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La scommessa bioclimatica di Parigi

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Il nuovo piano urbanistico della capitale francese entrerà in vigore nel 2024, con l’obiettivo di far diventare Parigi carbon neutral entro il 2050, dando risposta all’urgenza climatica e a quella sociale. 

Una Parigi molto più verde. È la promessa-scommessa del nuovo Piano urbanistico di Parigi presentato dalla sindaca Anne Hidalgo. Trecento ettari di spazi verdi supplementari, con la creazione di una decina di nuovi parchi o l’allargamento di quelli esistenti, fino a raggiungere i 10 metri quadri di spazi verdi per abitante raccomandati dall’Organizzazione mondiale della salute. Una soglia dalla quale la capitale francese è ancora lontana, ferma a 8,6 mq per abitanti, considerando anche la superficie dei grandi boschi di Vincennes e di Boulogne. Nonostante gli 80 ettari di nuovi parchi e giardini creati a partire dal 2006, Parigi rimane una città dove i suoli sono impermeabilizzati all’84%: non a caso la de-impermeabilizzazione dello spazio pubblicodel 40% entro il 2050 è un altro degli obiettivi che si propone di raggiungere il nuovo ambizioso Piano di Hidalgo, di cui il verde pubblico non è l’unica grande scommessa. 

Piano urbanistico di Parigi: obiettivo emissioni zero entro il 2050 

Il primo Piano urbanistico bioclimatico di Francia mira a definire le linee guida dello sviluppo della capitale per i prossimi 15 anni, fornendo risposta al contempo all’urgenza climatica e a quella sociale. La sua entrata in vigore è prevista per il 2024, dopo un’ulteriore consultazione pubblica. Tra le diverse misure contenute, figurano anche la creazione di alloggi pubblici e sociali, limiti all’altezza delle nuove costruzioni, misure di adattamento al cambiamento climatico e volte a limitare l’inquinamento. Il Piano bioclimatico si inscrive, infatti, nel quadro degli obiettivi della Cop21 e segue il piano Clima energia di Parigi, che prevede di raggiungere il target zero emissioni entro il 2050. Priorità alla ristrutturazione degli edifici in ottica di efficienza energetica, rendendo la ristrutturazione la nuova norma e la demolizione un’eccezione. Riguardo ai materiali e ai metodi di costruzione, il Piano limita l’uso del cemento armato e raccomanda quello del legno, della pietra e di altri materiali a basse emissioni; introduce inoltre il divieto di installare impianti di condizionamento esterni agli edifici. I progetti edilizi che superano i 1.000 mq devono prevedere la produzione di energia rinnovabile. Sul fronte dell’adattamento si insiste sul verde urbano, puntando alla creazione di parchi – in particolare un grande parco metropolitano nella parte nord della città, tra i quartieri di la Villette e la Chapelle – alla tutela degli alberi, ma anche ad interventi di rinverdimento di tetti, facciate e cortili. Mentre verrà chiuso al traffico automobilistico il parco delle rive della Senna. 

Parigi è una delle prime città al mondo a dotarsi di un Piano urbanistico bioclimatico 

Il Piano non può esimersi dall’affrontare la questione degli alloggi. Costruire non è semplice a fronte dell’estrema densità della città: con in media 20.000 abitanti per kmq (e fino a 40.000 nell’undicesimo arrondissement) Parigi è la settima città al mondo per densità abitativa. Il Piano Hidalgo sceglie di proibire le nuove costruzioni intorno al périphérique (la tangenziale) dove si trovano gli ultimi terreni disponibili, per dedicare l’area al verde. La sopraelevazione degli immobili potrebbe essere una soluzione, ma l’obiettivo dell’amministrazione è soprattutto quello di riequilibrare l’offerta di spazi per uffici in relazione agli alloggi: con un obiettivo del 40% di alloggi pubblici entro il 2035, di cui il 30% di alloggi sociali e il 10% di alloggi a prezzi accessibili alle famiglie. Il Comune si impegna inoltre a garantire che i suoi abitanti possano trovare tutto ciò che è essenziale per la loro vita quotidiana a quindici minuti a piedi o a cinque minuti in bicicletta: è la cosiddetta “città del quarto d’ora”. Che si dovrebbe realizzare attraverso la creazione di nuovi centri sanitari e palestre, biblioteche, mediateche, librerie e ristoranti, ma anche la protezione dei negozi locali esistenti. Il nuovo piano urbanistico secondo la sindaca Hidalgo dovrebbe essere “uno strumento di pianificazione strategica per abbassare le temperature e combattere l’inquinamento” facendo diventare Parigi neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro il 2050. Ed è senz’altro una delle prime città al mondo a dotarsi di uno strumento del genere.

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