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A Hiroshima l’inceneritore è un museo dei rifiuti

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Il Naka Incineration Plant fa parte del progetto Hiroshima 2045 city of Peace and Creativity. Si può visitare ed è segnalato dalle guide turistiche come un gioiello dell’architettura moderna.

In Drive my car, il film pluricandidato all’Oscar del regista giapponese Hamaguchi, il protagonista, giunto a Hiroshima per un incarico di lavoro, chiede alla sua giovanissima e silenziosa autista di portarlo in un posto che le piace. Lei lo conduce al Naka Incineration Plant. Dove i due, prima di andare a guardare il mare, osservano attraverso una parete di vetro una gigantesca gru sollevare rifiuti.

Hiroshima 2045

L’impianto di termovalorizzazione Naka, in cui vengono processate ogni giorno 400 tonnellate di spazzatura per trasformarle in energia, non piace solo all’enigmatica ragazza. Concepito come un vero e proprio museo dei rifiuti grazie a una struttura in vetro che ne rende visibile tutta l’attività, l’impianto è segnalato nelle guide turistiche come un gioiello dell’architettura moderna. Inaugurato nel 2004, il Naka Incineration Plant è opera dall’architetto Yoshio Taniguchi (a cui si deve anche la riprogettazione del Museo d’Arte Moderna di New York e la Galleria dei Tesori Horyuji del Museo Nazionale di Tokyo) ed è parte del più vasto progetto Hiroshima 2045: City of Peace and Creativity, commissionato per celebrare i 50 anni dal bombardamento atomico del 1945. Costruito per un costo di 400 milioni di dollari su un terreno bonificato che affaccia sulla baia della città, si trova alla fine di una linea invisibile che inizia dall’Atomic Bomb Dome e passa attraverso diverse costruzioni progettate dall’architetto Tange Kenzo, mentore di Taniguchi. La struttura è attraversata da un grande corridoio centrale che la divide in due, con pareti di vetro su entrambi i lati che offrono la vista “in vetrina” di alberi da una parte e impianti di trattamento e incenerimento dall’altra. L’Ecorium, un atrio ispirato ai concetti di ecologia e sostenbilità, è aperto ai visitatori ogni giorno dalle 9.00 alle 16.30. Pannelli a muro e schermi video forniscono informazioni sul funzionamento dei macchinari. Il vapore generato dall’incenerimento viene utilizzato per alimentare le macchine stesse e fornisce acqua calda alla piscina di Yoshijma e a una casa di riposo per anziani. Il passaggio attraverso l’Ecorium conduce a un ponte di legno che si affaccia sulla baia e su un parco in riva all’acqua. Il complesso si può visitare fino al sesto piano, dove si trovano gli uffici e un’ala con impianti sportivi e da dove si possono osservare dall’alto i camion della spazzatura che depositano il loro carico nella gigantesca fossa da cui vengono poi prelevati. Chi desidera saperne di più sul funzionamento dell’impianto può chiedere una visita guidata. Al momento, solo in giapponese.

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