Quando parliamo di depavimentazione, riferendoci in particolar modo a quella urbana, intendiamo la rimozione, totale o parziale, di superfici impermeabili. Sostituendo le coperture in asfalto o in altri materiali con suolo vivo, o vegetato, è possibile migliorare il comfort climatico estivo in città, contrastare le isole di calore, favorire la ricomparse e conservazione della biodiversità e ridurre i consumi energetici. Possiamo ripensare strade, marciapiedi e viali come percorsi depavimentati. Rigenerare le città significa anche trovare il modo di ridurre l’impatto dei materiali artificiali utilizzati.
Cos’è la pavimentazione urbana: definizione e applicazioni
Depavimentare significa riqualificare eliminando il fondo in materiale artificiale. È possibile rimuovere asfalto e cemento dalle aree urbane, sostituendole con verde, alberi e terreno naturale, ad esempio in terra battuta o ghiaia. Questa pratica è anche definita depaving o desealing, secondo due termini inglesi che ben descrivono l’operazione, e mira a contrastare gli effetti negativi dell’impermeabilizzazione del suolo. Restituire spazio a vegetazione e terreno naturale contrasta la nascita delle isole di calore e il rischio di allagamenti, oltre che la perdita di biodiversità.
È possibile, e spesso ben più facile di quanto si creda, restituire spazi a vegetazione e terreno naturale in piazze, strade, cortili scolastici, parcheggi e altre aree urbane che, fin troppo spesso, vengono arbitrariamente coperte da materiali impermeabili.
7 benefici concreti della depavimentazione
Vediamo quali siano i benefici concreti legati al depaving. La depavimentazione può diventare un toccasana per le nostre città iperurbanizzate e porsi come una soluzione tangibile all’annoso problema delle isole di calore, che portano i grandi centri urbani a essere tanto caldi da diventare invivibili, nel cuore dell’estate.
1. Riduzione delle isole di calore
Il concetto di isola di calore è conosciuto con l’acronimo UHI (dall’inglese Urban Heat Island) e descrive un particolare fenomeno climatico. Le aree urbane, pressoché sistematicamente, registrano temperature più elevate rispetto alle zone rurali circostanti. Ciò si deve a una combinazione unica di fattori, tutti legati all’urbanizzazione estrema. La presenza di edifici, strade e infrastrutture, tutti capaci di assorbire calore e rilasciarlo costantemente, un poco alla volta, combinata con la ridotta presenza di aree verdi raffrescanti, conduce inevitabilmente a un innalzamento sensibile della temperatura atmosferica.
Secondo il Corriere della Sera, in nuclei urbani di dimensioni vaste come Milano, la depavimentazione può portare a una riduzione della temperatura anche di due gradi. In alcune capitali europee, depaving è ormai una parola chiave dell’urbanistica. A Parigi si sta cambiando il volto della città con opere come Plan Vélo, Nouvelle Champs-Élysèes (ora pedonalizzati) e il riuso di aree abbandonate per la creazione di parchi urbani. Similmente, a Vienna, da qualche estate è possibile passeggiare lungo le cosiddette cool streets, ovvero vie trasformate in vere e proprie oasi pedonali, ricche di alberi e aree verdi, così come di nebulizzatori d’acqua per il raffrescamento di persone e animali da compagnia.
2. Raffrescamento tramite vegetazione e suolo vivo
Le cosiddette superfici fredde, ricoperte in vegetazione o terra piuttosto che in asfalto o cemento, offrono svariati benefici in ambito urbano. Riducono il calore percepito e migliorano l’efficienza energetica degli edifici che insistono su di loro, riscaldandoli meno, soprattutto in estate. L’elevata riflettanza solare, detta albedo, di superfici così ideate, riduce l’assorbimento del calore, mantenendo pareti e ambienti interni più vivibili, durante periodi estivi sempre più roventi. Le pavimentazioni naturali possono dissipare il calore, diversamente dal suolo sigillato sotto una superficie impermeabile, favorendo evapotraspirazione e riduzione della presenza di umidità, altro fattore che aumenta molto l’afa percepita.

3. Migliore gestione delle acque meteoriche
La depavimentazione urbana permette una migliore infiltrazione dell’acqua piovana nel terreno, riducendo il rischio di allagamenti e sovraccarichi delle reti fognarie. Il flusso non ha più ostacoli impermeabilizzanti, bensì un suolo in grado di lasciarlo penetrare in profondità. Se a queste caratteristiche naturali si aggiungono sistemi di drenaggio urbano sostenibile (SuDS) per gestire le acque meteoriche o soluzioni basate sulla natura, come la creazione di bacini idrici sotterranei, è possibile gestire il flusso piovano in superficie, integrando apparati di infiltrazione, stoccaggio e trattamento per una migliore amministrazione delle acque, con minori sprechi.
