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Un Commissario straordinario per la bonifica della Valle del Sacco

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Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha assegnato a Lino Bonsignore il ruolo di responsabile dell’attuazione dell’accordo di programma tra Regione e Ministero della Transizione ecologica.

Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha firmato un’ordinanza per la nomina di Lino Bonsignore a Commissario straordinario per gli interventi di bonifica e messa in sicurezza della Valle del Sacco. Con questo provvedimento l’Amministrazione regionale punta a dare maggiore impulso alle operazioni di ripristino ambientale, rispettando i tempi stabiliti e fornendo ulteriori opportunità di interlocuzione con le varie realtà locali. Nonostante l’avvio di numerosi interventi, la fase attuativa dell’accordo con il Mite ha incontrato alcune difficoltà a causa della limitata documentazione tecnica presentata da alcuni Comuni. Senza contare le difficoltà poste dalla pandemia da Covid-19, che ha provocato inevitabili ritardi nell’esecuzione delle opere programmate. Per ridurre i tempi e coordinare le attività previste, pertanto, la Regione ha deciso di assegnare a Lino Bonsignore, già commissario straordinario per l’individuazione degli impianti di smaltimento nell’Ato della provincia di Latina, il ruolo di responsabile di attuazione dell’accordo di programma entro i termini previsti. “La Regione – ha dichiarato Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio – ha stanziato notevoli risorse e dopo una prima fase imprescindibile per lo studio e l’analisi delle contaminazioni, ora avanti tutta per accelerare con le attività di risanamento dei suoli e delle falde idriche. Un obiettivo atteso dagli amministratori locali e dai cittadini per aprire una nuova stagione nella Valle del Sacco”.

I fondi per far partire la bonifica ci sono

La Valle del Sacco è salita alla ribalta delle cronache nel dicembre 2018, con l’inchiesta per disastro plurimo aperta dalla Procura di Frosinone, in base ai dati di Arpa Lazio che rilevò nelle acque del fiume Sacco e dell’affluente Alabro un quantitativo di solventi di 8 volte superiore ai livelli consentiti. Un episodio che accelerò l’iter già iniziato presso il ministero dell’Ambiente nel 2006, all’indomani del ritrovamento di decine di carcasse di mucche lungo le rive del fiume. L’allora Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, nominato commissario dell’emergenza, ottenne 20 milioni di euro di fondi per la bonifica, mai davvero partita, nonostante le promesse delle amministrazioni di turno. Ultimamente, il Presidente della Regione Lazio Zingaretti era riuscito a ottenere il riconoscimento di Sito di interesse nazionale per la Valle del Sacco, così da agevolare l’arrivo di fondi e guadagnare regole più stringenti per le industrie del posto, da sempre le principali accusate del disastro ambientale. A marzo 2019 il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e Zingaretti, firmarono un protocollo d’intesa per l’anticipo di un finanziamento di 53,6 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’area. Accordo che è stato rimodulato ad aprile scorso con un addendum sottoscritto da Ministero della Transizione ecologica e Regione Lazio, che prevede nuovi interventi e modalità di programmazione, aggiungendo ulteriori 10 milioni di euro.

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Redazione

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