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Pesca sostenibile: in Sicilia è stato sottoscritto un accordo di filiera

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Mipaaf e Regione Sicilia hanno sottoscritto un accordo di filiera con Blue Ocean, Legacoop Sicilia, Confcommercio e alcune amministrazioni comunali per valorizzare le attività ittiche in chiave di sostenibilità. Ma per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Ue 2030 serve la partecipazione di tutti gli attori, anche i consumatori.

Ridurre l’impatto delle attività umane sui mari, allo scopo di conservare e ripristinare gli ecosistemi marini. Per raggiungere l’Obiettivo 14 ”La vita sott’acqua” dell’Agenda 2030 dell’Unione Europea è necessaria la partecipazione di tutti gli attori della filiera ittica. È quanto ribadito nel corso dell’incontro “Filiera ittica sostenibile” organizzato da Legacoop Sicilia nell’area archeologica di Solunto a Santa Flavia (Palermo). Mari puliti e ricchi di biodiversità costituiscono la sola garanzia per la prosecuzione delle attività economiche e produttive delle popolazioni delle aree marinare. “In questa sfida sono coinvolti sia gli operatori della filiera ittica e i consumatori, che gli amministratori locali” ha ricordato Salvatore Tomaselli, docente di economia dell’Università di Palermo. “La spiegazione è semplice: i pescatori, e poi a cascata tutti coloro che operano nella filiera ittica (trasformatori e commercianti) dal mare e dal suo stato di salute traggono le risorse per continuare la propria attività. I consumatori, grazie ad acquisti consapevoli, possono premiare le aziende più impegnate sul fronte della sostenibilità. Chi amministra il territorio, poi, con scelte mirate che vanno dall’istituzione di aree marine e costiere protette all’incoraggiamento di forme di pesca, allevamento ittico e turismo rispettose della vita del mare, possono comunque soddisfare le aspettative di reddito delle aree marinare. Ma è ugualmente importante contrastare tutte le forme di inquinamento che spesso si originano nei Comuni dell’entroterra e la pesca di frodo che, non rispettando le regole e le buone pratiche del fermo biologico e del contingentamento della pesca stabilite per le diverse specie, impoverisce i mari fino a renderli quasi del tutto privi di vita”.

Un accordo regionale per la filiera ittica sostenibile

“A livello internazionale – ha spiegato la biologa Elena Balboni – esistono solo due certificazioni specifiche del settore pesca che garantiscono il consumatore sulla sostenibilità della filiera: Friends of the Sea e Msc”. La sostenibilità della filiera ittica presto troverà nel sostegno pubblico un’arma in più. “Benché non sufficienti a soddisfare tutti i fabbisogni della filiera – ha spiegato Antonio Lo Coco, amministratore di Blue Ocean, società che si occupa della trasformazione e distribuzione del pescato in Sicilia e responsabile pesca di Legacoop Sicilia – i fondi che presto verranno messi a bando per finanziare gli accordi di filiera, rappresentano una interessante opportunità”. In prima fila, in Sicilia, ci sono le aziende e gli enti che hanno sottoscritto l’accordo di filiera con il Mipaaf e la Regione Siciliana, che ha l’obiettivo di valorizzare la filiera ittica con iniziative che rispondano alle esigenze espresse dal mondo della produzione e dai consumatori, ma che dovranno essere conformi alle norme nazionali e comunitarie in materia di tutela ambientale. In Sicilia l’accordo vede impegnati oltre che Blue Ocean anche Legacoop Sicilia, Confcommercio e le amministrazioni comunali di Altavilla Milicia, Casteldaccia, Bagheria, Santa Flavia e Ventimiglia di Sicilia.

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Redazione

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