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Compostiera da balcone: la guida per scegliere quella giusta

Compostiera da balcone: due agricoltori spostano del compost
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Fare il compost non è un privilegio riservato a chi possiede un giardino. Grazie a moderne soluzioni adatte a spazi ridotti, è sufficiente una compostiera da balcone. Essa permette di ridurre i rifiuti organici di casa, alleggerendo il carico sui sistemi di raccolta urbana e producendo un eccellente fertilizzante naturale.

La scelta di quale compostiera da balcone inserire dipende da diversi fattori: spazio a disposizione; quantità e tipo di rifiuti prodotti (solo vegetali o anche carne e latticini); impegno che le si desideri dedicare. Esistono tre principali tecnologie per il compostaggio in spazi ridotti: la compostiera classica (aerobica); la vermicompostiera (con lombrichi); il Bokashi (fermentazione anaerobica).

Il segreto per far funzionare bene qualsiasi sistema, evitando odori sgradevoli e moscerini, è uno solo: bilanciare correttamente i materiali umidi, ricchi di azoto, e quelli secchi, ricchi di carbonio. La vermicompostiera e il Bokashi rappresentano, generalmente, le soluzioni più adatte per chi vive in appartamento. Sono veloci, pulite e contenute.

Biologia in un secchio: il segreto per un compost senza odori

Indipendentemente da quale tecnologia sceglieremo per la compostiera da balcone, la chiave del successo starà nel nutrire, correttamente, i microrganismi responsabili della decomposizione. Se sbaglieremo qualcosa durante il processo, il risultato sarà la putrefazione. Questa genererà cattivi odori e un eccesso di liquidi.

Il rapporto carbonio/azoto: la regola d’oro

Quello del compostaggio è un processo biologico che richiede un equilibrio tra due elementi fondamentali: carbonio (C) e azoto (N). Questa è la regola d’oro generale per evitare complicazioni ed errori.

  • I materiali azotati sono umidi e, tendenzialmente, di colore verde. Si chiamano così perché sono ricchi di azoto e acqua. Se non adeguatamente bilanciati, tendono a compattarsi e a putrefare. Scarti di frutta e verdura; fondi di caffè; bustine di tè ed erba appena tagliata, in quantità modiche, sono esempi di materiali azotati.
  • I materiali carboniosi, invece, appaiono secchi e di colorito marroncino. Sono ricchi di carbonio e struttura, essenziali per dare aria e assorbire l’umidità in eccesso. Cartone non plastificato; foglie secche; segatura; gusci d’uovo tritati; piccoli rametti e carta da cucina sono esempi di materiali carboniosi.

Idealmente, per ogni parte di materiale verde che si aggiunge, occorre inserire circa due parti di materiale marrone in volume. È infatti il carbonio a dare aria e struttura, evitando la putrefazione, la quale sarebbe un processo chimico inevitabile, in assenza di ossigeno. Un compost ben bilanciato odora di terra umida; non di marcio.

3 tecnologie di compostiera da balcone: guida alla scelta

La scelta della compostiera da balcone deve essere portata a termine in maniera pragmatica. È bene basarsi sulle proprie abitudini di vita, oltre che sullo spazio a disposizione.

1. La compostiera tradizionale aereata

Basta un contenitore, di plastica o legno, solitamente cilindrico o cubico, con numerosi fori laterali e un coperchio, allo scopo di avviare un processo di produzione di compost. All’interno di questo sistema avviene, naturalmente, una decomposizione aerobica lenta, in presenza di ossigeno, grazie a batteri, funghi e insetti. Il materiale deve essere girato e movimentato periodicamente, all’incirca una volta al mese, così da aerare la massa e velocizzare il ciclo.

È un sistema particolarmente adatto a chi abbia un balcone o terrazzo considerevolmente grande e soleggiato. Così come a chi possa accedere a una buona quantità di scarti secchi, quali foglie o segatura, e a chi abbia pazienza. Il compost così prodotto può infatti impiegare dai 6 ai 12 mesi per maturare.

2. La vermicompostiera: quando i lombrichi lavorano per noi

Conosciuto anche come lombricompostiera, quello del compost prodotto da lombrichi è un sistema a più piani che si porta avanti nel cosiddetto verminarium, un apparato solitamente alto circa 60-80 cm, dove lombrichi specifici (della famiglia Eisenia fetida, comunemente chiamati rossi californiani) digeriscono i rifiuti organici. Questi anellidi mangiano i rifiuti e producono due prodotti eccezionali:

  • l’humus di lombrico, o vermicompost, è un fertilizzante solido finissimo. Si tratta di un concime inodore e pronto all’uso;
  • tè di lombrico. È un fertilizzante liquido che si drena sul fondo, da diluire e impiegare per l’irrigazione.

