L’arte può essere strumento di rigenerazione urbana? Quale ruolo giocano graffiti, murales e street art all’interno del processo di trasformazione dei quartieri?
Viviamo in un’epoca nella quale vi à una forte sensibilità ambientale, e ciò impatta inevitabilmente anche su chi risiede in città. Le amministrazioni locali sono chiamate a rendere i comuni maggiormente sostenibili e vivibili, a rigenerarli in qualche modo. In questo panorama, la street art emerge non solo come una forma d’espressione artistica, bensì anche come potente catalizzatore di cambiamento. Quella che un tempo era vista come arte deviata, se non proprio vandalismo, è ora celebrata come efficace strumento di rinascita. Finalmente, ci si sta accorgendo di come essa sia capace di infondere nuova vita in quartieri marginali o dimenticati.
I murales non sono soltanto decorazioni. Si tratta di vere e proprie narrazioni visive, le quali riflettono l’identità di una comunità, stimolano la creatività e migliorano la qualità della vita dei residenti. Sono veri e propri testimoni del presente e simboleggiano comunione di intenti e compartecipazione. Da un punto di vista strettamente sociologico, non sono così differenti dalle pitture rupestri dell’antichità. Sono però piuttosto rilevanti anche sotto l’aspetto ambientale.
Street art e riqualificazione degli spazi urbani
La riqualificazione di un’area urbana non si misura solo in termini di nuove infrastrutture o edifici restaurati. In realtà, questo aspetto è piuttosto secondario. La vera trasformazione avviene quando uno spazio cambia la sua percezione, passando da luogo di degrado, tendenzialmente evitato dalla popolazione locale e non, a punto di rinnovato interesse e attrazione, tanto per i turisti quanto per i locali. La street art interviene proprio in questo processo. Può rendersi l’elemento principale di questo cambiamento. Un muro spoglio, grigio e anonimo, può diventare una tela vibrante, se viene concessa a un artista creativo che abbia qualcosa da dire.
Dipingere una parete spoglia, scrostata e abbandonata a sè stessa, trasformandola in un’esplosione di colori, non si limiterà a migliorare considerevolmente l’estetica del quartiere. Lo renderà anche più accogliente e sicuro. L’arte, in questo contesto, agisce come una sorta di calamita. Attirerà l’attenzione, incuriosendo le persone e spingendole ad ammirare il proprio ambiente con occhi nuovi, riscoprendolo e rivalutandolo.
Impatto visivo e decoro nei quartieri marginali
Solitamente, sono i quartieri periferici e/o le aree industriali dismesse a soffrire di abbandono e trascuratezza. L’assenza di decoro può contribuire a un senso di alienazione, nonché a un calo importante dell’orgoglio civico e del senso di appartenenza a una comunità. Un murales monumentale posto sulla parete spoglia di un palazzo residenziale può diventare un punto di riferimento, una sorta di bussola visiva che guidi residenti e visitatori. Lo stesso vale per l’arrivo di grandi opere d’arte pubblica. Simili interventi rompono il circolo vizioso dell’incuria e della trascuratezza.
L’impatto estetico sarà immediato e si porrà come il primo passo verso un cambiamento più profondo, che non dovrebbe limitarsi al singolo intervento. La bellezza genera un senso di cura che, generalmente, si estende oltre il muro dipinto, stimolando il cittadino ad accudire anche gli spazi circostanti. Sfortunatamente, quanto appena descritto non avviene regolarmente. D’altra parte, però, è molto più probabile avviare una riqualificazione partecipata e condivisa, in una determinata area, quando la si stimoli con un intervento concreto, che non quando si lasci libertà di azione al residente.
Aumento del senso di comunità e identità locale
L’introduzione della street art non è soltanto un’operazione top-down, come si suol dire, imposta da artisti esterni. I progetti di successo coinvolgono spesso la comunità locale, tanto nella fase di ideazione quanto in quella di realizzazione. Quando i residenti, in particolar modo giovani, contribuiscono alla definizione di temi e messaggi dell’opera, l’arte diventa uno specchio della loro identità collettiva e acquisisce una forza ancor maggiore. I murales possono celebrare la storia locale, omaggiare personaggi illustri del quartiere, o affrontare questioni sociali rilevanti per la comunità.
La partecipazione attiva ha rilevanti risvolti sociali. Può rafforzare il senso di appartenenza, inorgoglire la cittadinanza e valorizzare anche quelle località che non hanno attrattiva turistica. Raccontare una storia condivisa va molto oltre la pittura. Significa mostrare un simbolo di resilienza e identità. Le strade possono diventare gallerie a cielo aperto, spazi di incontro e dialogo destinati alla cittadinanza, prima che alle automobili. In questa maniera, aree completamente antropizzate si faranno più belle e, al contempo, più salubri.
