenze dell’astroturismo estivo in Italia. Lo faremo legandole alla rigenerazione dei territori interni, all’educazione scientifica, alla salvaguardia del buio naturale e allo sviluppo di economie turistiche lente. Una simile strategia può aprire a nuove proposte e deviare i flussi da quei luoghi che soffrono di overtourism per far scoprire, a chi viene da fuori, realtà incredibilmente suggestive.
Cos’è l’astroturismo e perché cresce proprio in estate
L’astroturismo non ha nulla a che fare con le spedizioni nello spazio dei super-ricchi. Si riferisce piuttosto a un tipo di turismo ancora poco diffuso – ma in grande crescita, stando a quanto riportano l’Unione degli Astrofili Italiani e le statistiche dell’UNWTO, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di turismo – focalizzato sull’osservazione del cielo. Si tiene in luoghi isolati o remoti, dal momento che è necessario allontanarsi dalle sorgenti di inquinamento luminoso, nottetempo. L’esperienza attrae molto perché unisce all’astronomia l’amore per la natura e la scoperta di luoghi remoti.
Il tipico programma di una vacanza astroturistica comprende la partecipazione a escursioni notturne, l’osservazione della volta celeste, a occhio nudo o tramite telescopio, e la visita a osservatori, al fine di assistere a determinati eventi astronomici. Sciami meteorici, eclissi o congiunzioni planetarie sono le occasioni che vanno per la maggiore. Il periodo estivo, a cavallo tra luglio e agosto, è il più indicato per portare a termine vacanze di questo tipo. Le condizioni meteo e l’attività astronomica sono ideali. L’astroturismo può diventare uno dei segmenti di riferimento in alta e altissima stagione.
Possiamo distinguere villeggiature scientifiche, esperienziali e contemplative. Le prime si concentrano sull’aspetto educativo e di apprendimento. L’astroturismo esperienziale, invece, mira a creare atmosfere coinvolgenti e immersive, permettendo ai visitatori di entrare in contatto con la natura e la cultura del luogo ove si trovano. Sono esperienze di questo tipo le passeggiate notturne sotto le stelle; i workshop di astronomia; le osservazioni guidate in ambienti incontaminati e la possibilità di dormire sotto un cielo stellato.
L’aspetto contemplativo riguarda turisti maggiormente spirituali. Vi sono persone che ricercano un periodo di pausa dalla quotidianità che sia introspettivo e riflessivo. L’osservazione del cielo, intesa come ammirazione della bellezza e della vastità del cosmo, capace di stimolare la riflessione sul proprio posto nell’universo, è il principale scopo di chi parte per una vacanza di questo tipo.
I 7 trend dell’astroturismo in Italia
Nel nostro Paese, l’astroturismo si sta affermando, estate dopo estate. Lungo le Alpi e l’Appennino abbiamo luoghi di innegabile bellezza, più che adatti a offrire esperienze delle tre tipologie che abbiamo definito. Pro loco e amministrazioni locali hanno declinato in svariate sfaccettature l’astroturismo. Ne abbiamo distinte 7, che andiamo a elencare nei paragrafi seguenti.
1. Cieli certificati Starlight o Dark Sky
Esistono apposite certificazioni per l’astroturismo. Sono in grado di attestare la qualità del cielo notturno e l’impegno di una determinata comunità per proteggere il buio che crea le condizioni per poterlo godere. La certificazione Starlight è riconosciuta da UNESCO, UNWTO e Unione Astronomica Internazionale (IAU). Viene rilasciato ad aree dallo scarso inquinamento luminoso ove si può ammirare un cielo stellato mozzafiato. Rappresenta un attestato di qualità per la tutela del cielo notturno e la promozione del turismo astronomico.
La certificazione IDA (International Dark-Sky Association) si concentra sulla tutela del buio. È un attestato che garantisce l’assenza di inquinamento luminoso e promuove pratiche di lighting sostenibile. Certifica parchi, comunità, riserve e tutti quei siti che si distinguono per la loro oscurità. Il Parco Astronomico di Isnello, nelle Madonie, è certificato Starlight Stellar Park dalla fine del 2021. Anche in Valle d’Aosta, il Vallone di Saint-Barthélemy ha ricevuto lo stesso attestato, nel settembre 2020. Riconoscimenti di questo tipo dimostrano come vi siano realtà, all’interno dei nostri confini, già pronte a scommettere sull’astroturismo.
