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A Trieste lo sviluppo sostenibile sta tra la città e il mare

Trieste
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Grazie al progetto europeo Civitas PORTIS, Trieste ha sviluppato un Piano per la mobilità sostenibile partecipato, finalizzato a ridurre inquinamento e consumi e aumentare efficienza e qualità della vita. Generando anche crescita economica e idee nuove per la città.

Le città che si affacciano sul mare e godono di grandi superficie portuali sono un laboratorio ideale per disegnare nuove strategie di mobilità sostenibile. Essendo luoghi d’approdo e transito, e solitamente di fascino e bellezza, generano naturalmente sinergie e tensioni costruttive che, se ben gestite, possono condurre a soluzioni particolarmente innovative, non solo per la mobilità. Trieste, città di confine abituata a mettersi in gioco, è in questo senso un laboratorio perfetto. Ne sono dimostrazione i risultati del progetto Civitas PORTIS, finanziato dal fondo europeo Horizon 2020 e finalizzato a implementare sistemi integrati di mobilità sostenibile in 5 grandi città portuali situate nel Mare del Nord (Aberdeen e Anversa), nel Mar Mediterraneo (Trieste), nel Mar Nero (Constanta) e nel Mar Baltico (Klaipeda). Coinvolgendo anche un’importante città portuale internazionale sul Mar Cinese Orientale (Ningbo).

Ottimizzare le interazioni tra città e mare

Alla base del progetto, la collaborazione tra autorità portuali e amministrazioni locali per sperimentare soluzioni di mobilità sostenibile, in una logica di partecipazione e condivisione tra gli stakeholder coinvolti. Tra le pratiche promosse, l’adozione di sistemi di intelligent transport systems e più in generale di soluzioni di information technology, il ricorso a modalità di shared mobility, la riduzione del traffico veicolare nelle zone portuali e nel centro storico. Come spiega la Commissione Europea nell’ambito dello schema di finanziamento Port-cities, le città portuali si trovano a dover fronteggiare la sfida di due diversi centri di gravità: città e mare, due fronti che interagendo dovrebbero diventare sempre più complementari e simbiotici. Se le città devono reimparare a guardare il mare come un’occasione di sviluppo (sostenibile), i porti devono interagire con la terraferma sfruttandone al massimo gli interscambi e le possibilità di generare valore, anche grazie ad una mobilità più efficiente e sostenibile. È una sfida che si può vincere allargando lo sguardo, immaginando anche quello che oggi non c’è, ma potrebbe esserci domani.

Lo sviluppo della mobilità sostenibile

Civitas PORTIS ha regalato a Trieste il primo Piano urbano della mobilità sostenibile redatto secondo le linee guida dell’Unione Europea, finalizzato a integrare l’area portuale con il resto della città e realizzato con la partecipazione di cittadini e stakeholders. Il Piano è orientato a migliorare la sicurezza delle modalità di spostamento, a ridurre l’inquinamento atmosferico, acustico e i consumi energetici, a ottenere maggiore efficienza ed economicità dei trasporti, ad aumentare l’attrattività del territorio e la qualità della vita. Per raggiungere questi obiettivi sono state aumentate le aree pedonali del 20%: nelle zone a forte pendenza sono stati installati sistemi di risalita (scale mobili e ascensori) e una cabinovia collega le Rive, Porto Vecchio, Park Bovedo e Opicina. Le aree ciclabili sono aumentate del 100%. Si è ridotto del 10% l’uso delle auto private grazie alla realizzazione di vere e proprie cerniere di mobilità: per chi arriva a Trieste dai Comuni limitrofi è possibile parcheggiare la propria auto e proseguire con un trasporto veloce grazie all’incremento di linee di trasporto pubblico, servizi di sharing e smart mobility per decongestionare il centro città. È stata inoltre predisposta una piattaforma informativa sui trasporti e istituito un ufficio tecnico intersettoriale dedicato alla mobilità. A dimostrazione che maggiore sostenibilità e fruibilità garantiscono un incentivo concreto all’economia locale sono aumentati del 35% gli occupati nell’ambito dell’autorità portuale e del 5% nel centro città. Inoltre, il progetto ha generato un fermento di idee rivolte alla ricerca di soluzioni architettoniche e urbanistiche inedite e sostenibili per rilanciare, soprattutto, l’area del Porto Vecchio ma con la prospettiva di avere ricadute positive a beneficio dell’intera città.

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