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Approvata la seconda iniziativa comunitaria per la filiera dell’idrogeno

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In arrivo 500 milioni di euro per Next Chem, Rina-CSM, SardHy e South Italy Green Hydrogen, le quattro imprese italiane che partecipano all’iniziativa comunitaria Hy2Use. Finanziati progetti per la riduzione dell’impronta carbonica di acciaierie e raffinerie. E un impianto che produce idrogeno dai rifiuti.

Dopo l’approvazione a luglio dell’IPCEI Hy2Tech, l’iniziativa di interesse comunitario dedicata allo sviluppo della filiera dell’idrogeno, la Commissione europea ha approvato a fine settembre Hy2Use, il secondo IPCEI sull’idrogeno, pari a 5,2 miliardi di euro di aiuti pubblici, di cui circa 500 milioni destinati a quattro imprese italiane.

Il sostegno pubblico alla filiera dell’idrogeno sbloccherà 7 miliardi di euro di investimenti privati

Hy2Use coinvolge 29 aziende e 35 progetti provenienti da 13 Stati membri: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Svezia. Sono due le categorie di progetti interessati dal sostegno pubblico: quelli che prevedono la realizzazione di grandi infrastrutture per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio; e quelli per lo sviluppo di tecnologie altamente innovative per abbattere le emissioni di gas serra in industrie dei settori cosiddetti hard to abate, come cemento, acciaio, vetro. Gli investimenti dell’IPCEI Hy2Use, ha sottolineato la Commissione, consentiranno di costruire una nuova capacità di elettrolisi di circa 3,5 gigawatt, con una produzione di circa 340mila tonnellate all’anno di idrogeno rinnovabile o a basse emissioni di carbonio, che contribuirà alla decarbonizzazione di alcuni dei settori più inquinanti in Europa. “La catena del valore dell’idrogeno in Europa è agli albori – ha spiegato la vicepresidente esecutiva della Commissione Margrethe Vestager – ciò rende rischioso per le aziende e gli Stati membri investire da soli in un mercato così innovativo. È qui che gli aiuti di Stato hanno un ruolo da svolgere per sbloccare, coinvolgere e sfruttare ingenti investimenti privati, che altrimenti non si concretizzerebbero. In questo caso, il sostegno pubblico fino a 5,2 miliardi di euro dovrebbe sbloccare circa altri 7 miliardi di euro di investimenti privati”.

In arrivo 500 milioni di euro per le quattro imprese italiane che partecipano all’iniziativa Hy2Use

Sono quattro le imprese italiane che partecipano al secondo IPCEI sull’idrogeno. Circa 500 milioni di euro a fondo perduto andranno a Next Chem-Maire Tecnimont, Rina-CSM, SardHy, South Italy Green Hydrogen “per sviluppare nuove tecnologie per la produzione, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione dell’idrogeno, nonché le applicazioni nel settore della mobilità”, spiega il Ministero dello sviluppo economico. A Nextchem va un contributo di 194 milioni di euro per lo sviluppo del primo impianto waste to hydrogen al mondo, che darà vita all’hydrogen valley di Roma. Un impianto che secondo l’azienda “potrà produrre a regime fino a 20mila tonnellate/anno di idrogeno, utilizzando come materia prima 200mila tonnellate/anno di rifiuti solidi non riciclabili”. Il progetto Hydra di RINA e CSM-Centro sviluppo materiali mira alla decarbonizzazione dell’industria siderurgica. SardHy Green Hydrogen, società nata da un progetto congiunto di Enel Green Power e Saras, svilupperà idrogeno verde in Sardegna: un elettrolizzatore da 20 MW da realizzare nel sito industriale di Sarroch (Cagliari) verrà alimentato da energia verde di Enel Green Power e produrrà idrogeno verde per abbattere l’impronta di carbonio della raffineria Saras. Ancora raffinerie al centro del progetto di South Italy Green Hydrogen, società mista Eni–Enel, nata con l’obiettivo di produrre idrogeno verde nelle raffinerie di Gela e Taranto. “Puntare sull’idrogeno è una parte fondamentale della strategia di rilancio industriale che i Paesi europei hanno il compito di portare avanti per favorire l’ammodernamento e la trasformazione dei processi produttivi attraverso lo sviluppo di fonti energetiche alternative, necessarie per realizzare la decarbonizzazione”, dichiara il Ministro Giancarlo Giorgetti che aggiunge: “Un ruolo decisivo in questa sfida lo svolgono le imprese italiane, che possiedono le competenze e le tecnologie necessarie a raggiungere questi obiettivi”.

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