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Il Decreto Semplificazioni apre le porte ai fondi europei

Decreto Semplificazioni
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Il Governo punta a contrastare la burocrazia e velocizzare le procedure attuative del Pnrr.

di Luigi Dell’Olio

Semplificare, digitalizzare e ridurre la burocrazia. Sin dal suo insediamento, il Governo Draghi ha puntato su questi assi portanti per accelerare sulla strada della ripresa, nella consapevolezza che il rilancio passa non solo per nuovi investimenti pubblici, ma anche per una pubblica amministrazione più produttiva, che assicuri le condizioni per attrarre investimenti privati.

La spinta dei fondi europei
In questo senso il Piano nazionale di ripresa e resilienza più che la soluzione ad alcuni dei problemi strutturali italiani, può essere la molla per innescare un circolo virtuoso. È in quest’ottica che può essere inquadrato il Decreto Semplificazioni, convertito in legge a fine luglio, che interviene proprio con l’intento di superare alcune storture della macchina legislativa e amministrativa, condizione essenziale per accedere ai primi fondi garantiti dall’Europa per il rilancio dopo la crisi pandemica.
Tra le novità, una norma che consente, in caso di ricorsi al Tar, di proseguire senza interruzioni i lavori delle opere legate al Pnrr, in modo da non pregiudicare l’avanzamento dei lavori. Inoltre vengono dimezzati i tempi per il rilascio della Via: dai precedenti 360 giorni della procedura ordinaria ai 175 giorni di quella veloce.

Più facile riconvertire i siti industriali
Il Decreto Semplificazioni innova anche sul fronte della riconversione dei siti industriali, con l’obiettivo di accelerare le procedure di bonifica dei siti contaminati e recuperare terreni da destinare alla realizzazione dei progetti individuati nel Pnrr, in un’ottica di economia circolare. Una misura che potrebbe sbloccare molti dei progetti di risanamento rimasti su carta per anni.
È stata inoltre modificata la disciplina della bonifica dei suoli agricoli, per superare il vuoto normativo che fino ad oggi ha determinato uno stallo nel recupero di questi terreni.
Sui tempi di esecuzione delle bonifiche, il decreto prevede verifiche intermedie per la valutazione dell’efficacia delle tecnologie adottate e semplifica le attività necessarie alla certificazione di avvenuta bonifica.
Anche le procedure di risanamento dei Siti di interesse nazionale sono semplificate, con il piano di caratterizzazione che non sarà più soggetto a preventiva approvazione, bensì assoggettato a comunicazione di inizio attività.

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