La vermicompostiera è particolarmente adatta a chi viva in appartamento; maltolleri gli odori (il sistema difficilmente ne produce, se ben gestito) e/o cerchi un sistema molto efficiente e a basso mantenimento. Il compostaggio è rapido e non richiede di essere girato. A questo, pensano infatti i lombrichi.

3. Il Bokashi: quando il compostaggio non è compostaggio

Il termine Bokashi appartiene alla lingua giapponese. La parola significa letteralmente materia organica fermentata. Si utilizza un secchio ermetico, senza fori di alcun tipo, e uno speciale inoculo di microrganismi effettivi, tipicamente a base di crusca fermentata. I rifiuti vengono aggiunti strato per strato e, infine, pressati. Il processo è anaerobico. In assenza di aria, i rifiuti non marciscono, ma vengono fermentati e acidificati.

Bokashi composting system

Questa tecnica funziona bene se si ha a disposizione uno spazio particolarmente contenuto. Il secchio è poco più grande di un bidone della spazzatura. È ottima se si desideri smaltire tutti i tipi di rifiuti organici, incluse piccole quantità di carne cotta, pesce e latticini. Questi alimenti sono proibiti nei sistemi aerobici; così come nelle vermicompostiere. Il processo iniziale è velocissimo: sono sufficienti 2 settimane di fermentazione.

Quale compostiera da balcone fa per te? Confronto tra sistemi

H2: Confronto definitivo: quale sistema fa per te?

CaratteristicaCompostiera da BalconeVermicompostieraBokashi
Processo BiologicoDecomposizione aerobica: processo lento.Digestione da parte di lombrichi.Fermentazione anaerobica; piuttosto rapida.
Rifiuti TrattabiliScarti vegetali; fondi di caffè, cartone. Carne, pesce e latticini vietati.Scarti vegetali; fondi di caffè; cartone. Non si inseriscono agrumi, aglio e cipolla.Tutti i rifiuti organici, inclusi carne, pesce, latticini cotti.
VelocitàLenta. Occorrono 6-12 mesi per il compost maturo.Veloce. Sono sufficienti 1 o 2 mesi per l’humus.Velocissima. In 2-4 settimane si giunge a fermentazione.
Prodotti FinaliCompost tradizionale.Humus di lombrico e Tè di lombrico.Pre-compost fermentato e Liquido Bokashi, un fertilizzante e disgorgante.
Gestione / OdoriRichiede rivoltamenti periodici. Se mal gestita può odorare.Nessun odore. I lombrichi richiedono però un minimo di cura (temperatura e umidità).Nessun odore. Restituisce sentori agrodolci di fermentato. Non richiede rivoltamenti.
Spazio RichiestoÈ il sistema più ingombrante.Compostiera compatta, a sviluppo verticale.La più compatta in assoluto.
Costo InizialeBasso / Medio.Medio / Alto.Medio.

Attenzione: il prodotto finale del Bokashi non è compost!

Pensare che il Bokashi produca compost pronto all’uso, come fanno i sistemi aereati o di vermicompost, è un errore fin troppo comune. Il materiale che si ottiene dopo due settimane nel secchio è un fermentato. Una sorta di pre-compost con un odore acre di fermentazione (simile all’aceto) e ancora troppo acido. È ben diverso dal compost maturo. Se usato direttamente sulle radici delle piante, può danneggiarle.

Per completare il processo, il pre-compost deve essere interrato in vaso grande, con della terra, e posto in una fioriera, o nel giardino, qualora fosse disponibile. Alternativamente, lo si può aggiungere a una compostiera tradizionale. Qui, la fermentazione acida si neutralizza e il materiale si trasforma, rapidamente, in humus ricco di nutrienti. Il processo richiede circa un mese. Il liquido che si drena dal rubinetto del Bokashi è un eccellente fertilizzante. Prima dell’uso va diluito correttamente. Il rapporto consigliato è 1:100, o 1:50, a seconda della forza. Si faccia attenzione a non usarlo mai puro. In aggiunta, rappresenta un ottimo alleato per ripulire gli scarichi domestici.

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Mattia Mezzetti

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