4. Incremento della biodiversità urbana
La depavimentazione crea spazi per le piante autoctone e favorisce la nascita di habitat per insetti, uccelli o altri piccoli animali. Ciò contribuisce a un ecosistema urbano più equilibrato. Animali come gli impollinatori, che ci forniscono nutrienti; i volatili, che cacciano fastidiosi insetti, e i lombrichi, noti come zappe della terra, perché rimescolano e mantengono il suolo pulito e areato, non amano le superfici impermeabili e necessitano di alberi. Togliere asfalto e cemento permette, in qualche tempo, di restituire gli spazi a questi utili esseri, in grado di farci vivere meglio.
La realizzazione di corridoi ecologici, come viali depavimentati, comporta il collegamento tra aree naturali frammentate e favorisce scambi e movimenti tra le specie animali e vegetali. Questi ponti verdi creano una sorta di matching, mettendo in comunicazione flussi genetici provenienti da habitat naturali differenti e favorendo così la tutela e la conservazione della biodiversità.
5. Riduzione dei consumi elettrici legati al raffrescamento
Questo vantaggio è più pratico rispetto ai precedenti, ma comunque indicativo in una fase di global warming come quella che stiamo vivendo. Una temperatura più bassa comporta una minore necessità di accendere i condizionatori in estate e impatta meno sul dispendio energetico urbano. Secondo ENEA, l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile, l’uso intensivo di climatizzatori, nella bella stagione, può impattare fino al 30% sul costo dell’energia. Evitare questa spesa o, comunque, ridimensionarla, significa risparmiare in maniera considerevole. Farlo mentre si aiuta l’ambiente, è, naturalmente, ancora meglio.
6. Recupero di spazi per usi comunitari
Occupiamoci ora del beneficio sociale legato al depaving. Oltre all’ambiente, ne guadagna anche la popolazione che lo abita. Perché se laddove vi era un parcheggio sorge una piazza, dove i bambini possono correre scalzi, in libertà, e se in luogo di un cortile poco goduto spunta un orto, capace di donare i suoi prodotti ai residenti, la comunità non potrà che beneficiarne. La depavimentazione può aprire la strada a progetti di co-design o autocostruzione, rendendo gli spazi pubblici davvero di tutti.
7. Valorizzazione estetica e ambientale della città
La differenza di tonalità tra il grigio e il verde non è certo soltanto cromatica. Un nucleo urbano più naturale è capace di attirare nuovi residenti, affascinandoli con una maggiore vivibilità, specie per anziani e bambini; così come di appagare chi già vi abiti, valorizzando in maniera etica l’immobile ove risiede. Un paesaggio urbano nuovo, con un numero ridotto di strutture antropiche e una maggiore presenza di alberi, erba, suoni e odori naturali, è capace di suscitare una maggiore serenità al solo pensiero, Figuriamoci che cosa possa significare viverlo.
Comparazione delle differenze di temperatura al suolo
In tabella, abbiamo sintetizzato le temperature al suolo dell’asfalto e di altri materiali naturali.
MATERIALE | TEMPERATURA | DESCRIZIONE |
Asfalto | Molto alta | L’asfalto assorbe la maggior parte della radiazione solare, e poi la cede nuovamente |
Terra nuda | Alta | La terra assorbe meno radiazione dell’asfalto, ma ne raccoglie ugualmente un’elevata quantità |
Sabbia | Variabile | Molto qui dipende dal colore della sabbia. Più sarà scura, più radiazione assorbirà |
Erba | Moderata | Riflette una parte consistente di radiazione solare. Quella che assorbe, evapora comunque rapidamente |
Ecco spiegato perché la depavimentazione è tanto efficace contro le isole di calore. Rispetto all’asfalto, un suolo naturale in erba è in grado di liberare molto velocemente il calore intrappolato, evitando di accumularlo.
Esempi reali: dove si fa depavimentazione in Italia e in Europa
La depavimentazione nasce a Portland, nel 2008, grazie all’associazione Depave. Il movimento , da allora, ha ispirato progetti di desealing in tutto il mondo. L’idea di base del depaving è che l’acqua piovana penetri liberamente nel terreno, riducendo il rischio di allagamenti e favorendo la spugnosità delle città. Inoltre, le piante autoctone favoriscono la biodiversità, mentre alberi e vegetazione urbana offrono ombra preziosa contro le ondate di calore, migliorando anche il benessere psicologico dei cittadini.
