L’Europarlamento ha introdotto nuovi limiti sugli inquinanti organici persistenti (POP) e stabilito nuove modalità di gestione dei rifiuti che li contengono. Obiettivo di lungo termine, la loro eliminazione.
Sono stata adottate a largo consenso dal Parlamento europeo, in seduta plenaria il 4 ottobre, le nuove norme sugli inquinanti organici persistenti, i cosiddetti POP (persistent organic pollutants), e sulle modalità di gestione dei rifiuti che li contengono. “Il nostro obiettivo – ha dichiarato dopo il voto il relatore Martin Hojsík (Renew, SK) – è proteggere la nostra salute e l’ambiente e garantire un’economia veramente circolare, priva di sostanze chimiche tossiche. L’esito dei negoziati con gli Stati membri è un passo nella giusta direzione. Abbiamo dimostrato il nostro impegno per l’attuazione della Convenzione di Stoccolma, che è chiara: l’unico modo per affrontare i POP è lavorare per eliminarli”.
Cosa sono gli inquinanti organici persistenti
Gli inquinanti organici persistenti sono sostanze chimiche tossiche che non si biodegradano o sono comunque molto resistenti alla decomposizione, perciò persistono nell’ambiente e si accumulano negli organismi viventi. Il testo prevede limiti più severi per i POP, la loro eliminazione dalle catene di riciclo e l’aggiunta di nuove sostanze chimiche all’elenco delle sostanze nocive previsto dalla Convenzione di Stoccolma, il cui obiettivo principale è “proteggere la salute umana e l’ambiente dagli inquinanti organici persistenti”. Sebbene i POP non siano generalmente presenti nei nuovi prodotti, possono comunque essere trovati nei rifiuti e rappresentare una minaccia per l’ambiente e la salute umana. Per proteggere la durata di vita circolare dei prodotti, i materiali contenenti livelli di POP superiori ai nuovi limiti di concentrazione dovranno essere distrutti e non potranno essere riciclati. Questo per garantire che le norme dell’Unione europea siano in linea con gli obblighi internazionali, in particolare con la Convenzione di Stoccolma e con il Green Deal europeo, cha ha l’ambizioso obiettivo di eliminare le sostanze tossiche dall’ambiente e di realizzare una vera economia circolare. Una volta adottate formalmente dal Consiglio dell’Unione, le nuove norme si applicheranno sei mesi dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Entro tre anni dall’entrata in vigore del Regolamento, la Commissione europea valuterà se sia necessario modificare la legislazione europea sui rifiuti, per garantire che quelli che contengono POP oltre i limiti stabiliti siano classificati come pericolosi.
I nuovi limiti previsti per gli inquinanti organici persistenti
Le sostanze interessate dai nuovi limiti previsti dal Parlamento europeo:
- Polibromodifenileteri (PBDE): un gruppo di ritardanti di fiamma bromurati. Il valore limite sarà ridotto progressivamente da 500mg/kg all’entrata in vigore del regolamento, a 350 mg/kg a tre anni dopo l’entrata in vigore, fino a 200mg/kg dopo cinque anni dall’entrata in vigore.
- Acido perfluoroottanoico (PFOA): si trova ad esempio nei tessuti impermeabili e nelle schiume antincendio. Il valore limite massimo è stato fissato a 1 mg/kg per il PFOA e i suoi sali e a 40 mg/kg per i composti correlati al PFOA.
- Diossine e furani (PCDD/PCDF e dl-PCB). Le diossine derivano per lo più da processi naturali di combustione, come incendi o emissioni di gas dei vulcani, oppure da alcune attività di produzione industriale. Il limite per diossine e furani è fissato a 5 μg/kg. I valori limite per le ceneri provenienti da biomassa utilizzata per la produzione di calore ed energia si applicheranno un anno dopo l’entrata in vigore del Regolamento, con un valore transitorio fissato nel frattempo a 10 μg/kg, mentre per le ceneri domestiche il nuovo limite si applicherà a partire dal 1° gennaio 2025. Questo lasso di tempo servirà agli Stati membri per raccogliere le informazioni necessarie a definire politiche adeguate per la raccolta e il trattamento di queste ceneri e della fuliggine e per sostenere la futura revisione dei valori limite.
I legislatori hanno inoltre incluso nell’elenco della Convenzione di Stoccolma l’acido perfluoroesano sulfonico (PFHxS) e previsto limiti più severi per l’esabromociclododecano (HBCDD) e le paraffine clorurate a catena corta (SCCP).