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High-Density Hydro: l’innovativo sistema idroelettrico senza acqua

High-Density Hydro: una centrale elettrica
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Il sistema High-Density Hydro è un’innovativa tecnologia idroelettrica. Utilizza un fluido ad alta densità per migliorare l’efficienza e ridurre i costi degli impianti energetici. La sua particolarità sta nel fatto di poter rendere gli impianti idroelettrici indipendenti dall’acqua. Ciò almeno è quanto promette di fare questo rivoluzionario sistema brevettato da RheEnergise. La tecnologia di cui stiamo parlando sostituisce integralmente l’acqua e, al suo posto, sfrutta un fluido ad alta densità che consente di installare impianti più piccoli, la cui potenza resta però inalterata. Per il resto, il funzionamento è in tutto e per tutto simile agli impianti tradizionali che sfruttano la logica di utilizzo dei dislivelli.

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Come funziona High-Density Hydro?

High-Density Hydro: una scienziata sviluppa il fluido
High-Density Hydro non usa acqua, ma un fluido speciale apposito

High-Density Hydro sostituisce all’acqua un fluido speciale, molto più denso. In tal maniera, il sistema riesce ad abbattere i costi operativi e apre a nuove prospettive per l’installazione di impianti idroelettrici in aree meno impervie. Il fluido che sta alla base della tecnologia è noto come HD Fluid R-19. Esso possiede una densità di 2,5 volte superiore a quella dell’acqua. Questa caratteristica non è sottovalutabile in quanto dà modo di costruire impianti più compatti ed efficienti. Ciò apre la strada alla realizzazione di centrali idroelettriche anche in aree contraddistinte da rilievi geografici meno ripidi di quelli che consuetamente caratterizzano questo tipo di poli trasformatori.

L’R-19, nell’idea dei suoi creatori, viene pompato verso l’alto in grandi serbatoi, tipicamente collocati sulla sommità di una collina. Questa operazione si porta avanti senza fare uso di fonti fossili, bensì approfittando del rinnovabile in giornate nelle quali ci sia abbondanza di sole oppure vento. Il fluido immagazzinato rimane al sicuro finché non si riscontrino intervalli nei quali l’energia scarseggia. A quel punto, si aprono le valvole e lo si mette in circolo. Scendendo, attraversa turbine capaci di produrre elettricità e le mette in azione. L’energia così prodotta si invia alla rete elettrica e diventa utilizzabile per le utenze domestiche o industriali. Bastano dunque dolci colline e non occorrono più ripide montagne per produrre energia idroelettrica.

Gli impianti che sfruttano questo sistema sono piuttosto contenuti ed è facile integrarli in centrali rinnovabili. I costi di costruzione e messa in funzione si mantengono molto bassi.

Le caratteristiche tecniche di High-Density Hydro

La capacità di operare efficacemente in contesti geografici più accoglienti è probabilmente la caratteristica principale del sistema High-Density Hydro. L’idroelettrico tradizionale funziona infatti bene soltanto in presenza di dislivelli considerevoli, perché ha bisogno di una pressione dell’acqua costante, e può ottenerla solo da cascate che agiscano su un certo bacino. Questa caratteristica ha del potenziale clamoroso. Grazie a R-19 potremmo infatti espandere la produzione rinnovabile (com’è quella idroelettrica) a molte più zone. Il fluido che mette in funzione High-Density Hydro è particolarmente sostenibile sul lungo termine e si presenta ben più resiliente, ad esempio, delle utilizzatissime batterie agli ioni di litio.

A Cornwood, nel Devon, in Inghilterra, si sta realizzando il primo vero impianto High-Density Hydro al mondo. Si tratta di un’opera ancora prettamente dimostrativa che supporterà le operazioni minatorie attive in loco durante i periodi di picco della richiesta energetica, come ad esempio l’inverno pieno di queste latitudini. L’installazione sarà, di fatto, un banco di prova utile a validare e ottimizzare il sistema. Avrà comunque anche il gravoso incarico di contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione degli impianti minerari regionali. L’impianto sarà attivo dal prossimo settembre e punta a dimostrare l’efficacia di High-Density Hydro in condizioni di sforzo reale, fuori dal laboratorio.

HD Fluid R-19: il fluido delle meraviglie

R-19 è la principale innovazione di questo progetto. Il fluido, definito high-tech, è un brevetto di proprietà di RheEnergise. Questo componente è assolutamente neutrale per l’ambiente, non inquina e consente un elevatissimo risparmio di acqua, sebbene non totale poiché è necessario utilizzarne una percentuale per ricavarlo.

Le stime degli ideatori indicano come sia possibile ottenere la stessa quantità di energia da rilievi meno ripidi, anche del 40%. La contenuta dimensione dei serbatoi, poi, consente senza alcun problema la loro installazione sotterranea. In tal modo, si tutela anche il panorama. Gli ingredienti, se così vogliamo definirli, del fluido restano naturalmente un segreto aziendale, ma sappiamo che esso si forma con l’introduzione in acqua di un materiale definito ultra-economico. Una densità maggiore di 2.5 volte significa un potenziale di trasferimento energetico superiore del 250%.

Il futuro di High-Density Hydro

Per avere dati concreti sul potenziale di High-Density Hydro, dovremo attendere qualche anno. Non parliamo però certo di qualcosa di molto distante, dal momento che RheEnergise ha stretto un accordo con la compagnia energetica Mercia Power Response. L’obiettivo è quello di fornire 100 MW di energia prodotta tramite sfruttamento di R-19 entro il 2030 alle riserve energetiche della compagnia. Secondo le stime dei creatori di High-Density Hydro, non si tratterà di un compito troppo arduo: nel solo Regno Unito sarebbero infatti 6.500 i potenziali siti di apertura di centrali fluido-elettriche.

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Mattia Mezzetti

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