Siamo abituati a sentire spesso parlare di specie animali in via di estinzione, ma più raramente ascoltiamo discussioni relative alle piante in via di estinzione, in Italia e nel mondo. Eppure ci sono diversi alberi e arbusti che nel nostro Paese potrebbero scomparire per sempre da qui ai prossimi anni. Vediamo insieme quali sono, quali sono le loro caratteristiche e in che modo possiamo sperare di salvarle.
Indice contenuti
- L’abete delle Nebrodi
- La zelkova siciliana
- Il sorbo di Rocca Busambra
- Il ribes di Sardegna
- La lista rossa della Flora italiana
L’abete delle Nebrodi

Di questa pianta non rimangono molti esemplari, concentrati principalmente sui Monti delle Madonie in Sicilia.
L’Abies nebrodensis (questo il suo nome scientifico) ha un unico fusto eretto che, secondo osservazioni su individui coltivati, può raggiungere almeno i 20 m di altezza e un diametro di almeno 75 cm. Negli alberi maturi la chioma è ampia e conica. La corteccia è liscia e grigio chiaro nelle piante giovani, diventando arancione, più spessa, rugosa e scagliosa con l’età. Gli aghi sono corti (10-22×2-3 mm), con sezione trasversale appiattita e punte variabili (da ottuse a mucronate). La superficie superiore è verde scura, mentre quella inferiore presenta striature verde-azzurre. Gli aghi sono disposti in due file in un piano orizzontale e persistono durante tutto l’anno. Le pigne, quando mature, misurano 8-12 cm (fino a 20 cm) di lunghezza e sono composte da squame seminifere leggermente pelose verso le estremità e disposte a spirale attorno a un asse. Ogni squama è sottesa da una brattea con un corto apice centrale. Alla base di ogni squama sono inseriti due semi alati di colore marrone chiaro. Questa specie è strettamente imparentata con Abies alba, ma presenta gemme più resinose e aghi più corti.
Questa specie è stata inserita nella categoria CR (Criticamente Minacciata) secondo il Criterio D della Lista Rossa IUCN, che si applica a popolazioni vegetali composte da meno di 50 individui maturi. Attualmente, la popolazione conta solo 30 alberi adulti, con un’AOO (Area di Occupazione) e un’EOO (Estensione dell’Occorrenza) inferiori a 1,5 km². La scarsa vitalità delle piantine e dei giovani esemplari coltivati nei vivai, unita alla limitata capacità riproduttiva degli alberi adulti, evidenzia un effetto collo di bottiglia legato alla ridotta dimensione della popolazione, nonostante sia stata riscontrata una notevole variabilità genetica.
Le principali minacce per Abies nebrodensis includono il degrado dell’habitat, il pascolo e il calpestamento dei giovani alberi da parte di erbivori introdotti, come cinghiali e daini, specie invasive non autoctone, e l’inquinamento genetico dovuto a frequenti ibridazioni con abeti non autoctoni presenti nel suo habitat naturale.
La Zelkova siciliana
La Zelkova sicula è recentemente diventata famosa nel mondo botanico come la più recente specie arborea europea scoperta ed è considerata tra le più rare esistenti. Gli arbusti individuati per la prima volta nel 1991 vennero rapidamente identificati come appartenenti al genere Zelkova, simile a Z. abelicea, una specie originaria dell’isola di Creta, a oltre 700 km verso est.
Le principali minacce alla sopravvivenza della specie sono rappresentate dagli incendi e dalle siccità sempre più intensa. Per proteggere la popolazione rimanente in Sicilia sono state create delle speciali recinzioni, anche per limitare che gli animali da pascolo ivi presenti potessero metterne a repentaglio la sopravvivenza.
Il sorbo di Rocca Busambra
Si tratta di una specie estremamente rara, della quale sono rimasti in vita appena 25 esemplari.
Il sorbo di Rocca Busambra è endemica del settore centro-occidentale della Sicilia ed è una pianta legata al sistema montuoso di Rocca Busambra. Fino ad oggi, la sua presenza è stata documentata esclusivamente sulle pendici nord-orientali di Rocca Busambra, che, con un’altitudine di 1613 metri, rappresenta la montagna più alta dei Monti Sicani.
Il ribes di Sardegna
Anche di questa pianta rimangono pochissimi esemplari. SI tratta di un arbusto dalle antiche origini che si può osservare unicamente in una specifica area del Supramonte di Oliena. Per visitare il suo habitat naturale, è indispensabile essere accompagnati da una guida esperta.
La pianta è endemica di questa particolare regione d’Italia è il suo habitat è limitato alla località Sos Prados, situata sui calcari dolomitici del Supramonte di Oliena. Per gli esperti, questa pianta rappresenta uno dei più straordinari paleoendemiti della Sardegna, ovvero una specie che si è distinta dalle altre in seguito alla separazione della placca europea, avvenuta circa 10 milioni di anni fa.
L’arbusto vanta dei piccoli fiori di colore giallognolo che fioriscono tra marzo e maggio, mentre i frutti (delle bacche di colore rosso scuro dal sapore acidulo) maturano verso la fine dell’estate. Il Ribes di Sardegna prospera in ambienti freschi e ombrosi, ad altitudini superiori ai mille metri. Dal 2005, la pianta è stata inserita nell’Atlante delle specie a rischio di estinzione della Flora italiana.
La lista rossa della Flora italiana

Le specie sopracitate sono state inserite dal Ministero dell’ambiente in una apposita lista grazie alla quale è stato possibile individuare gli esemplari di flora italiana più in pericolo. Si tratta di uno strumento utile a proteggere la biodiversità e a guidare politiche ambientali e di conservazione.
Questi gli obiettivi della lista rossa:
- Sensibilizzare il pubblico: aumentare la consapevolezza sull’importanza della biodiversità;
- Identificare le specie a rischio: classificare le piante in base a quanto sono minacciate;
- Pianificare interventi di conservazione: stabilire azioni per salvaguardare le specie più vulnerabili.




