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Cosmetici solidi: meno plastica e più sostenibilità nei gesti quotidiani

Cosmetici solidi: saponi venduti come fossero pane
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I cosmetici solidi rappresentano una nuova frontiera del beauty. La sostenibilità ambientale di questa cosmetica di nuova concezione li rende il prodotto ideale per coniugare eleganza, benessere e rispetto dell’ambiente.

Negli ultimi anni, in ogni settore, è fortemente aumentata l’attenzione del consumatore verso prodotti dal basso impatto ambientale. Si ricercano infatti alternative sostenibili, rispettose dell’ambiente ed ecologiche, le quali causino il minor danno possibile al pianeta e, pertanto, comportino una riduzione degli imballaggi usa e getta. Specie di quelli in plastica. In questo panorama, i cosmetici solidi si pongono come concreta alternativa green ai prodotti tradizionali, venduti in flacone. Non ci riferiamo soltanto a saponi per la detersione, già ampiamente diffusi nelle case di italiani ed europei, bensì anche di shampoo, balsamo, deodoranti e persino creme per il corpo.

Cos’è la cosmesi solida e quali sono i suoi vantaggi

I cosmetici solidi rappresentano un concreto passo verso un futuro più sostenibile e consapevole. Si tratta di prodotti che possiedono numerosi benefici, e in grado di accontentare una clientela piuttosto variegata, data la varietà di opzioni. Ci dimostrano come sia possibile unire efficacia, praticità e responsabilità ambientale in un’unica soluzione, all’interno di un settore complesso e competitivo come quello della cosmesi. Lo fanno grazie alla loro forma o, meglio, al loro stato di materia. Preferendo il solido sul liquido ci assicuriamo numerosi benefici:

  • nessun uso di plastica. I cosmetici solidi, diversamente da quelli liquidi, prevedono un packaging zero waste, così da non produrre rifiuti impattanti sull’ambiente. Scordiamoci flaconi usa e getta: questa cosmetica predilige gli imballaggi realizzati con materiali ecologici, leggeri e facilmente riciclabili. Su tutti, carta e alluminio;
  • considerevole risparmio d’acqua. I cosmetici solidi, compatti e leggeri, sono privi di acqua. I prodotti tradizionali sono formulati con un’alta percentuale di fluido, la quale serve soprattutto a rendere piacevoli le texture al tatto. La presenza del liquido rende necessario l’uso di conservanti. Questi ingredienti possono rappresentare delle criticità, anche serie, per chi abbia una pelle particolarmente sensibile;
  • impatto ambientale ridotto. I cosmetici solidi sono prodotti leggeri e compatti, i quali richiedono lo sfruttamento di meno risorse, in fase di trasporto. Si stima che la quantità di shampoo solidi trasportati in un solo camion equivalgono alla quantità dei classici flaconi in plastica trasportati da ben 15 camion! Il trasporto dei prodotti, quando si parla di risparmio ambientale, è un argomento spesso sottovalutato, ma importantissimo;
  • praticità e comodità. Quanto appena scritto ci conferma come questi prodotti siano comodi per essere trasportati in viaggio, portati in palestra o dovunque occorrano;
  • lunga durata. I cosmetici solidi sono concentrati e durano a lungo. In generale, una confezione di shampoo solido equivale a 2 flaconi di shampoo liquido tradizionale. C’è più valore nelle quantità di questo tipo di cosmesi. Teniamone conto. È un vantaggio tanto sotto l’aspetto prettamente economico quanto sotto quello ambientale.

Quali sono le differenze rispetto ai cosmetici liquidi?

Oltre che al tatto, la differenza tra cosmetici solidi e liquidi è evidente nella composizione. Il solido si contraddistingue principalmente per la bassissima percentuale di acqua contenuta. Da ciò risulta un trasporto più snello e, di conseguenza, una maggiore concentrazione di prodotto utile per chi ne faccia uso. Questo riduce considerevolmente l’impronta di carbonio. La cosmesi solida, rispetto alla liquida più diffusa, offre di più e chiede meno in cambio. In questa fase storica, poter contare su prodotti realizzati con una bassa percentuale di acqua, oltre che trasportabili in volumi contenuti e ridotti, è un toccasana per un pianeta in sofferenza.