In Europa, alcune città hanno iniziato ad adottare il depaving come parte delle strategie di adattamento climatico. Ad Amsterdam, il progetto Rainproof punta a migliorare la capacità di assorbire le piogge intense. Come parte di questa iniziativa, l’operazione Tegelwippen (togliere le mattonelle), chiede ai cittadini di rimuovere le lastre di cemento dai loro giardini per fare largo a verde e terra. A Berlino, l’allargamento alla mobilità ciclo-pedonale ha portato alla chiusura di svariate strade asfaltate. Numerose sezioni di queste sono state convertite a parco urbano, su suolo naturale. Ad Anversa, in Belgio, si è proceduto a depavimentare le aree attorno alle scuole e quelle di diversi parcheggi cittadini.
Anche in Italia abbiamo progetti di questo tipo ben avviati. Il Piano Aria e Clima varato a Milano ha individuato quasi 250mila metri quadrati di superficie sui quali intervenire per favorire la rinaturalizzazione cittadina. A Firenze, il piano Iris procederà nel depaving di buona parte di Viale Malta. Nel capoluogo emiliano, il Piano Bologna Verde interesserà un’area massiccia, non solo in centro storico ma anche nei quartieri periferici. È un progetto di depaving tra i più ambiziosi d’Italia e riguarderà ben 100mila metri quadrati di superficie.
A Parigi, dove il desealing è una pratica ben avviata, sono già stati rimossi oltre 45.000 mq di asfalto per liberare spazio al verde e creare avallamenti che possano trattenere l’acqua.
Ostacoli e sfide alla depavimentazione urbana
Che cosa ostacola il depaving nelle nostre città? I problemi principali sono due. Il primo è insito nella forma mentis del cittadino italiano, ben meno pronto di quello dell’Europa del Nord ad accettare le novità, specie nel caso in cui vadano a intaccare le sue abitudini di vita e la sua libertà di circolare in auto. Le resistenze culturali sono forti, così come quelle istituzionali, dal momento che uno dei due vicepremier continua a insistere sull’ooportunità di cancellare il Green Deal europeo, mentre scorrazza per l’Italia in auto blu, nella sua perenne campagna elettorale.
Vi sono poi ostacoli di natura tecnica. Gli alberi e le piante creano un fitto reticolato di radici e filamenti, che potrebbero rendere poco calpestabile, se non addirittura inagevole, il corridoio verde ai loro piedi. Una volta che si procede con il depaving, è indispensabile mettere in preventivo spese e affanni legati alla manutenzione dell’area verde. Naturalmente, è possibile richiedere la collaborazione del cittadino. Dal momento che abbiamo esempi virtuosi, in giro per l’Europa, di amministrazioni che hanno messo in atto efficaci progetti di desealing, perché non copiare quanto di buono fatto altrove e basarsi su esempi di successo per mettere nero su bianco alcune linee guida nazionali?
Progettare un efficace intervento di depavimentazione
La depavimentazione può diventare un nuovo paradigma nella gestione territoriale, nei casi dove non ci sia alternativa al consumo di altro suolo. Al fine di ridurre gli ormai evidenti effetti negativi dei soprusi sul suolo portati avanti in passato, a partire dalle sempre più frequenti alluvioni, servirsi di materiali permeabili e alberature significherebbe consentire una maggiore infiltrazione di acqua, nonché evitare il microclima più caldo all’interno delle città, rispetto alle aree periferiche e rurali. La differenza può raggiungere anche i 5 gradi.
Per una progettazione efficace sarebbe bene agire di concerto e coinvolgere i cittadini in una progettazione partecipata. L’urbanista dovrebbe guidare il depaving e il residente prendersi cura, nella quotidianità, dell’area verde. Naturalmente, il comune non deve ritenere finita la sua opera alla consegna, bensì farsi carico della manutenzione più vessatoria (dal taglio dell’erba, alle potature, alla sostituzione degli arredi obsoleti), senza scaricarla integralmente sulla comunità.
Interventi possibili e consigliati durante la pianificazione
- Analisi microclimatica e idrologica;
- selezione delle superfici da rimuovere;
- piantumazione mirata, in base al contesto;
- pianificazione della manutenzione;
- valutazione d’impatto post-intervento. Il depaving non termina alla consegna, ma deve essere curato e monitorato anche in seguito, per analizzarne gli effetti sul contesto urbano.
Quella della depavimentazione urbana è una strategia tutto sommato semplice, economica e replicabile. Aiuta le città a respirare, raffrescarsi e rigenerarsi. Soprattutto, lo fa in maniera naturale.