Pixel di Adform

Chiudi
Cerca nel sito:

Depaving: rimuovere il cemento per combattere il cambiamento climatico

Depaving: cittadini seduti in un parco
Condividi l'articolo

Dietro al termine inglese depaving si nasconde una concezione nuova di rispetto e tutela per l’ambiente: restituiamo alla natura il suo spazio riducendo la presenza di cemento e asfalto, anche in città. L’idea alla base dell’operazione è quella di sostituire, per quanto possibile, materiali e paesaggi artificiali con piante, alberi e suolo. Il principio è quello di donare, ma faremo meglio a scrivere restituire, ai cittadini un ambiente salubre, fresco e sicuro.

Non di rado, dietro alle catastrofi causate dalle inondazioni c’è un utilizzo di asfalto scellerato in zone a rischio idrogeologico elevato. Una soluzione di cui abbiamo già scritto è quella di utilizzare materiali meno impattanti. Altrimenti, possiamo proprio rinunciare a stendere catrame.

Il depaving come movimento globale

Il fenomeno del depaving ha avuto origine negli USA, in Oregon, e si è poi diffuso, lentamente ma inesorabilmente, anche nel nostro continente. Chiunque sia vicino alla causa ambientalista, o semplicemente sensibile ai temi ecologici e di sostenibilità, potrebbe averne già sentito parlare. Il significato letterale del termine, nella nostra lingua, è deimpermeabilizzazione. È una parola piuttosto complicata ma che fa immediatamente comprendere quel di cui si stia parlando. Lo scopo dell’operazione è eliminare quello strato superficiale, di asfalto o cemento, che impedisce all’acqua di penetrare nel terreno e la trattiene fuori dal suolo, ove corre il rischio di causare danni, come abbiamo visto in tempi recenti.

Eliminare questo livello consente a piante, alberi, erba e fiori di crescere spontaneamente, mitigando le temperature e rendendo le nostre città più sane, belle ed ecologiche.

Cenni storici

Nel 2008, un gruppo di cittadini di Portland esasperato dalla continua urbanizzazione del paesaggio, decide di impegnarsi per liberare – utiulizzando proprio questo termine – la città da asfalto e cemento. A quel primo gruppo se ne sono poi ispirati numerosi altri, non solo negli States. Gli obiettivi comuni di questi cittadini sono l’aumento della spugnosità del terreno, in modo da ridurre il potenziale danno di un’inondazione; la riduzione della temperatura percepita, causata da una moltiplicazione degli spazi ombreggiati, nonché la creazione di centri urbani maggiormente favorevoli alla sopravvivenza di fauna selvatica.

I benefici sul clima

Depaving: un parco verde nel cuore di una città
Il depaving rende le città più sane, belle ed ecologiche

Per capire quali benefici possa portare il depaving è sufficiente fare un piccolo sforzo di immaginazione. Ripensiamo all’ultima volta in cui ci siamo trovati a passeggiare lungo il viale alberato di un bosco o in una località di campagna o montana. Tutti sappiamo come, in una situazione come quelle descritte, si respiri un’aria più pulita, si soffra meno inquinamento acustico e si tolleri meglio l’afa estiva. Benefici come questi sono esattamente quelli di cui gli entusiasti del depaving desiderano beneficiare in città.

La scienza ci ha confermato più volte che la presenza di un elevato numero di alberi in città e di cinture verdi in periferia possa contribuire a ridurre il calore percepito nei mesi caldi, sia perché aumenta la presenza di ombra sia perché la flora espelle una maggiore quantità di umidità nell’aria, mantenendo le temperature più basse. L’applicazione di questo principio su larga scala potrebbe contrastare il surriscaldamento globale e i cambiamenti climatici. Non si tratta però certo dell’unico vantaggio connesso al depaving. Possiamo trovarne numerosi altri, come per esempio quelli che abbiamo riassunto qua sotto:

  • ridurre la presenza di asfalto e cemento abbassa, anche considerevolmente, il rumore prodotto e, dunque, limita l’inquinamento acustico cittadino;
  • evita di aggravare il rischio idrogeologico in zone già esposte (come buona parte del nostro Paese);
  • riqualifica l’estetica dei paesaggi urbani, rendendoli maggiormente vivibili e apprezzabili;
  • favorisce uno stile di vita sano, migliorando la qualità dell’aria;
  • riduce l’inquinamento prodotto dalla mobilità urbana e ne abbassa i tempi, ridimensionando ingorghi e code di automobili;
  • salvaguarda la biodiversità e ne favorisce il reinnesco in aree, come quelle densamente popolate, da cui gli animali si tengono generalmente distanti.

Esempi concreti di depaving

Vi sono alcune aree del mondo che hanno prestato orecchio fin da subito agli entusiasti di depaving. Australia e California hanno già visto alcune azioni di liberazione dall’asfalto. In alcune località, i cittadini stessi hanno rimosso asfalto e cemento, restituendo il suolo alla natura dopo averlo privato delle sue costrizioni artificiali.

Se vogliamo trovare esempi virtuosi, ad ogni modo, non siamo costretti a uscire dal vecchio continente. Il gruppo Life Pact di Leuven (in italiano Lovanio, una città belga di circa 100mila abitanti) ha messo in pratica il depaving su ampia scala, allo scopo di contrastare il rischio alluvionale. Lo ha fatto dopo averne parlato con gli amministratori locali, indicando loro come un’azione mirata di questo tipo potesse ripercuotersi concretamente sulla società e sul modo di vivere dei residenti. A pochi anni dall’inizio di un processo a medio-lungo termine, tutti gli abitanti si dicono soddisfatti e ritengono che la loro qualità di vita sia sensibilmente migliorata rispetto a prima.

TI È PIACIUTO QUESTO ARTICOLO?
Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere aggiornamenti sulle novità e sulle storie di rigenerazione territoriale:

Condividi l'articolo
Mattia Mezzetti

Ultime Notizie

Cerca nel sito