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Nascerà a Bologna uno dei primi impianti europei power-to-gas

depurazione acque reflue
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Il progetto SynBioS prevede l’utilizzo di energia rinnovabile per produrre idrogeno verde, partendo dalle acque reflue del depuratore di Bologna Corticella. L’idrogeno sarà poi convertito in biometano, come forma di stoccaggio dell’energia rinnovabile.

Sentiamo spesso dire che la rete elettrica deve adeguarsi alle rinnovabili: fonti tipicamente intermittenti che non possono garantire un apporto costante di energia. Se la soluzione è stoccare energia quando ne produciamo in eccesso, per poi riutilizzarla quando non ne produciamo a sufficienza, lo stoccaggio viene identificato quasi sempre con enormi batterie. Ma queste grosse pile non sono la sola forma di accumulo. A parte quella idroelettrica (usare l’energia in più per riempiere invasi, e svuotarli ottenendo energia quando serve) c’è un’altra possibilità: il power-to-gas. Come quello che il gruppo Hera intende realizzare a Bologna grazie alla collaborazione con il gruppo Pietro Fiorentini, azienda leader nella realizzazione di prodotti e servizi per la filiera del gas naturale. “Questo impianto rappresenta per il nostro gruppo un’ulteriore significativa esperienza di integrazione di processo tra i nostri impianti all’avanguardia e di sinergia industriale tra la rete elettrica e quella di distribuzione cittadina del gas” commenta Alessandro Baroncini, direttore centrale Reti del gruppo Hera.

Nell’impianto SynBioS sarà prodotto idrogeno verde a partire dalle acque reflue

Il progetto, tra le prime realizzazioni a livello internazionale secondo Hera, è stato battezzato SynBioS (Syngas Biological Storage) e nasce per produrre idrogeno verde partendo dalle acque reflue del depuratore di Bologna Corticella, il più grande, per bacino di utenza, fra quelli gestiti dalla multiutility. E poi trasformare questo idrogeno in metano. Il primo passaggio (da acqua H2O a idrogeno H2) viene realizzato grazie ad un elettrolizzatore (fornito da Hyter, gruppo Fiorentini) alimentato con elettricità prodotta da fonte rinnovabile (per questo si parla di idrogeno verde) e fornita dalla rete: dall’elettrolizzatore usciranno appunto idrogeno e ossigeno. L’idrogeno diventerà metano (più precisamente biometano, visto che non si tratta di metano fossile) sfruttando la CO2 del biogas prodotto dalla digestione dei fanghi di depurazione dell’impianto Hera. “Il biogas che deriva dalla digestione anaerobica dei fanghi è, grosso modo, per metà metano e per metà anidride carbonica” spiega Stefano Lillia, global portfolio manager-green gas technologies di Pietro Fiorentini. Questo biogas “viene mescolato con l’idrogeno verde e condotto all’interno del biometanatore, un reattore biologico che utilizza la tecnologia sviluppata da MicroPyros BioEnerTec, sempre del gruppo Fiorentini: mentre il metano passa indisturbato e poi è inviato in rete, la CO2 viene invece utilizzata per la produzione di altro metano”. Tutto questo avviene sfruttando il metabolismo degli archaei (organismi più primordiali dei batteri, che si trovano sul fondo degli oceani o nei crateri vulcanici) che si nutrono di CO2 e idrogeno: il risultato della digestione di questi due elementi è, appunto, metano. Biometano prodotto impiegando anidride carbonica che altrimenti sarebbe dispersa in atmosfera. Per questo, sottolinea Lillia, “dal punto di vista del carbon footprint il processo è molto virtuoso: usando energia verde, l’impatto carbonico del metano che andiamo a produrre è molto vicino allo zero”. Una volta trattato e depurato il metano è pronto “per essere poi immesso senza limiti nella rete gas cittadina rispettando tutti i parametri qualitativi e facilmente immagazzinato”.

L’impianto power to gas SynBioS permette lo stoccaggio di energia rinnovabile

“La logica – chiarisce il Lilia – è usare energia verde nei momenti della giornata in cui questa è a basso costo, in modo da avere una produzione economica di idrogeno. Quando c’è un eccesso di energia rinnovabile, uno sbilanciamento tra produzione e consumo, utilizziamo energia che in quel momento della giornata ha meno valore e la valorizziamo in un gas rinnovabile che mettiamo in rete”. In sostanza, quindi, SynBioS rappresenta un metodo di stoccaggio di energia che altrimenti non verrebbe utilizzata. Ad oggi, l’entrata in esercizio dell’impianto power-to-gas è prevista entro il 2023 ed è vincolata al supporto di misure incentivanti, quali ad esempio quelle del PNRR. A regime, grazie alla potenza dell’elettolizzatore pari a 1 MW, l’impianto potrà produrre circa 190 metri cubi di metano ogni ora, evitando l’emissione in atmosfera di circa 50 metri cubi all’ora di anidride carbonica, corrispondenti all’impatto annuo di circa 400 automobili. Il metano, prodotto a partire dalle acque di scarico di circa 50 persone, sarà sufficiente a coprire i consumi annui di 1.200 famiglie. “Crediamo – conclude Cristiano Nardi, presidente esecutivo del gruppo Pietro Fiorentini – che la realizzazione dell’impianto di Bologna Corticella rappresenti una milestone fondamentale, per l’evoluzione di un settore energetico che si trova, oggi, ad affrontare nuove e molteplici sfide”.

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