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Parchi lineari lungo fiumi e ferrovie: rigenerazione ecologica a basso impatto

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La riqualificazione delle infrastrutture abbandonate sa creare spettacolari percorsi verdi nel cuore delle città. I parchi lineari rappresentano una nuova frontiera nella transizione ecologica, capace di riportare la natura anche laddove gli spazi siano più sacrificati.

parchi lineari, quelle infrastrutture che gli anglosassoni, nella loro lingua, definiscono greenways, sono loci amoeni in cui rifugiarsi a leggere un libro, passeggiare e/o compiere attività sportiva. In questi luoghi, dove il verde e la natura sono protagonisti, anche se ci troviamo nel cuore di una delle principali metropoli mondiali, è possibile immergersi in panorami inusuali, partecipare a reading, mostre itineranti, meditare, leggere, dipingere, correre oppure pedalare. Il tutto immersi in una vegetazione che, molto spesso, ha piuttosto poco da invidiare a quelle dei boschi montani o delle scogliere mediterranee.

Cosa sono i parchi lineari e perché sono importanti

Generalmente, un parco lineare è uno spazio verde snodato lungo un tratto di terra. Quello che lo caratterizza è il fatto che si sviluppi lungo una linea, spesso rappresentata da un’infrastruttura dismessa, come una ferrovia non più utilizzata o un canale in disuso. Il fatto che siano lineari significa, inevitabilmente, che questi parchi conducono i visitatori da un punto A a un punto B. Simili cornici offrono opportunità di svago e contribuiscono alla sostenibilità ambientale e alla rigenerazione urbana

Diversamente dagli altri parchi che costellano le nostre città, uno disposto in linea si estende lungo un percorso definito, piuttosto che attorno a un centro. Non si tratta di un’isola urbana. Ciò contribuisce a renderli più infrastruttura di passaggio che area dedicata esclusivamente al tempo libero o quasi. La differenza principale tra parco tradizionale e lineare è di tipo funzionale: se i primi sono concepiti esclusivamente per fornire una destinazione di arrivo, i secondi svolgono anche una sorta di accompagnamento, come fossero una strada o una qualsiasi altra via di comunicazione.

Rigenerazione delle fasce fluviali e ferroviarie

Il prossimo futuro delle città potrebbe non essere più contrassegnato da grigie distese di cemento, bensì da rigogliosi corridoi verdi. Questi inviteranno i cittadini a riscoprire la bellezza della natura, anche nel cuore di una metropoli e mentre si stanno recando al lavoro, al cinema, o stanno andando a prendere i bambini a scuola.

In un ambito di rigenerazione e trasformazione urbana non è possibile dimenticarsi delle fasce fluviali oppure ferroviarie. Queste, infatti, sono molto spesso presenti nelle nostre città e, esattamente come ogni altro elemento del nucleo urbano, possono degradarsi e soffrono l’incuria. Nello sviluppo e nell’evoluzione di un centro, a un certo punto divengono inevitabilmente obsolete, futili o non più necessarie. Quando ciò accade, è saggio trasformarle, così da evitare che cadano nell’abbandono e divengano indecorose e pericolose. Ricavarne parchi lineari rappresenta una soluzione sostenibile e amica dell’ambiente. Una massiccia presenza del verde in città mitigherà il clima e assorbirà un’elevata quantità di carbonio.

Parchi fluviali: percorsi ciclopedonali lungo il fiume a Belgrado
Le fasce fluviali giocano un ruolo molto importante, e spesso sottovalutato, in ambito di rigenerazione urbana

Benefici ambientali e paesaggistici

In questa epoca, i parchi urbani, non sono più esclusivamente semplici interruzioni tra quartieri e asfalto. Essi stanno acquisendo un ruolo sempre più centrale nella vita delle città. Tali spazi verdi, estesi in modo lineare lungo strade e percorsi pedonali, offrono più di un semplice rifugio dalla frenesia urbana. Rappresentano infatti il cuore pulsante delle attività ricreative e sportive. Soprattutto, diventano mete ideali per chi desideri immergersi in una vegetazione che può anche essere da sogno, senza alcuna necessità di uscire dai confini cittadini.

Sostenibilità e benessere sono spesso poste al centro delle politiche urbane. In questa ottica, i parchi lineari si rivelano strumenti chiave per migliorare la qualità della vita del cittadino, favorendone il benessere e l’inclusione. Attraverso un design intelligente e un’attenta pianificazione, aree come queste favoriscono non solo la salute fisica, bensì anche quella mentale. La sola presenza del verde ha un impatto profondamente benefico sul corpo e sull’anima dell’essere umano. Circondati dalla natura, ci sentiamo appieno parte di essa.

Esempi italiani ed europei di parchi lineari

Entriamo ora nello specifico e andiamo a esaminare alcuni parchi lineari europei. Nel vecchio continente abbiamo svariati esempi di aree verdi disposte in linea. Storicamente, infatti, il concetto di parco urbano resiliente, avo di quello lineare, ha avuto origine proprio qui, a Rotterdam, nei Paesi Bassi.

