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Microalghe e biodiesel: un mercato che vale miliardi di dollari

Biodiesel: uno scienziato studia delle alghe in un vetrino
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Il biodiesel è uno dei biocarburanti più noti. Si stanno studiando modalità di produzione più rapide per accelerarne l’adozione e una frontiera particolarmente promettente, a questo riguardo, è quella delle microalghe.

Il mondo si sta muovendo, lentamente ma costantemente, verso fonti di energia più sostenibili. L’opinione pubblica spinge molto verso la transizione energetica e i biocarburanti sono al centro di questa evoluzione. In un simile scenario, le microalghe emergono come una delle alternative più promettenti, capaci di rivoluzionare la produzione di combustibili ecologici e di contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici. Questo articolo esplora il potenziale e le dimensioni di un mercato che sta crescendo in maniera esponenziale, trainato da biodiesel e miscele green.

Che cosa sono le microalghe e perché sono importanti

Quelle che definiamo microalghe sono minuscoli organismi unicellulari, principalmente acquatici. Si tratta di vegetali, capaci di compiere la fotosintesi clorofilliana proprio come i loro cugini che vivono sulla terraferma. Nonostante le loro dimensioni ridotte, da cui il prefisso micro, sono alla base di un intero ecosistema e rappresentano una risorsa incredibilmente versatile per l’industria. La loro importanza risiede in alcune caratteristiche biologiche uniche, che le rendono ideali per la produzione di biocarburanti come il biodiesel.

Le microalghe sono fonte di biomassa sostenibile, non impattante e capace di produrre elevate quantità di lipidi, carboidrati e sostanze che possono diventare biodiesel, bioetanolo e biogas. Hanno il vantaggio di non competere con le colture alimentari e non sottrarre loro terreno fertile; assorbono anidride carbonica contribuendo alla mitigazione del cambiamento climatico e possono crescere in acque reflue, offrendo una valida opportunità di decontaminazione ambientale.

Caratteristiche biologiche: crescita rapida, uso acque reflue, produzione di olio

Le microalghe possiedono un tasso di crescita straordinariamente elevato. La loro velocità di sviluppo è molto più rapida rispetto a quella delle piante terrestri. Questo le rende capaci di produrre una quantità maggiore di biomassa, in minor tempo e in spazi più contenuti. Inoltre, possono essere coltivate in acque non adatte all’agricoltura, come quelle salmastre o reflue. Ciò significa che la loro coltivazione riduce la competizione per le sempre più limitate risorse idriche dolci. Molte specie di microalghe sono particolarmente efficienti nel produrre e accumulare lipidi, sotto forma di oli, all’interno delle loro cellule. Questi possono essere estratti e convertiti in biodiesel di alta qualità.

Durante il processo fotosintetico, le microalghe assorbono grandi quantità di anidride carbonica. Così facendo, aiutano a ridurre le emissioni di carbonio. I residui dell’estrazione dei lipidi, possono essere utilizzati per produrre biogas tramite digestione anaerobica mentre l’intera biomassa algale può essere trattata e trasformata in biocarburante

Dimensioni attuali e proiezioni del mercato

Il mercato delle microalghe è in rapida espansione. A trainarlo è principalmente la produzione di biodiesel e altri carburanti ecologici, ma non solo. Settori come l’alimentare, il farmaceutico e la cosmesi sono piuttosto interessati a questo prodotto. Si tratta infatti di fauna particolarmente ricercata da chi produce alcuni tipi di sushi fusion e che contiene molecole lipidiche utilizzate dall’industria del benessere. Le proiezioni di breve e medio termine indicano un futuro a dir poco roseo, per questo comparto.

Mercato globale delle microalghe

Il mercato globale delle microalghe ammontava a circa 0,29 miliardi di dollari nel 2024, ma si stima che all’inizio del prossimo decennio aumenterà sensibilmente, raggiungendo un volume d’affari di 0,50 miliardi nel 2033 (questi dati, oculati e specifici relativamente alle microalghe per carburante, sono di Business Research Insights). Ciò si deve a un interesse crescente verso soluzioni sostenibili e alla ricerca instancabile di nuove fonti di reddito nel settore agroindustriale.

