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Bisfenolo A: la Commissione Ue annuncia il bando

Bisfenolo
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Un documento appena pubblicato dalla European Environment Agency avverte sull’ubiquità e la pericolosità del bisfenolo A. E la Commissione europea annuncia la stretta.

Le parole sono importanti. E se sul bisfenolo A l’Agenzia europea dell’ambiente arriva a parlare di un “potenziale rischio per la salute di milioni di persone” c’è indubbiamente da preoccuparsi. Secondo Leena Ylä-Mononen, Direttrice esecutiva dell’Agenzia, “dobbiamo prendere sul serio i risultati di questa ricerca e intraprendere maggiori azioni a livello europeo per limitare l’esposizione alle sostanze chimiche che mettono a rischio la salute dei cittadini europei”. Tanto che la Commissione Europea corre subito ai ripari e annuncia, per i primi mesi dell’anno prossimo, un Regolamento che ne limiti l’impiego. Ma cos’è il bisfenolo A? Perché l’Agenzia lancia l’allarme?

Bisfenolo A: cosa è e dove si trova

Il bisfenolo A (BPA), spiega l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (European food safety agency – EFSA), è una sostanza chimica usata per produrre alcune plastiche e resine.  È impiegato ad esempio nella produzione di policarbonato, un tipo di plastica trasparente e rigida utilizzata per la realizzazione di erogatori di acqua, contenitori di stoccaggio e bottiglie riutilizzabili per bevande. E poi in alcune resine epossidiche usate in pellicole e rivestimenti per lattine e contenitori per bibite e alimenti. È utilizzato in Europa, chiarisce l’Agenzia europea dell’ambiente, “in ogni tipo di prodotto, dai contenitori per alimenti in plastica e metallo, alle bottiglie d’acqua riutilizzabili e alle tubature dell’acqua potabile”. Il problema è che questa sostanza non se ne resta tranquilla sulle superfici sulle quali viene applicata: “sostanze chimiche come il BPA utilizzato nei recipienti per alimenti – sottolinea l’EFSA – possono migrare in quantità minime negli alimenti e bevande in essi contenuti”. Ecco perché la principale fonte di contaminazione per le persone è risultata l’alimentazione.

I risultati del progetto europeo di biomonitororaggio HBM4EU citano studi secondo i quali “la principale via di esposizione umana sembra essere l’alimentazione, dove i bisfenoli possono essere migrati negli alimenti o nelle bevande dai contenitori per alimenti, imballaggi o dai biberon”.

In aprile l’EFSA ha pubblicato il suo ultimo parere scientifico che rivaluta i rischi per la salute pubblica dovuti all’esposizione al BPA, concludendo che “esiste un’attuale preoccupazione per la salute dovuta all’esposizione al BPA con la dieta, soprattutto per quanto riguarda i prodotti alimentari in scatola, che sono risultati essere la fonte di esposizione più importante per tutti i gruppi di età”.

Bisfenolo A: quali rischi per la salute comporta

Questa sostanza è da tempo sotto la lente delle autorità europee e dei centri di ricerca. L’Agenzia europea per le sostanze chimiche ha identificato il BPA come “sostanza estremamente preoccupante” a causa dei potenziali effetti di interferenza sul nostro sistema endocrino. Il BPA è stato sottoposto a restrizioni nell’ambito del Regolamento REACH per la protezione dalle sostanze chimiche nocive e diversi Paesi si sono spinti anche oltre: la Francia, ad esempio, già dal 2012 ha vietato il BPA in tutti i materiali a contatto con gli alimenti.

Nell’aprile di quest’anno l’EFSA ha pubblicato una nuova valutazione della sicurezza del bisfenolo A, sostenendo, dati alla mano, che “può danneggiare il sistema immunitario umano anche a dosi molto basse. Ciò si aggiunge a una serie di effetti nocivi sulla salute umana già scoperti in precedenza, come l’alterazione del sistema endocrino, la riduzione della fertilità e le reazioni allergiche della pelle”. Conseguentemente l’Agenzia ha ridotto la soglia di assunzione giornaliera tollerabile da 4 microgrammi (4 milionesimi di grammo) a 0,2 nanogrammi (0,2 miliardesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno.

Biomonitoraggio europeo sul bisfenolo A: i risultati del progetto

I risultati del progetto di biomonitoraggio HBM4EU sul bisfenolo recentemente concluso sono alla base del grido d’allarme dell’Agenzia europea dell’ambiente: lo studio ha infatti rilevato che fino al 100% delle persone che hanno partecipato alla ricerca, provenienti da 11 Paesi dell’Unione europea, sono state probabilmente esposte alla sostanza chimica oltre le soglie di sicurezza per la salute.

Il progetto è stato condotto da gennaio 2017 a giugno 2022 e ha permesso di misurare l’esposizione dei cittadini europei alle sostanze chimiche misurando “le sostanze stesse, i loro metaboliti o i marcatori” nei fluidi o nei tessuti del corpo. Il bisfenolo A e altri due bisfenoli utilizzati come sostituti del BPA (bisfenolo S e bisfenolo F) sono stati misurati nelle urine di oltre 2.700 adulti provenienti da 11 Paesi: Croazia, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Islanda, Lussemburgo, Polonia, Portogallo e Svizzera, in rappresentanza di tutta la popolazione continentale. Si tratta, spiega il progetto finanziato con Horizon 2020, della più grande raccolta di dati di biomonitoraggio umano sul bisfenolo A e sui suoi sostituenti bisfenolo S (BPS) e bisfenolo F (BPF) in Europa. Il risultato è stato scioccante: il livello di superamento dei limiti giornalieri tollerabili variava tra il 71% e il 100% dei campioni.

Il bisfenolo A sarà messo al bando dalla Commissione europea

Alla luce del parere dell’EFSA e di quello dell’Agenzia europea dell’ambiente, la Commissione europea prepara un Regolamento per vietare l’uso del bisfenolo A nei materiali a contatto con gli alimenti, compresi la plastica e gli imballaggi rivestiti, come le lattine di conserve. Le nuove regole saranno presentate nei primi mesi del 2024 e conterranno anche norme “per evitare di sostituire il bisfenolo A con altre sostanze dello stesso gruppo che si sono dimostrate nocive, e per stabilire deroghe e periodi transitori che possano applicarsi alle imprese”.

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