La città olandese è collocata all’85% in una depressione. La stragrande maggioranza del suo territorio, dunque, è sotto il livello del mare. Qui, la gestione delle acque è particolarmente critica. La sapienza ingegneristica e l’uso di spazi di ritenzione, come il Watersquare Benthemplein, hanno portato a un incremento del 25% nella capacità di gestione del deflusso dell’acqua. Senza questo espediente, sarebbe stato davvero difficile pianificare l’insediamento di parchi di questo genere.

A Parigi, la Coulée Verte René-Dumont, più nota come Promenade Plantée, è un elegante parco sopraelevato. Si tratta del primo al mondo nel suo genere, realizzato nel 1988, dunque prima del più celebre High Line di New York. Si snoda lungo i 4,5 km dell’antica ferrovia costruita nel 1859, la quale, fino al 1969, collegava piazza della Bastille a Varenne-Saint-Maur. Il concept realizzativo è stato piuttosto semplice. Libera dal su e giù dei convogli, la vegetazione ha iniziato a riappropriarsi del sedime inutilizzato e, con il tempo, gli animali sono tornati ad abitarlo. In breve, la Coulée Verte si è trasformata in una culla di biodiversità.

Il caso del Parco Nord a Milano

Realizzato nel 1983 e poi continuamente migliorato e arricchito, il Parco Nord di Milano è oggi assimilabile, per concept, ai parchi lineari che abbiamo già descritto. Gli oltre 630 ettari di superficie mettono in comunicazione Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e la città metropolitana di Milano. All’interno dell’area verde vi sono moltissime opportunità di svago, le quali sono in continuo aumento. L’importanza sociale, urbanistica ed ecologica dell’area è fuori discussione. Le amministrazioni comunali susseguitesi negli ultimi 40 anni hanno visto il parco Nord come un investimento per il futuro, portando avanti progetti di piantumazione e rimboschimento pressoché continui.

Il parco fluviale del Po e Dora Baltea

Il parco fluviale del Po e della Dora Baltea è parte del più ampio corridoio ecologico delle aree protette della fascia fluviale del maggior fiume d’Italia. Questa area ha sofferto di una antropizzazione massiccia, non sempre lecita, e solo negli ultimi tempi sono aumentati gli sforzi, almeno sulla carta, per valorizzare e proteggere il parco come meriterebbe. Il miglior modo per raggiungere questo obiettivo sarebbe quello di mettere in secondo piano lo sfruttamento del suolo e l’appropriazione eccessiva delle sue risorse, allo scopo di progettare il paesaggio, più che le attività che possono essere portate avanti su esso.

Trattandosi di un’area a cavallo tra due delle regioni più produttive d’Italia, Piemonte e Lombardia, il parco del Po insiste su un’area dove le esigenze industriali hanno storicamente avuto sempre la meglio sulle necessità ambientali. La vegetazione golenale, tipica del polmone verde, tiene conto di elementi estranei, introdotti dall’uomo secoli fa, che fanno ormai parte degli aspetti culturali del parco. Ecco perché, accanto a salici bianchi, pioppi bianchi, neri o ibridi, frassini, biancospini, sanguinella e olmi si ritrovano anche dei gelsi, introdotti come piante nutrici del baco da seta. La fauna comprende specie piuttosto esigenti dal punto di vista ecologico, ormai parte di questo habitat, come certi Ditteri del genere Brachiopa o i pipistrelli.

Il Greenway Park di Londra

parchi fluviali: una cartolina del Jubilee Greenway
Tra i parchi fluviali delle capitali europee, spicca il Greenway Park londinese, parte del tracciato noto come Jubilee Greenway

Nella capitale inglese l’itinerario noto come Greenway (o Jubilee Greenway, dal momento che fu inaugurato nel 2012, in occasione del Giubileo di Diamante della Regina Elisabetta II) è lungo oltre 60 chilometri e connette diversi luoghi cittadini, comprese numerose strutture olimpiche di cui si servirono gli atleti nello stesso 2012, anno in cui la manifestazione si tenne in città. Il percorso ad anello è percorribile a piedi e in bicicletta ed è contrassegnato da pannelli di vetro a pavimentazione. Nel distretto di Newham troviamo i 7 chilometri del vero e proprio parco lineare, che collega Victoria Park e Beckton costeggiando il fiume Lea.

Tra il 2016 e il 2019 il tracciato della via pedonale di Newham è stato rinnovato. Il City Council di Newham ha deciso di tenerla aperta 24 ore su 24, potenziandone l’illuminazione (che in diversi tratti era completamente assente) e ripavimentando la lingua di asfalto. Nel 2022, Greenway Park è diventato parte del Rewild London Fund, un’iniziativa del sindaco di Londra con l’obiettivo di preservare la natura locale e proteggerla dall’estrema antropizzazione che caratterizza la capitale inglese, metropoli da oltre 9 milioni di abitanti.

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Mattia Mezzetti

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