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Classe energetica: il 58% delle case vendute sono in classe G

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Nel 2022 è aumentata la compravendita degli immobili che appartengono ad una classe energetica bassa perché le case con prestazioni energetiche migliori costano molto di più. L’obiettivo europeo di neutralità climatica degli edifici è ancora lontano. 

La classe energetica degli immobili è argomento caldo per il settore immobiliare, soprattutto in questi ultimi mesi, dato che l’Unione europea chiede agli Stati membri l’adeguamento entro il 2033 degli edifici residenziali, che dovranno essere ristrutturati in modo da risultare almeno in classe energetica D. Un obiettivo impegnativo da raggiungere, soprattutto per il nostro Paese, il cui patrimonio immobiliare è decisamente vetusto.

Aumentata nel 2022 la compravendita delle case con classi energetiche basse 

Gli ultimi dati diffusi dalla banca dati Enea evidenzia che il 61% del patrimonio immobiliare italiano ricade nelle classi G ed F. Dopo il Covid, ma soprattutto in seguito all’aumento delle spese energetiche sperimentate negli ultimi periodi, l’attenzione alla prestazione energetica da parte dei potenziali acquirenti sta crescendo. Questi ultimi, spesso, devono però fare i conti con i prezzi più elevati di queste tipologie immobiliari, motivo per cui optano per una soluzione usata, da ristrutturare ricorrendo agli incentivi fiscali. In base alle analisi condotte dall’Ufficio Studi Tecnocasa sulle compravendite realizzate dalle agenzie del gruppo, nel 2022 emerge che il 58% degli immobili venduti erano in classe G; percentuale che non è cambiata molto nel tempo, proprio alla luce della vetustà del patrimonio immobiliare italiano. Le compravendite nelle classi più performanti sono di poco più del 4% per la classe A e di quasi il 3% per la classe B: in queste classi ricadono soprattutto le nuove costruzioni che, nel 2022, hanno registrato un calo nella compravendita. Soprattutto nella seconda parte dell’anno (quasi – 4% secondo dati dell’Agenzia delle Entrate). Di conseguenza, è aumentato il volume delle compravendite nelle classi energetiche più basse, in particolare la F, che sale di un punto percentuale rispetto all’anno precedente (dal 14 al 15%).

 

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Redazione

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