2. Festival e rassegne sotto le stelle
Le proposte di festival e rassegne estive tenute sotto le stelle stanno costantemente aumentando. Non deve stupire. Uno sfondo come quello della volta astrale al buio è mozzafiato e può valorizzare qualsiasi iniziativa. In aggiunta, organizzare eventi di questo tipo crea un legame tra astrofili e comunità e tesse una rete tra persone interessate alla promozione e al sano utilizzo di un luogo, le quali hanno a cuore anche l’appezzamento di cielo sovrastante.
Un’iniziativa come Calici di Stelle, in corso in tutta Italia fino al termine di agosto, è nata proprio a seguito di questa collaborazione. Degustare vini sotto splendidi cieli stellati in cornici di pregio come borghi e castelli, rende ancor più gustoso il nettare d’uva. Innegabilmente affascinanti sono anche le esperienze, diffuse a macchia d’olio in tutto il nostro Paese, legate alla notte delle Perseidi, tra il 10 e il 13 agosto. Accanto a questi eventi sono anche piuttosto noti quelli dei trekking sotto le stelle, nei quali si coniugano cammino e osservazione degli astri.
3. Osservatori diffusi e mappature partecipate
Oltre all’aspetto prettamente turistico, c’è quello della cosiddetta citizen science, ovvero la scienza partecipata. Esplorare stelle e pianeti non è soltanto un’attività professionale, bensì anche una passione e un passatempo che può interessare e affascinare molti.
Attinente all’astroturismo è poi la realizzazione di reti di osservatori diffusi. Si tratta di svariati punti dotati di telescopio e dislocati in diverse località. Generalmente, se ne fa uso per monitorare lo stesso fenomeno da più angolazioni. La tecnologia IoT, dell’internet delle cose, consente l’impiego di di sensori diffusi che raccolgono dati su diversi parametri quali temperatura, umidità, inquinamento… e li trasmettono a un sistema centrale per l’analisi.
4. Turismo contemplativo e silenzioso
Un turismo di questo tipo non è per tutti. C’è chi desidera divertirsi e scatenarsi, quando è in vacanza, e chi invece preferisce rigenerarsi nel silenzio e nella lentezza, facendo esperienza di raccoglimento e meditazione. Il minimalismo sensoriale ha il potenziale di acuire il nostro benessere, ricaricandoci e restituendoci grinta e voglia di fare. Questa nicchia ha le sue esigenze, come tutte le altre, e, non a caso, stanno nascendo strutture specializzate all’accoglienza di queste persone: rifugi panoramici, glamping astronomici, bed and breakfast in mezzo alla natura e similari.
5. Percorsi a piedi o in bici notturni
Le esperienze escursionistiche notturne, guidate o meno, dalle notti in rifugio ai cammini sotto le stelle, dalle ciclovie buie agli itinerari transregionali percorsi nottetempo, si configurano come iniziative più intense delle loro controparti alla luce del sole. La notte porta con sé mistero, raccoglimento e timore, tre sensazioni che hanno una potenza capace di farci sentire vivi, attivi e completamente immersi in quel che stiamo facendo. Le emozioni suscitate dalla notte sono peculiari e differenti rispetto a quelle che proviamo di giorno.
6. Educazione scientifica per bambini e famiglie
La finalità più prettamente didattica dell’astroturismo è rivolta a bimbi e famiglie. I più piccoli possono essere coinvolti in laboratori mirati, osservazioni guidate nella notte ed esplorazioni della volta celeste utilizzando planetari fissi o mobili. Tra le numerose location ideate per questo scopo che troviamo sul territorio italiano, una delle più rinomate è quella di Monte Romano, a Brisighella, in provincia di Ravenna. Con i suoi tre telescopi principali tiene un fitto calendario di eventi, pubblici e privati, che diventa fittissimo in estate. I tanti soci della struttura, che ha recentemente compiuto 40 anni, partecipano ad appuntamenti e iniziative locali e rappresentano una sorta di istituzione per la zona ove operano.
7. Turismo resiliente nei piccoli borghi
Tralasciando la strumentazione scientifica, è possibile ammirare il cielo anche a occhio nudo, magari da un nucleo urbano isolato e lontano dalle luci delle grandi città. È il caso dei piccoli borghi montani o di campagna. Per queste realtà, l’astroturismo rappresenta un’opportunità di visibilità e incremento turistico, la quale può deviare i flussi turistici verso aree poco antropizzate, le quali non hanno molto da offrire al visitatore, né come mete né come strutture.

