Chiudi
Cerca nel sito:

Net zero in edilizia: le linee guida della Science Based Targets Initiative

Condividi l'articolo

La Science Based Targets Initiative, che promuove l’azione climatica nelle aziende, ha elaborato delle Linee Guida per la decarbonizzazione del settore edilizio. Alla luce di una crescita stimata dell’area totale costruita del 15% entro il 2030.

L’edilizia ha un ruolo critico nella crisi climatica. Secondo il World Green Building Council (WGBC) circa un terzo delle emissioni globali proviene dall’utilizzo degli edifici (caldaie, cucine, condizionatori), un altro 20% circa dalle emissioni incorporate durante la costruzione. L’International Energy Agency (IEA) stima che il settore edilizio contribuisce per circa il 40% alle emissioni globali di CO2, con una grande parte dovuta all’energia utilizzata per riscaldamento, raffreddamento e altri consumi energetici. Per questo la Science Based Targets initiative (SBTI), organizzazione che promuove l’azione climatica nelle aziende e nelle istituzioni finanziarie, ha di recente pubblicato i Buildings Sector Science-Based Target-Setting Criteria. Linee guida per la definizione di obiettivi scientifici di riduzione delle emissioni nel settore edilizio, alla luce della crescita dell’area totale costruita, stimata del 15% entro il 2030.

Gli obiettivi della Science Based Targets Initiative

La Science Based Targets initiative (SBTI) è un’organizzazione che promuove l’azione climatica nelle aziende e nelle istituzioni finanziarie, aiutandole a stabilire obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra basati sui risultati delle ricerche scientifiche. L’iniziativa mira a garantire che le riduzioni delle emissioni siano allineate con ciò che la scienza indica come necessario per arrestare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, con l’aspirazione a limitarlo a 1,5°C, come indicato dagli accordi di Parigi.

Le Linee Guida enfatizzano trasparenza, precisione nei calcoli e impegni verso la sostenibilità a lungo termine. Le aziende che operano nel settore immobiliare – in particolare quelle che possiedono, realizzano, gestiscono o finanziano immobili – devono ridurre sia le emissioni operative (durante la gestione) che quelle incorporate (per l’estrazione e la produzione dei materiali), eliminando gradualmente i sistemi a combustibili fossili entro il 2030.

Le aree chiave per la decarbonizzazione

Quattro le aree chiave individuate nel documento:

  • riduzione delle emissioni operative: include le emissioni derivanti dall’uso degli edifici, con percorsi di decarbonizzazione differenziati per regione geografica;
  • riduzione delle emissioni incorporate: riferite alle emissioni generate dalla produzione dei materiali da costruzione, dal trasporto e dalle attività di costruzione;
  • stop alle installazioni di impianti a combustibili fossili: con l’obiettivo di bloccarle entro il 2030;
  • ristrutturazione degli edifici inefficienti: per miglioramento l’efficienza energetica del patrimonio edilizio.

Riduzione delle emissioni operative

Le emissioni operative sono quelle associate al consumo di energia durante l’uso degli edifici e rappresentano una parte significativa della CO2 prodotta dal settore edilizio. Includono l’energia utilizzata per riscaldamento, raffreddamento, illuminazione e alimentazione di tutti gli apparecchi impiegati all’interno degli edifici, dagli elettrodomestici ai PC.

Con l’obiettivo di allineare i target di riduzione delle emissioni alle specificità regionali, SBTI ha collaborato con il Carbon Risk Real Estate Monitor (CRREM) per sviluppare percorsi di decarbonizzazione regionali, che tengano conto delle caratteristiche delle reti elettriche locali.

Questi gli aspetti chiave per la riduzione delle emissioni operative:

  • percorsi di riduzione: le aziende sono invitate a utilizzare percorsi di decarbonizzazione definiti, in linea con gli standard di decarbonizzazione globali;
  • approccio “whole building”: un approccio olistico che includa tutte le emissioni legate al consumo energetico operativo, sia negli spazi controllati dai proprietari sia in quelli gestiti dagli inquilini. Questo approccio assicura che tutte le fonti di consumo energetico in un edificio vengano contabilizzate e ridotte, indipendentemente da chi le gestisce;
  • emissioni fuggitive: perdite di gas refrigeranti, o altri fluidi utilizzati negli impianti di climatizzazione, dovranno essere incluse nel calcolo e nel piano di riduzione;
  • trasparenza: gli obiettivi di riduzione delle emissioni operative devono essere stabiliti considerando la fonte di energia utilizzata a livello locale. Inoltre, le aziende sono incoraggiate a rendere pubbliche le loro riduzioni, comunicando annualmente i loro progressi in termini di efficienza energetica e abbattimento delle emissioni.

Riduzione delle emissioni incorporate

Le emissioni incorporate rappresentano la CO2 equivalente prodotta nelle prime fasi del ciclo di vita degli edifici, comprese l’estrazione delle materie prime, la produzione di materiali, il trasporto, la costruzione e l’assemblaggio. Sono quelle che precedono il ciclo operativo degli edifici e, secondo la Science Based Targets Initiative, rappresentano almeno il 20% delle emissioni complessive. 

Le Linee Guida sottolineano che le aziende devono fissare obiettivi specifici per ridurre queste emissioni, in particolare quelle che derivano da:

  • produzione di materie prime come cemento, acciaio e altri materiali da costruzione, processi energivori e fortemente emissivi;
  • manifattura e trasporto: emissioni collegate alla fabbricazione di componenti per l’edilizia e dal loro trasporto fino ai cantieri di costruzione;
  • attività di costruzione legate all’uso di attrezzature, macchinari e altre operazioni nei cantieri.

Per i progetti di costruzione completati, le aziende sono invitate a riportare l’intensità di carbonio incorporato, come parte delle loro dichiarazioni​.

Stop ai combustibili fossili

Le aziende sono invitate a interrompere l’installazione di nuove apparecchiature alimentate da combustibili fossili entro il 2030 al più tardi. Gli impianti soggetti a questo impegno comprendono sistemi per il riscaldamento, la cottura, la generazione di energia e la produzione di acqua calda. Ci sono alcune eccezioni a questa regola. Ad esempio, gli impianti di emergenza e i sistemi di backup, come quelli utilizzati nel settore sanitario o per motivi normativi, sono esentati dall’impegno.

Le aziende devono assumere un impegno esplicito e pubblico, sia per gli edifici esistenti che per quelli di nuova costruzione.

Il retrofit è un processo di ristrutturazione di edifici esistenti, finalizzato a ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas serra. Le Linee Guida SBTI indicano come riferimento lo scenario “Net Zero by 2050” dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, secondo il quale il ritmo delle ristrutturazioni per migliorare l’efficienza energetica dovrà più che raddoppiare entro il 2030 per raggiungere gli obiettivi climatici fissati con gli accordi di Parigi. 

Ultime Notizie

Bonifiche: emergenza nazionale, 6 milioni di italiani pagano sulla propria pelle
EMERGENZE
Bonifiche: emergenza nazionale

ACLI, AGESCI, ARCI, Azione Cattolica Italiana, Legambiente e Libera lanciano la campagna "Ecogiustizia subito: in nome del popolo inquinato", per stimolare politica e istituzioni “In...

Cerca nel sito