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Carbon free o carbon neutral? La sfida per un futuro pulito

Carbon free o carbon neutral? Tre ciminiere presso un'industria che compensa le proprie emissioni
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Nell’epoca in cui viviamo, la necessità di ridurre le emissioni e combattere il cambiamento climatico è diventata pressante. Due punti chiave in questa battaglia sono quelli della scelta carbon free o carbon neutral. Queste parole indicano strategie per affrontare l’impatto delle attività umane sull’ambiente che si differenziano in modo significativo. Nelle righe che seguono vogliamo esplorare entrambi i concetti nel dettaglio. Analizzeremo le loro applicazioni e valuteremo quale possa essere la soluzione più efficace per un futuro pulito e sostenibile.

Carbon free, la strada verso le emissioni zero

Con il termine carbon free indichiamo un contesto in cui non vi è produzione netta di emissioni di anidride carbonica. La determinata attività, o lo specifico sistema preso in considerazione, non immette sostanze nocive nell’atmosfera. Questo obiettivo viene raggiunto attraverso l’adozione di tecnologie e pratiche che eliminano completamente l’uso di combustibili fossili, oppure che compensano totalmente le emissioni prodotte.

Un esempio classico di settore che mira apertamente a diventare carbon free è l’industria automobilistica. L’automotive sta facendo passi da gigante verso la produzione di veicoli elettrici alimentati da fonti di energia rinnovabile, seppure le linee di produzione siano ancora popolate di vetture a propulsione fossile. Dire carbon free significa dire emissioni 0. L’obiettivo di questa strategia è l’eliminazione completa di queste ultime.

La neutralità dal carbonio (carbon neutrality) è possibile soltanto quando il rapporto tra le emissioni residue prodotte dall’attività umana e gli espedienti messi in atto per ridurre la quantità di anidride carbonica immessa nell’atmosfera dia come risultato 0. Quando un’attività comporti questo bilanciamento, possiamo effettivamente definirla carbon free. L’ispirazione per questo concetto è stata naturalmente tratta dalle piante, la cui fotosintesi clorofilliana è la quintessenza del processo a impatto zero.

Com’è noto, durante il giorno i vegetali assorbono CO2 e rilasciano O2, convertendo anidride carbonica in ossigeno respirabile, mentre nella notte compiono il processo inverso. Si tratta di una attività completamente carbon free che è parte integrante del ciclo del carbonio caratterizzante il nostro pianeta. È ciò che rende possibile la vita. Nella contrapposizione, per così dire, tra carbon free o carbon neutral, chi si schiera con la prima posizione ritiene che ispirarsi alle piante sia il corso d’opera migliore per tutelare il pianeta.

Carbon free o carbon neutral? Per ridurre le emissioni di industrie come quella in foto, quale strategia si può adottare?
Dobbiamo con urgenza ridurre le emissioni in atmosfera se vogliamo tutelare la nostra casa comune. Quale strategia è meglio adottare? Carbon free o carbon neutral?

Carbon neutral, mantenere ogni cosa in perfetto equilibrio

Come anticipato, il concetto di neutralità è figlio di una formula matematica. Un’attività che possa definirsi neutrale non deve inquinare, ovvero non può produrre più anidride carbonica di quella che emetta o compensi. Qualora non ne emettesse affatto sarebbe un processo carbon free, come quelli già descritti.

 L’idea che sta alla base del carbon neutral è quella di bilanciare le emissioni di anidride carbonica con azioni che assorbano o rimuovano dall’atmosfera la stessa quantità di carbonio emesso. Questo ambizioso obiettivo può essere raggiunto attraverso progetti di riforestazione, implementando tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) o investendo in energie rinnovabili. Un esempio concreto è una società che, pur producendo emissioni di carbonio in linea di produzione, finanzi progetti di piantumazione, compensando completamente le sue emissioni in questa maniera.

La strategia della neutralità carbonica contempla la riduzione delle emissioni e la loro prevenzione (essenziale per un piano carbon free) ma introduce e sostiene anche i progetti di compensazione, i quali rappresentano la principale differenza tra due strade che, pur avendo la stessa destinazione, insistono su tracciati differenti.

Tutti i gas a effetto serra si disperdono uniformemente nell’atmosfera. Ciò significa che la loro concentrazione è, approssimativamente, la stessa in tutto il mondo. Di conseguenza, su scala globale, è irrilevante dove le emissioni siano prodotte e vengano evitate. Pertanto, se non è possibile assorbire diossido di carbonio e altri gas serra nocivi localmente, si può rimediare mettendo in atto progetti di compensazione altrove. La strategia più diffusa e praticata è quella della riforestazione, dal momento che il monitoraggio dei boschi ci conferma che gli alberi sono assorbenti straordinari.

Carbon free o carbon neutral? La soluzione ottimale

I termini carbon free o carbon neutral si riferiscono ad aspetti distinti dell’azione climatica, sebbene siano spesso confusi. Prodotti, servizi o aziende carbon free non generano alcuna emissione di carbonio durante l’intero processo: produzione, fornitura e funzionamento. La regola si applica a tutta la catena di approvvigionamento: materie prime, logistica e imballaggio. Quella del carbon free appare come la via maestra per il futuro ma, a oggi, non siamo in grado di descrivere un solo prodotto che aderisca completamente a questa definizione.

Al contrario, qualsiasi azienda, prodotto o servizio può essere neutrale. Esistono naturalmente protocolli standard per calcolare le emissioni e, a misurazione avvenuta, le aziende possono compensare il loro impatto attraverso progetti certificati. Meglio questa strada dunque?

La risposta è un pò più complicata. In realtà, nella lotta al cambiamento climatico non c’è una soluzione universale. Entrambi i concetti, carbon free o carbon neutral, giocano il loro ruolo e rivestono una propria importanza. Mentre il carbon free mira a eliminare completamente le emissioni, il neutral offre una via più realistica, specialmente allo stato attuale delle cose, per affrontare un inquinamento tuttora inevitabile.

La strada della neutralità è più agevole, ma quella delle emissioni 0 offre maggiori garanzie di efficacia. Alla luce di ciò, appare chiaro come la soluzione migliore sia una combinazione di entrambe le strategie. La coabitazione delle due scuole di pensiero consente di massimizzare l’impatto positivo sulla riduzione delle emissioni. Non ragioniamo in termini avversativi. Invece di rapportarci alla situazione con un aut aut: carbon free o carbon neutral, sosteniamo entrambe le vie.

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Mattia Mezzetti

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