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Come funziona l’osmosi inversa? La scienza dietro al processo

Acqua versata in un bicchiere
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Molti di noi non si fidano a bere direttamente l’acqua del rubinetto, perché spaventati che le sostanze presenti al suo interno, a lungo andare, possano rivelarsi nocive. Un’acqua più pura si può certamente bere grazie al prezioso lavoro svolto dai depuratori, molti dei quali funzionano attraverso un particolare tipo di processo chiamato osmosi inversa. Ma di che cosa si tratta esattamente? Qui di seguito cercheremo di spiegare in termini semplici qual è la scienza che si nasconde dietro ad essa.

Indice

Cos’è l’osmosi inversa?

Scopriamo insieme tutto quello che c'è da sapere riguardo all'interessantissimo fenomeno dell'osmosi inversa, e come la possiamo sfruttare.
Una pozza d’acqua

Ad oggi è universalmente considerato uno dei metodi di filtraggio dell’acqua più efficaci in assoluto. L’osmosi inversa ci permette di produrre acqua pulita e, per di più, dall’ottimo sapore. I sistemi basati su questo processo vengono da tempo utilizzati in diversi contesti, tra cui i sistemi di filtraggio per intere case, singoli rubinetti, acquari, ristoranti e molto altro ancora.

L’osmosi inversa è un trattamento dell’acqua che si sviluppa su più stadi e che è capace di rimuovere in maniera efficace contaminanti dall’acqua non filtrata, o acqua di alimentazione, quando la pressione la fa passare attraverso una particolare membrana semipermeabile. I sistemi di osmosi inversa per uso domestico utilizzano almeno tre stadi di trattamento per ridurre i livelli di praticamente tutti i tipi di contaminanti. Nella parte finale, la membrana osmotica, l’acqua fluisce dal lato più concentrato della membrana al lato meno concentrato diventando così acqua potabile più pulita. L’acqua dolce prodotta viene chiamata in termine tecnico permeato; l’acqua concentrata residua è invece chiamata scarto o salamoia.

Il funzionamento del processo

Come anticipato, l’osmosi inversa si completa passando per tre distinti step. L’osmosi inversa utilizza una membrana semipermeabile (con pori molto piccoli) che è in grado di intrappolare i contaminanti mentre l’acqua viene spinta attraverso di essa. Grazie al processo dell’osmosi “classica”, l’acqua diventa più concentrata mentre passa attraverso la membrana per ottenere un equilibrio su entrambi i lati. Diverso è invece il caso dell’osmosi inversa, tuttavia, poiché essa blocca i contaminanti dall’entrare nel lato meno concentrato della membrana. Ad esempio, quando viene applicata pressione su un volume di acqua salata durante l’osmosi inversa, il sale rimane indietro e riesce a passare solo l’acqua pulita.

È importante ricordate che ogni tipo di sistema basato sull’osmosi inversa include uno o più dei seguenti filtri, vale a dire:

  • Un filtro composto da sedimenti, che riduce le particelle più grosse come lo sporco, la polvere o ancora la ruggine;
  • Un filtro a carbonio, che riduce i composti organici volatili, il cloro e altri contaminanti che conferiscono all’acqua un cattivo sapore e odore spesso facilmente riconoscibile;
  • Una membrana semipermeabile, che rimuove fino al 98% dei solidi totali disciolti.

Gli step del filtraggio

Basandosi sulla sovrapposizione di vari strati, l’osmosi inversa ci permette di portare a termine alcuni obiettivi parziali. Vediamoli qui di seguito.

  • Quando l’acqua entra per la prima volta in un sistema simile, passa attraverso quella che viene chiamata “prefiltrazione“. La prefiltrazione include nella maggior parte dei casi un filtro a carbonio e un filtro sedimenti per rimuovere sedimenti e cloro che potrebbero ostruire o danneggiare la membrana osmotica;
  • Successivamente, l’acqua passa attraverso la membrana di osmosi inversa dove le particelle disciolte, anche quelle troppo piccole per essere viste con un microscopio elettronico, vengono rimosse;
  • Dopo la filtrazione, l’acqua fluisce nel serbatoio di stoccaggio, dove sarà trattenuta finché non ne avremo bisogno;
  • Terminato questo processo avremo finalmente la possibilità di bere la nostra acqua, ora totalmente pulita.

Gli elementi che si possono eliminare

Generalmente, l’acqua che esce dai nostri rubinetti casalinghi è pulita e non richiederebbe di per sé particolari accortezze. Tuttavia, per chi vuole essere sicuro di non ingerire alcuna sostanza indesiderata questo processo può essere un’opzione interessante. L’osmosi inversa rimuove tra le altre cose il cloro, il sale, PFAS e prodotti disciolti come arsenico e fluoro; come abbiamo visto alcuni sistemi basati su questo processo spesso includono anche filtri di sedimenti e a carbonio per ridurre un maggior numero di impurità in modo ancor più soddisfacente.

Perché è importante filtrare l’acqua?

Vediamo tutte le curiosità sulla cosiddetta osmosi inversa, un processo molto usato per depurare l'acqua.
Un rubinetto aperto

Come già anticipato, filtrando l’acqua in questo modo possiamo evitare di ingerire svariati tipo di sostanze inquinanti potenzialmente pericolose. Questi sistemi ci permettono dunque di goderci un’acqua più leggere e gradevole da bere: grazie ad essa riusciremo tra l’altro anche a migliorare il sapore di bevande come caffè, , e la preparazione di cibi come la pasta.

C’è un altro elemento che non andrebbe sottovalutato: l’acqua purificata è infatti priva di calcare, che a lungo andare è dannoso per le tubature. Ecco dunque che il filtraggio potrà rappresentare un beneficio anche per i nostri elettrodomestici che ne fanno uso (come la lavatrice e la lavastoviglie): in questo modo, per concludere, riusciremo ad allungare (e di molto!) il ciclo di vita dei prodotti da noi acquistati.

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Alberto Muraro

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