Casi studio in Italia ed Europa
La rigenerazione urbana attraverso la street art non è soltanto un bel concetto teorico. Si tratta infatti di una realtà che ha già cambiato il volto di numerose città. Da Torino a Lisbona, da Berlino a Londra, i progetti di riqualificazione attraverso l’arte hanno dimostrato il loro potenziale. In questi luoghi, milioni di persone, tra cittadini e turisti, hanno già avuto modo di sperimentare tutto il fascino dell’arte urbana come motore rigenerativo. Vediamo alcuni esempi piuttosto significativi nella tabella comparativa che segue, la quale mostra l’impatto misurabile della street art in alcune città europee.
| CITTÀ | NUMERO OPERE SIGNIFICATIVE | QUARTIERI COINVOLTI | EFFETTI MISURATI |
| TORINO | Oltre 200 (progetto M.I.T.O.) | Barriera di Milano, Aurora | Aumento del 30% delle visite guidate nel triennio 2020-2023. Diminuzione del senso di insicurezza percepita. |
| LISBONA | Centinaia (Galleria de Arte Urbana) | Marvila, Mouraria | Incremento del 20% del valore degli immobili nelle aree riqualificate. Afflusso di giovani professionisti e studenti. |
| BERLINO | Migliaia (tra East Side Gallery e Kreuzberg) | Kreuzberg, Friedrichshain | Divenuto uno dei principali attrattori turistici della città, con milioni di visitatori all’anno. Sviluppo di piccole imprese creative. |
| ROMA | Centinaia (MURo a Torpignattara) | Torpignattara, Ostiense | Istituzione di tour guidati. Nuova percezione del quartiere. Attrazione di investimenti e apertura di locali. |
MAUA, StreetArtCities e MURo, tre esempi vincenti di green street art
Nel nostro Paese, abbiamo amministrazioni che hanno già scelto di puntare sulla green street art per riqualificare aree in degrado.
- MAUA, il Museo di Arte Urbana Aumentata. A Milano, il MAUA ha trasformato le periferie in museo diffuso, utilizzando la realtà aumentata per arricchire l’esperienza dei visitatori. Questo progetto ha messo in luce la capacità della street art di connettere arte e tecnologia, rendendo accessibile la cultura in luoghi inaspettati e facendo ricredere molti, tra coloro i quali ancora ritenevano che la street art non potesse essere comparata con espressioni artistiche più tradizionali.
- MURo, Museo di Urban Art. A Torpignattara, quartiere romano storicamente difficile e degradato, è stato avviato un museo a cielo aperto dedicato all’arte urbana, in tutte le sue forme. L’inaugurazione ha suscitato curiosità e attirato l’attenzione dei media prima e di un flusso costante di visitatori poi, riqualificando l’area in toto.
- La rete StreetArtCities non dà il nome a un singolo progetto, bensì a una piattaforma globale che cataloga e geolocalizza opere d’arte urbana. Questo strumento non serve soltanto ad agevolare il turismo artistico, che rimane comunque il suo fine principale, ma mira anche a creare una rete globale di appassionati e creativi. La street art, in fin dei conti, è un fenomeno culturale globale che mobilita centinaia di migliaia di persone, se non di più. Visitando l’app dedicata, è facile accorgersi di quanto attragga.
Rigenerazione artistica e turismo culturale
L’arte urbana, una volta radicata, può diventare un’importante attrazione turistica. Quartieri un tempo evitati diventano mete di visite guidate, tour fotografici o passeggiate artistiche. Un simile afflusso di turisti genera inevitabilmente un indotto economico per attività locali quali bar, negozi e ristoranti, contribuendo a un rilancio economico dell’area. Il turismo, in questo caso, rappresenta un motore di sviluppo. Esso, in questa accezione, non snatura il tessuto sociale, bensì lo valorizza. Quartieri urbani e periferie diverranno infatti difficilmente preda di overtourism o altre pratiche dannose e nocive.
Non si pensi alla street art come a una soluzione magica. Questa arte che vive sulla strada, a contatto con la gente, ha il potenziale per ispirare un cambiamento profondo, per rigenerare, appunto. Riporta l’attenzione sui quartieri dimenticati, li dota di una nuova identità e, soprattutto, dimostra che bellezza e creatività possono essere i motori di un futuro più sostenibile e vivibile, per le nostre città.