L’aumento della domanda è attribuibile al desiderio di sfruttare alternative verdi, sostenibili e rinnovabili, in applicazioni come quella dei combustibili. Così come all’opportunità di consumare prodotti a base di microalghe che offrano elevate quantità di nutrienti, come acidi grassi polinsaturi omega-3 e proteine.

Ricerche di mercato come quella di Verified Market Reports, più ampia dell’omologa di BRI, dal momento che considera tutte le tipologie di microalghe a noi note (spirulina, clorella), per qualsiasi forma di prodotto possibile (in polvere, trattate tramite digestione e in estratti liquidi), su ogni canale di distribuzione (vendite online, negozi al dettaglio, vendite dirette, speciali, e scorte a magazzino), hanno volumi di mercato più grandi di quelli indicati. Nel 2024, ad esempio, lo attestano a 1,2 miliardi di dollari. Anche questi report più ottimistici, ad ogni modo, prevedono un allargamento notevole entro il termine del 2033, fino a 3,5 miliardi di dollari.

Mercato di biodiesel e biocarburanti da alghe

Il segmento dei biocarburanti da alghe, sebbene sia ancora in fase di sviluppo, mostra un potenziale non trascurabile. La capacità di produrre combustibili con un impatto ambientale notevolmente ridotto, rispetto ai carburanti fossili, è un fattore chiave. Questa particolarità sta attirando investimenti e ricerca a livello globale. Alcuni studi indicano che il valore di mercato potrebbe esplodere, fino a superare le stime più ottimistiche, da qui al prossimo decennio, qualora politica e industria spingessero con convinzione verso il (ri)lancio di questo settore.

MercatoAnno baseTipo mercato / segmento consideratoValore stimato (USD)CAGR (tasso annuo composto di crescita) previsto
Microalghe2025Mercato globale mini e microalghe (tutte le applicazioni)USD 13,7 miliardi (Future Market Insights)~ 8,0% (2025-2035) (Future Market Insights)
Bio-carburanti2025Mercato globale biofuel (tutte le tipologie)USD 141 miliardi (Precedence Research)~ 6,9% (2025-2034) (Precedence Research)

Il mercato delle microalghe è molto più piccolo rispetto a quello complessivo dei biocarburanti evidenziato in tabella, ma cresce più rapidamente. Gran parte del valore del mercato di alghe e microalghe non è legata direttamente alla produzione di biocarburanti. Esse si usano anche in altri scopi, come quelli indicati in precedenza, i quali, naturalmente, tirano il mercato complessivo.

Impatti ambientali e potenziale riduzione delle emissioni di anidride carbonica

Come anticipato, la coltivazione di microalghe offre numerosi vantaggi ambientali. Li abbiamo già sottolineati: non compete per la terra agricola né per l’acqua potabile oltre a contribuire, significativamente, alla mitigazione dei gas serra tramite fotosintesi clorofilliana. Queste caratteristiche, inevitabilmente, remano decisamente a favore dello sviluppo di questo settore, che presenta tutte le caratteristiche ricercate in un periodo come quello attuale, dove la sensibilità ambientale è elevata e la necessità di agire rapidamente, evidente.

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Produzione stimata: 280 tonnellate per ettaro di biomassa secca corrispondono a 513 tonnellate di CO₂ catturati

Il valore evidenziato nel titolo del paragrafo, riferito a un periodo lungo 12 mesi, è degno di nota. La produzione di microalghe è estremamente efficiente. Si stima che una superficie di un ettaro possa produrre fino a 280 tonnellate di biomassa secca all’anno. È una quantità davvero elevata. Questo processo, attraverso la fotosintesi, consente di catturare annualmente circa 513 tonnellate di CO₂, relativamente alla stessa superficie. Tale dato evidenzia il potenziale delle microalghe come potente strumento di sequestro di carbonio. Non solo come fonte energetica.

L’uso del biodiesel da alghe riduce ulteriormente le emissioni, rispetto ai combustibili fossili che alimentano i propulsori più diffusi. Ciò chiude un ciclo virtuoso. L’anidride carbonica emessa dalla combustione viene riassorbita dalle microalghe, le quali se ne servono durante la crescita, contribuendo a un bilancio di emissioni liberate in atmosfera quasi neutro.

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Mattia Mezzetti

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