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Aereo Solar Impulse: il futuro dell’aviazione eco-friendly

Solar Impulse: il prototipo sostituirà questi aerei di linea?
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Oggi come oggi, il nome Solar Impulse significa poco. A udirlo si intuisce che abbia qualcosa a che fare con l’energia solare ma non si hanno ulteriori informazioni. Se tutto dovesse però andare secondo i piani del Politecnico Federale di Losanna, in Svizzera, tra qualche decennio potremmo avere queste parole ben salde in mente e associarle immediatamente all’élite dell’aviazione mondiale, esattamente come abbiamo fatto fino al 2003 con il nome Concorde.

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Il progetto Solar Impulse

Il Solar Impulse è un velivolo quadrimotore ad ala alta, progettato dagli ingegneri del Politecnico di Losanna e attualmente giunto alla seconda fase di realizzazione. È dunque un prototipo, ma presenta un enorme potenziale e c’è chi lo associa già al futuro dell’aviazione civile. L’aereo è davvero innovativo. Esso presenta la possibilità di librarsi in aria senza neppure una goccia di carburante a bordo – seppure probabilmente non viaggerà mai a secco qualora dovesse raggiungere la fase di produzione di massa, per motivi di sicurezza – dal momento che sfrutta l’energia del sole.

L’obiettivo finale che si erano dati i progettisti dell’aereo sperimentale era quello di circumnavigare il pianeta in un tempo inferiore ai 25 giorni.

Il progetto fu lanciato ben 20 anni fa, dall’inventiva di Bertrand Piccard, aviatore e psichiatra, nato e residente a Losanna. Il gruppo di lavoro contava inizialmente soltanto un manipolo di ingegneri ma, dal 2003 a oggi, è cresciuto fino a divenire il gruppo multidisciplinare di circa 50 specialisti – e il doppio di consulenti esterni – che sta portando avanti le operazioni in questi mesi.

Piccard è un visionario esattamente come lo era suo padre Jacques, il primo uomo a scendere sul fondale della Fossa delle Marianne, a bordo del batiscafo Trieste. Solar Impulse è nato con l’obiettivo di fare il giro del mondo senza utilizzare carburante. Il primo prototipo, denominato HB-SIA e presentato a Dübendorf nel 2009, poteva decollare e mantenersi in volo sfruttando soltanto l’irraggiamento solare. Era però ancora piuttosto rudimentale, insicuro e totalmente inadatto al trasporto di esseri umani sulle lunghe tratte. Si trattava infatti di un modello puramente dimostrativo, dotato di cabina di pilotaggio non pressurizzata e una quota di tangenza molto limitata. Questo dato indica la massima distanza verticale raggiungibile per un aereo in volo.

Tutto è migliorato con il modello revisionato.

Solar Impulse, l'aereo del futuro sostituirà mai quelli del presente?
A oggi la tecnologia di Solar Impulse non è in grado di sostenere le necessità dell’aviazione civile. Si auspica però che la sperimentazione svizzera possa portare a importanti avanzamenti, come ad esempio l’impiego di velivoli ibridi.

Il Solar Impulse 2 e la circumnavigazione del globo

HB-SIB, ovvero il Solar Impulse 2, è poco più grande del velivolo da cui deriva ma decisamente più potente. È stato realizzato a partire dal 2011 e completato nel 2014, con circa un anno di ritardo sul previsto. La causa dello slittamento è stata un cedimento strutturale della scocca dell’aereo a cui si è dovuto prontamente rimediare.

HB-SIB può volare a un’altezza di 8.500 metri ed è sprovvisto di cabina pressurizzata, come il suo predecessore, per motivi di peso. A rendere l’ambiente tollerabile e vivibile per il pilota pensano tute termiche supplementari, isolamenti della cellula ed erogatori aggiuntivi di ossigeno. La sua apertura alare è amplissima e raggiunge i 72 metri, poco meno di quella dell’Airbus A380 (79,75 metri), ovvero il più grande aereo passeggeri di linea al mondo.

L’impresa del giro intorno al pianeta è stata avviata nel 2015, con partenza il 9 marzo. Il decollo è avvenuto negli Emirati Arabi Uniti, ad Abu Dhabi, e la traiettoria del volo è stata sempre prossima all’Equatore, dalla parte dell’emisfero Nord. I piloti erano due, Piccard e l’esperto André Borschberg, i quali hanno volato in turni non più lunghi di 4 giorni ciascuno, rispettando i limiti fisiologici del corpo umano. Le tappe totali sono state 17 e la durata effettiva dell’impresa è stata cronometrata in 558 ore e pochi minuti, che corrispondono a 23 giorni e 6 ore. L’atterraggio finale ad Abu Dhabi è stato il 23 luglio 2016, intorno alle 23.30.

Alla messa in aria di Solar Impulse 2 ha partecipato una cordata di investitori. Le celle solari sono state fornite da SunPower, azienda leader del settore.

Possibili risvolti per l’aviazione civile

Nonostante il successo della circumnavigazione, dal 2016 in avanti il lavoro a Losanna non si è fermato, tutt’altro. I costruttori si sono dati l’obiettivo di abbattere il peso dell’aeroplano, la principale criticità di questo velivolo. Il primo passo in questa direzione sarà la sostituzione delle batterie, la componente più pesante. Quando saranno disponibili accumulatori con maggiore efficienza e/o minor peso, si potrà circumnavigare il globo con lo stesso equipaggio di due persone, ma senza la necessità di fermarsi per scali e soste.

A quel punto, i tempi saranno maturi per cominciare a pensare a una conversione per l’aviazione civile. Tale momento appare piuttosto lontano, probabilmente troppo se si pensa a una destinazione d’uso per voli di linea. La piccola aviazione potrebbe però essere il terreno di sviluppo giusto per Solar Impulse. Naturalmente bisognerà ottimizzare la capienza e standardizzare i costi di acquisto e gestione, elevatissimi. Non va però esclusa la possibile trasformazione di HB-SIB in un mezzo di trasporto nell’arco di una quindicina d’anni, adottabile da chi oggi può permettersi un jet privato.

Se ciò dovesse divenire realtà non solo avremo trovato il modo di abbattere le emissioni dei super-ricchi, che sono estremamente nocive per il pianeta, ma avremo anche modo di progredire velocemente nella conoscenza e nello sfruttamento di questa tecnologia, grazie al suo quotidiano utilizzo.

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Mattia Mezzetti

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