Impatto ambientale e riduzione della plastica

Rispetto per l’ambiente, filiere etiche e sostenibili nonché ingredienti da agricoltura biologica. Normalmente, questi concetti sono alla base della filosofia di chi produce cosmetici solidi. Il packaging di questi prodotti è leggero e pratico. In genere, si fa uso di bioplastica, proveniente dalla canna da zucchero, o di polimero di riuso. Alternativamente, si impiega carta riciclata, alluminio e vetro. La parola d’ordine è riuso. Anche la cosmesi può fare la sua parte per l’ambiente. Ridurre l’impatto è possibile se facciamo attenzione a quali shampoo, balsami e deodoranti utilizziamo per la nostra cura personale.

Dallo scrub alle maschere per il viso purificanti, lenitive ed antiage; dalle creme per le mani, per i piedi, per il corpo agli unguenti emollienti, lenitivi e decontratturanti; dai detergenti e struccanti per il viso, fino ai più classici saponi artigianali e naturali. Tutti questi prodotti, e ancora altri, possono essere utilizzati in modo consapevole, senza eccessivi sprechi di acqua. Sta a noi, in quanto utilizzatori, farci promotori dei vantaggi ambientali legati al consumo consapevole di cosmetici solidi. Sensibilizzare all’importanza di curare il proprio corpo in maniera etica, naturale e attenta all’ambiente, è qualcosa che possiamo fare, in prima persona, allo scopo di ridurre il nostro impatto sul pianeta.

Cosmetici solidi: un sapone in fette
I cosmetici solidi, le cui composizioni sono pressoché prive di acqua, riducono considerevolmente l’impatto ambientale della cosmetica

Dati sul consumo di plastica nel settore cosmetico in Italia

Le attuali disponibilità di cosmetici solidi non sono così ampie. La crescita progressiva del loro impiego richiederà un cambio di approccio, nel prossimo futuro. Le texture anidre sono ben più rispettose della loro alternativa. il solido richiede adattamenti nelle modalità di applicazione ma il cambiamento giustifica la variazione di consuetudini e abitudine. L’adozione di questi prodotti su larga scala farà molta differenza, in termini ambientali.

Il settore cosmetico, per come lo conosciamo oggi, è un inquinatore con l’iniziale maiuscola. Flaconi, tubetti e vasi in PE (polietilene) o PET (polietilentereftalato) vengono abitualmente utilizzati per imbottigliare prodotti cosmetici. E la plastica non è presente soltanto nel packaging, bensì anche come ingrediente nelle formulazioni. Le microplastiche, in particolare, si liberano nell’ambiente senza soluzione di continuità, attraverso l’uso di cosmetici e prodotti per la cura della persona. Shampoo, bagnoschiuma e altri cosmetici da risciacquo impattano in maniera severa sull’inquinamento dei corpi idrici.

L’indagine di Greenpeace intitolata Il trucco c’è ma non si vede, datata 2021, confermò come la stragrande maggioranza dei marchi di cosmetica più diffusi in Italia contenesse microplastiche, all’interno delle proprie linee di prodotti. Il 79% di 672 formulazioni analizzate sotto la lente del microscopio conteneva materie plastiche. Nel 38% dei casi si trattava di componenti solide. All’interno dei mascara si è riscontrata un’elevatissima presenza di plastica (nel 90% dei casi) e anche rossetti, lucidalabbra e fondotinta hanno dimostrato di essere spesso arricchiti con il polimero. L’Italia ha irrigidito la normativa contro l’impiego di microplastiche nel 2023, ma questi prodotti sono toccati solo in parte dalla nuova misura.

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Mattia Mezzetti

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