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Da Manifattura Tabacchi a Centro di innovazione industriale

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L’area industriale della manifattura tabacchi di Rovereto è oggi un hub per le imprese sostenibile e innovativo, con 200 occupati e un fatturato di 250 milioni di euro.

Correva l’anno 1854 quando, per volere dell’imperatore Francesco Giuseppe D’Asburgo, la città di Rovereto imboccò la via dell’industrializzazione con il taglio del nastro della più grande manifattura tabacchi dell’Impero austro-ungarico. Un’area industriale di 25mila metri quadrati nata con l’obiettivo ambizioso di contrastare gli effetti della crisi delle filiere della seta e del trasporto fluviale. Effettivamente la produzione di sigarette portò benessere: agli inizi del ‘900 gli operai diventarono 2.000 ed erano soprattutto donne: le cosiddette “zigherane” che promuovono l’innovazione sociale in fabbrica, con l’avvio dell’asilo nido aziendale, del primo banco di mutuo soccorso e della prima organizzazione sindacale del Trentino. La manifattura restò attiva per circa un secolo, ultima proprietaria la British American Tobacco. Quando nel 2008 lo stabilimento chiude i battenti la Provincia autonoma di Trento tramite Trentino Sviluppo, acquisisce l’area con l’obiettivo di riqualificarla trasformandola in un incubatore per startup dedicate alla green economy e business park per imprese.

Be Factory, l’hub per le imprese sostenibile

Dopo la rimozione delle ceneri prodotte dall’incenerimento degli scarti di lavorazione accumulatesi nel terreno e la demolizione di alcuni capannoni industriali prende il via nel 2012 il progetto di riqualificazione. Che prevede, da un lato, il recupero degli edifici storici della manifattura tabacchi e dall’altro la costruzione di nuovi spazi produttivi a basse emissioni che impiegano materiali naturali come il legno, frutto della matita dell’archistar giapponese Kengo Kuma. La sostenibilità è la linea guida progettuale, non solo per la parte strutturale: l’idea è quella di promuovere all’interno di Be Factory modelli di business e percorsi formativi amici dell’ambiente e ispirati all’economia circolare. Oggi l’hub, che ha aperto le porte nel settembre 2020, ospita una cinquantina tra startup e aziende attive nei settori delle energie rinnovabili, dell’economia circolare, del green building, della mobilità sostenibile e dello sport-tech, con circa 200 addetti occupati e un fatturato complessivo di 250 milioni di euro. Il 50% dei soggetti presenti sono imprenditrici donne con un’età media di 32 anni. Inoltre, Be Factory è collegato alla pista ciclabile che corre vicina al torrente Leno e alla città di Rovereto attraverso un suggestivo sistema di giardini pensili, offrendo a cittadini e scuole del territorio luoghi di aggregazione e nuove opportunità di fruizione.

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Redazione

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