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La metamorfosi sostenibile del Cultuurpark di Amsterdam

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La fabbrica del gas che ha rappresentato il cuore energetico della città fino agli anni Sessanta, è oggi un parco e un centro culturale eco-sostenibile

Il Westergasfabriek di Amsterdam, realizzato alla fine dell’Ottocento, è stato il cuore energetico della città fino al 1967, producendo gas per il fabbisogno energetico di 400mila abitanti. Del vecchio impianto, sono rimasti oggi 22 edifici storici in stile Neorinascimento olandese, che ospitano una ricca agenda di eventi musicali e artistici. E dove si può praticare sport, oppure ciondolare pigramente tra locande e bar.

La metamorfosi in Cultuurpark

La seconda vita della fabbrica del gas è il progetto Changement dell’architetto Gustafson Porter, realizzato con la collaborazione di Francine Houben dello studio Mecanoo, e vincitore di un concorso di idee indetto alla fine degli anni Novanta. Il Cultuurpark Westergasfabriek, oltre ad un villaggio culturale, prevede un’area verde destinata a parco pubblico. Per realizzarlo, si è scelto di non rimuovere i terreni contaminati, che avrebbero creato problemi in altri siti, ma di coprire con nuova terra impermeabilizzando gli strati sottostanti. Intorno agli edifici i livelli del terreno rimangono inalterati, mentre all’interno del parco i volumi dei riporti creano nuove colline. File di alberi e giardini curati si alternano a zone lasciate alla rinaturalizzazione, differenziando il paesaggio. Le parti di terreno più contaminate sono rimosse e utilizzate per riempire i basamenti di vecchi gasometri demoliti, poi sigillati e trasformati in uno stagno di ninfee e in un giardino acquatico. I lavori di bonifica veri e propri interessano 11,5 ettari di superficie.

Un progetto sostenibile

La vocazione ecosostenibile del Cultuurpark inizia dal prevenire la produzione di rifiuti. Con buoni risultati: “i rifiuti prodotti sono diminuiti in modo spettacolare, intorno al 10%” affermano Duncan e Lisca Stutterheim, gestori del sito dal 2018. Nel sito opera la startup Oscar Circulair, che monitora anche l’impatto ambientale della logistica ed è riuscita a ridurre di alcune decine il numero dei trasporti effettuati ogni mese. Il grande tetto fotovoltaico del Gashouder, dove sono stati posizionati 1.024 pannelli solari, fornisce energia pulita e rinnovabile ai residenti del quartiere. Inoltre, si punta sul risparmio energetico anche con l’utilizzo di luci led e l’isolamento degli edifici, che permette una riduzione del 30% nei consumi. L’acqua del laghetto viene riutilizzata per innaffiare l’erba del parco. Il prossimo obiettivo in termini di sostenibilità è quello di diventare presto plastic free.

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Redazione

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