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Arsenico nell’acqua: come eliminarlo in maniera sicura

Una goccia d'acqua
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L’arsenico è un elemento chimico tossico piuttosto comune in natura ed è tristemente noto per gli effetti dannosi che può avere sulla salute umana.

Ci sono vari modi in cui possiamo entrare in contatto con l’arsenico, tra cui l’ingestione di acqua contaminata, di fatto uno degli scenari più comuni in assoluto. Spesso è difficile rendersi conto della presenza dell’arsenico senza l’ausilio di strumenti specifici, poiché è una sostanza incolore, inodore e insapore. Ecco perché risulta così importante adottare tutte le misure necessarie per eliminare l’arsenico dall’acqua potabile. Ma come fare? Qui di seguito esploreremo tutti i metodi più efficaci per raggiungere questo obiettivo, parlando anche dei rischi associati alla presenza dell’arsenico nella nostra acqua.

Indice

Cos’è l’arsenico

L'arsenico è una sostanza potenzialmente pericolosa per il nostro organismo: ecco quali sono i metodi per filtrarlo in modo efficace.
Il rubinetto di un bagno

L’arsenico è un elemento naturale presente in tracce nella crosta terrestre e molto diffuso, in varie forme, nelle rocce, nel suolo, nell’acqua e nell’aria. La sua concentrazione può aumentare in alcune regioni sia per cause naturali che antropiche. Le fonti antropiche includono principalmente processi industriali e la degradazione dei minerali contenenti arsenico. Nell’atmosfera, l’arsenico è principalmente di origine vulcanica, ma anche l’inquinamento delle industrie contribuiscono alla sua presenza. Nei terreni, invece, i livelli di arsenico possono derivare sia da depositi minerali naturali che, a loro volta, da contaminazioni antropiche.

L’esposizione umana all’arsenico avviene principalmente attraverso il consumo di alimenti, con una minore esposizione attraverso l’acqua potabile e l’aria. Alcuni alimenti, come pesce, crostacei e molluschi, possono contenere livelli più elevati di arsenico, sebbene in forme organiche che sono fondamentalmente non tossiche. Tuttavia, nell’acqua, compresa quella potabile, l’arsenico è presente in forme inorganiche, che come abbiamo visto possono costituire una fonte di esposizione significativa per l’uomo.

Gli effetti dell’arsenico sull’uomo

Da tempo gli studiosi si stanno impegnando in approfondite ricerche per cercare di capire che tipo di effetti concreti l’arsenico possa avere sul nostro organismo, a diversi livelli di concentrazione. Svariate ricerche epidemiologiche condotte negli ultimi anni hanno evidenziato una forte correlazione tra l’esposizione a questo elemento e un aumentato rischio di sviluppare tumori polmonari, vescicali e renali. Gli arsenici inorganici sono stati classificati come agenti cancerogeni di Gruppo 1 da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), sulla base di prove sufficienti della loro cancerogenicità nell’uomo e prove limitate nei test sugli animali. Ad ogni modo, nonostante la ricca letteratura scientifica in materia, non è ancora chiaro con precisione come questo elemento agisca sul corpo umano. Le ipotesi più diffuse rispetto all’arsenico sono relative al rischio che possa provocare:

  • Danni genetici derivanti da stress ossidativo;
  • Cambiamenti epigenetici;
  • Un’interferenza con i meccanismi di riparazione del DNA
  • Controllo del ciclo cellulare;

Eliminare l’arsenico dall’acqua in modo sicuro

Per nostra fortuna esistono diversi metodi per liberarci del pericoloso arsenico dalle acque dei nostri rubinetti casalinghi.

Non c’è dubbio che uno dei più efficaci sia quello che sfrutta il principio dell’osmosi inversa: si tratta di un processo che utilizza una membrana semipermeabile per separare le impurità dall’acqua, consentendo solo alle molecole di acqua di passare attraverso di essa. Le dimensioni delle molecole di arsenico sono troppo grandi per attraversare la membrana, quindi vengono trattenute e rimosse dall’acqua. In questo modo è possibile eliminare fino al 97% dell’arsenico presente nell’acqua, garantendo così la purificazione da questo pericoloso contaminante. Durante l’osmosi inversa, l’acqua viene sottoposta a pressione e spinta attraverso una membrana: in questo modo si riesce a separare l’acqua purificata da un lato e l’acqua di scarto contenente gli agenti inquinanti dall’altro. I sistemi di osmosi inversa possono essere installati sia sotto il lavandino che sopra di esso, a seconda delle dimensioni disponibili e delle preferenze dell’utente finale per quanto riguarda la distribuzione dell’acqua.

Per ridurre la presenza di arsenico nelle acque destinate al consumo umano possono anche essere usate altre tecniche come la coprecipitazione con idrossidi di ferro, l’assorbimento mediante ossidi di alluminio e l’utilizzo di processi di scambio ionico. L’obiettivo di tali metodi è mantenere la concentrazione di arsenico al di sotto del limite di 0,01 mg/litro, garantendo così un’acqua potabile sicura per la popolazione.

Le soglie accettabili di arsenico nell’acqua

Come possiamo eliminare l'arsenico dall'acqua che esce dai nostri rubinetti? Ecco quali sono le varie opzioni a nostra disposizione.
Una ragazza si lava le mani

Vale la pena ricordare che gli effetti di piccole quantità di arsenico sull’organismo umano sono ancora oggetto di studio. Ad ogni modo la concentrazione di arsenico nell’acqua potabile è stata fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a un limite massimo di 0,01 mg/litro. Questo valore è stato successivamente adottato nella direttiva 98/83CE sull’acqua destinata al consumo umano, recepita nel nostro Paese con il decreto legislativo 31/2001. Un altro elemento che non andrebbe sottovalutato, infine, è il fatto che qualunque sistema di filtraggio non sarà mai efficace al 100%: l’obiettivo di filtrare l’acqua dovrebbe dunque essere quello di limitare quanto più possibile i danni, senza la vana speranza di potersi liberare del tutto di sostanze potenzialmente pericolose.

La quantità di 10 microgrammi per litro è d’altra parte identificata dal WHO come un obiettivo preliminare, essenzialmente suggerito in base alla soglia di rilevabilità per l’arsenico nell’acqua (che va da 1 a 10 microgrammi per litro) e alle possibili sfide pratiche nell’abbattere l’arsenico a livelli inferiori a 10 microgrammi per litro. Questo valore sarà in futuro soggetto a riesame in base a nuove eventuali scoperte scientifiche.

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Alberto Muraro

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