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Venezia dichiara guerra alla plastica

Venezia plastic free
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Venezia è il primo Comune italiano che aderisce all’iniziativa internazionale Plastic Smart Cities, promosso da WWF per combattere l’inquinamento legato alla dispersione delle plastiche.

Alcune amministrazioni comunali sono attive da tempo nella lotta alla dispersione delle plastiche nell’ambiente, soprattutto in mare. Tra queste, il Comune di Venezia già nel marzo del 2021 ha deciso di far parte del progetto targato WWF, Plastic Smart Cities, un’iniziativa internazionale nata per dare una mano a città e centri costieri che rischiano di vedere i propri ecosistemi marini contaminati dalle plastiche. Si tratta della prima città italiana a aderire all’iniziativa, che include nell’area mediterranea anche Nizza, Dubrovnik, Smirne e Tangeri. Hanno iniziato Amsterdam e Oslo nel 2019, anche se nel Sud Est asiatico e nel Mediterraneo la crescita delle adesioni è stata la più veloce.

Cosa prevede l’adesione al progetto

Il protocollo di intenti (Plastic Smart City Commitment) predisposto dal WWF e sottoscritto dal Comune di Venezia, prevede in particolare l’impegno a:

  • attivarsi per eliminare la dispersione di plastica in natura entro il 2030;
  • sviluppare un piano d’azione entro sei mesi dalla sottoscrizione della dichiarazione d’intenti e avviare un progetto pilota all’interno di un’area designata, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento da plastica del 30% entro due anni;
  • promuovere il coinvolgimento di settori chiave e parti interessate nella valutazione e il miglioramento di politiche, servizi e finanziamenti per prevenire la produzione di rifiuti di plastica e promuovere la loro gestione con soluzioni circolari;
  • sviluppare un piano di monitoraggio delle attività con baseline e target annuali da condividere con WWF;
  • coinvolgere gli stakeholder e la cittadinanza nell’elaborazione e nell’attuazione delle politiche da adottare.

Una rete di città per fermare l’invasione della plastica

Come ha dichiarato Donatella Bianchi, presidente WWF Italia, in occasione dell’annuncio della partecipazione al progetto del Comune di Venezia, grazie alla rete di città costiere a forte vocazione turistica dal nord al sud del Mediterraneo, il WWF sta sviluppando la più grande attivazione civica degli ultimi decenni in difesa del mare. Una sfida cruciale, che la pandemia ha ulteriormente accentuato, per proteggere il Mediterraneo sempre più soffocato da plastiche e microplastiche che minacciano l’ecosistema marino e la nostra salute. L’iniziativa mira a collaborare con almeno 25 città o isole del Mediterraneo, per ottenere risultati concreti e misurabili per fermare lo sversamento di plastica in natura entro il 2030. Grazie all’adesione al progetto, Venezia potrà beneficiare di un know-how di metodologie sviluppate per l’analisi della gestione dei rifiuti plastici, di progetti innovativi e soluzioni già messe in atto per evitare il consumo di plastica monouso.

Un modello innovativo di tracciabilità dei rifiuti

La peculiarità della scelta del Comune di Venezia è di aver coinvolto direttamente il gestore del servizio di raccolta dei rifiuti urbani, il Gruppo Veritas, che ha attivato un innovativo, quanto unico, modello di tracciabilità dei rifiuti, anche per quelli in plastica. Tracciabilità determinante sia per incanalare tali scarti all’interno della filiera di recupero, sia per monitorarne il flusso, al fine di scongiurare la dispersione della plastica in natura. Allo stesso tempo la tracciabilità serve anche per la valutazione di strategie e buone pratiche. Secondo dati del Comune di Venezia al 2020, solo nel centro storico sono state raccolte quasi 6.000 tonnellate di rifiuti in plastica, vetro e lattine e altre 22.500 tonnellate tra terraferma ed estuario. Rifiuti che sono stati avviati completamente a recupero, principalmente di materia e, solo in maniera marginale, a recupero energetico. Sulla diffusione dei rifiuti in plastica nei litorali di Venezia e dintorni, la campagna di monitoraggio portata avanti da Legambiente con Goletta verde l’estate scorsa ha fatto tappa su tre spiagge della regione: la spiaggia di Pellestrina a Venezia, quella di Brussa Vallevecchia a Caorle (Venezia) e il lido di Boccasette a Porto Tolle (Rovigo). In totale sono stati raccolti 1.904 rifiuti su un’area totale di 7.800 mq, con una media di 635 rifiuti ogni cento metri lineari di spiaggia. La plastica è risultata di gran lunga il materiale più frequente, pari al 81% del totale dei rifiuti rinvenuti, seguita da gomma (12,8%), vetro/ceramica (1,8%), legno trattato (1,3%), carta/cartone, metallo e tessili (1%).

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