Il progetto europeo STARS4ALL, che mira a promuovere il rispetto dei cieli bui sul territorio dell’Unione, sta investendo in sensibilizzazione e promozione di attività di astroturismo. L’80% dell’umanità vive in ambienti luminosamente inquinati. Bruxelles vuole ridurre questa percentuale e consentire agli europei di godere meglio del baldacchino luminoso creato dalle stelle nottetempo.
I principali parchi italiani con qualità del cielo certificata
PARCO O AREA | REGIONE | CERTIFICAZIONE | ATTIVITÀ ASTROTURISTICHE |
PARCO DELLE MADONIE | SICILIA | STARLIGHT RESERVE | PERCORSI NOTTURNI E FITTO CALENDARIO DI EVENTI |
PARCO DELLA VAL D’ORCIA | TOSCANA | CANDIDATURA IN VALUTAZIONE | TREKKING, WINE AND SKY |
PARCO DEL POLLINO | BASILICATA | ATTUALMENTE NESSUNA | EVENTI ASTRONOMICI |
VAL CHISONE NELLE ALPI COZIE | PIEMONTE | ALCUNE AREE SONO DARK SKY PARK | MAPPATURE, MONITORAGGI E RICERCHE |
Per il momento, l’Unione degli Astrofili Italiani, la IDA e l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ritengono questi parchi i più interessanti da un punto di vista astroturistico.
Astroturismo e tutela ambientale: un’alleanza strategica
Come sostiene anche l’UNESCO, il cielo va protetto, proprio come il suolo. Iniziare a considerare la volta celeste un paesaggio, e tutelarla come tale, ci darà modo di migliorare l’habitat per insetti e uccelli, oltre che garantirci un colpo d’occhio mozzafiato. Esiste un legame profondo tra cielo buio e paesaggio. La luce artificiale non è parte della natura e la disturba. È proprio per questo motivo che è stato coniato il termine inquinamento luminoso e si è dato avvio a pratiche di riduzione e protezione dal fenomeno come, per esempio, l’astroturismo.
Una vacanza di questo tipo, poco impattante e orientata al rispetto e alla valorizzazione della natura, è ideale per dare manforte alle strategie di transizione ecologica che, più a parole che di fatto, le istituzioni stanno stabilendo e diffondendo. In aggiunta, si pone anche come uno stimolo non trascurabile alla rigenerazione dei borghi e un antidoto allo spopolamento totale. Che i turisti portino denaro è cosa nota, se invece di destinarlo alle popolari strutture turistiche sulla costa o agli chalet extralusso collocati in montagna lo porgessero a chi, con tenacia, insiste nel mantenere vivo un borgo ormai deserto, potrebbero contribuire alla letterale risurrezione di centri in profonda emorragia abitativa.
Come organizzare un’esperienza di astroturismo in maniera sostenibile
A questo punto, potrebbe essere sorta una certa curiosità. Com’è possibile organizzare un’esperienza di astroturismo che possa dirsi sostenibile? Vi sono alcune azioni chiave che, come turisti, possiamo portare avanti in prima persona:
- scegliamo aree a bassa densità luminosa. Siamo all’ABC per un astroturista. L’esperienza richiede una simile destinazione e se vogliamo portarla a termine, non possiamo certo evitare di recarci in un luogo poco inquinato luminosamente;
- collaboriamo con astrofili locali. Queste persone sono vere e proprie guide in materia e, in molti casi, fanno astroturismo da tempi nei quali la parola neppure esisteva. Possono raccontarci segreti e curiosità oltre che indicarci i migliori luoghi di osservazione;
- promuoviamo l’evento in piccoli gruppi e scoraggiamo l’overtourism. Rispettare l’ambiente significa anche non invaderlo ed evitare che debba subire l’assalto turistico;
- approfittiamo dei percorsi per famiglie, allestiti in tutte le aree dedicate all’astrotourism, per garantire un’esperienza godibile all’intero nucleo;
- utilizziamo torce rosse e luci schermate. Accertiamoci che il nostro equipaggiamento non crei quell’inquinamento luminoso che ci stiamo sforzando di evitare.
L’astroturismo non è solo un’esperienza turistica a sé stante. Si tratta di un vero e proprio modello di rigenerazione territoriale sostenibile. Proteggere il buio significa preservare il paesaggio, la biodiversità e, naturalmente, l’immortale rapporto tra uomo e cielo. Il valore culturale di una vacanza così strutturata è molto elevato e quello ambientale lo è ancora di più.