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L’Europa vuole fare chiarezza sui danni da lindano

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Il 16 e 17 novembre, un workshop presso il Parlamento Ue farà il punto della situazione sulla contaminazione da lindano nel Vecchio Continente. Un tema ancora poco conosciuto.

Il tema della contaminazione ambientale da lindano, un pesticida ampiamente utilizzato in Europa e nel resto del mondo fino al 2007, è ancora poco conosciuto. La sua produzione, dalla seconda metà del secolo scorso, ha generato un’enorme quantità di composti organoclorurati, altamente inquinanti e a elevata persistenza nell’ambiente. Per ogni tonnellata di pesticida prodotto, venivano generate dalle sei alle dieci tonnellate di residui di lavorazione, erroneamente considerati inerti e interrati in discariche senza barriera protettiva per l’ambiente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il lindano interferisce con il sistema endocrino ed è potenzialmente cancerogeno, in particolare viene indicato come possibile causa del linfoma non-Hodgkin. La produzione e l’utilizzo di lindano sono stati vietati da un Regolamento dell’Unione Europea dal 2007, ma i potenziali danni per la salute collegati all’inquinamento sono un problema ancora aperto.

Lindanet, una rete per combattere la contaminazione

La Commissione europea ha preso atto che le ricerche sulla contaminazione da lindano richiedono un grande sforzo in termini economici e di risorse umane e ha sollecitato i Paesi membri a fare fronte comune. Da qui nasce Lindanet, un ambizioso progetto che mette in rete le regioni europee più colpite, impegnate nella ricerca di soluzioni e buone pratiche. Le regioni si scambiano esperienze e conoscenze, con l’obiettivo finale di stabilire piani di azione regionali mirati a risolvere il problema dell’inquinamento. E, insieme, di aumentare la consapevolezza dei cittadini sui rischi collegati all’esposizione ai composti organoclorurati e, più in generale, agli inquinanti organici persistenti (POP), come molti pesticidi obsoleti. Il progetto, avviato nel 2019, sarà attivo fino a gennaio 2023 e può contare su un budget di circa 1,35 milioni di euro, finanziati per l’85% dall’Unione europea. Ispra, che per l’Italia partecipa a Lindanet insieme ad altri soggetti, ha fornito i dati che permettono di inquadrare la problematica nel contesto nazionale, indicando attività ed eventi che hanno generato contaminazione su siti locali, di interesse regionale o nazionale. La prossima tappa di questo percorso sarà un workshop per presentare i risultati delle ricerche sulla contaminazione in Europa realizzate fino ad oggi, che si terrà il 16 e 17 novembre presso la sede del Parlamento europeo.

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