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Al via Life Sirius, il progetto europeo per la qualità dell’aria

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Roma, Salonicco e Nicosia sono le città coinvolte nella sperimentazione di un sistema di monitoraggio dell’efficacia dei piani per la qualità dell’aria e per il perfezionamento della governance delle amministrazioni. Intanto la Regione Lazio ha approvato il suo piano di riduzione dell’inquinamento atmosferico da 3,4 miliardi di euro.

Sirius non è solo il nome latino della stella più brillante del cielo notturno, ma anche quello di un progetto europeo di monitoraggio e gestione della qualità dell’aria che interessa Italia, Grecia e Cipro. Sirius sta per System for integrated environmental information in urban areas ed è cofinanziato dal programma Life dell’Unione europea, con l’obiettivo di “fornire un percorso tangibile per aumentare e accelerare le soluzioni ai problemi di inquinamento atmosferico – spiega il sito della Commissione europea – attraverso un approccio ambientale olistico e l’avanzamento di conoscenze, abilità e competenze delle autorità responsabili”. Il progetto coinvolge le città di Roma, Salonicco e Nicosia e riunisce 7 partner: il Consiglio nazionale delle ricerche, Arpa Lazio, il Comune di Salonicco, l’Università Aristotele di Salonicco, Axon Enviro-Group Ltd (società di consulenza esperta in gestione e studi ambientali), Cyprus Institute e Ministero del lavoro, del welfare e delle assicurazioni sociali di Cipro. A garanzia di una copertura geografica rappresentativa del problema ambientale esaminato e precedenti collaborazioni in progetti europei.

Il progetto Sirius per migliorare l’efficacia dei Piani della qualità dell’aria

Sirius ha una durata di tre anni, si concluderà nel 2025. Le principali attività previste riguardano i piani della qualità dell’aria, strumenti di pianificazione, coordinamento e controllo in materia di inquinamento atmosferico, con il fine di migliorare la qualità dell’aria e quindi la salute dell’uomo e la salvaguardia dell’ambiente. Il sistema di monitoraggio proposto da Sirius consiste in un sistema di controllo dell’efficacia delle azioni previste dai piani, con simulazioni di scenari futuri per valutare l’evoluzione della situazione, ed eventualmente intervenire con azioni correttive. “Il progetto – spiega il sito della Commissione – perfezionerà la governance nelle tre città interessate, in relazione alle azioni di preparazione, mitigazione e adattamento previste nei rispettivi piani, con due obiettivi principali: aumentare la capacità e l’efficienza della Pubblica Amministrazione per migliorare le prestazioni dei piani delle qualità dell’aria in ogni città; sviluppare un sistema di valutazione comune degli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute”.

Approvato il Piano per la qualità dell’aria del Lazio

A Roma il Piano di risanamento della qualità dell’aria della Regione Lazio è stato approvato nei giorni scorsi in Consiglio regionale. “Un provvedimento – ha spiegato Roberta Lombardi, assessora alla Transizione ecologica e trasformazione digitale della Regione Lazio – che coniugando misure dirette, per complessivi 281,5 milioni con misure indirette, arriva a mettere in campo fino a 3,4 miliardi di euro complessivi, tra risorse regionali, nazionali, fondi europei e del Pnrr, dal 2022 fino al 2034”. Il piano prevede 42 azioni per tre settori d’intervento: mobilità sostenibile e trasporto pubblico e privato; economia circolare ed energia; agricoltura e zootecnia. Gli interventi finanziati, secondo quanto riporta la nota della Regione Lazio, vanno dalla realizzazione di infrastrutture per il rifornimento di carburanti alternativi e la ricarica di veicoli elettrici, alle piste ciclabili e agli incentivi per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale a Roma e in provincia di Frosinone, dall’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati e dei processi produttivi agricoli, alla sostituzione delle caldaie a biomasse. “La roadmap tracciata dal Piano – ha aggiunto Lombardi – riducendo l’inquinamento atmosferico, contribuirà non solo al raggiungimento dei target europei di sostenibilità ma anche a sanare le procedure d’infrazione Ue, attualmente aperte nei confronti dell’Italia per il superamento dei limiti delle emissioni inquinanti nel Lazio, in particolare nelle zone dell’agglomerato di Roma e Valle del Sacco; uno sforamento che ha un impatto economico oltre che ambientale sulle casse pubbliche”.

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