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Rigenerazione urbana: una sfida da 5 miliardi di euro all’anno

Direttiva case green
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La Direttiva case green stabilisce l’obiettivo della decarbonizzazione degli edifici al 2050. Un traguardo ancora lontano per l’Italia, che deve mettere sul piatto investimenti per almeno 5 miliardi di euro.

Si avvicinano le scadenze previste dalla Direttiva case green e l’Italia ha ancora molta strada da fare per adeguare le prestazioni energetiche dei suoi edifici pubblici e privati. A fare un quadro dei possibili tempi e costi nel nostro Paese è il report sulla rigenerazione urbana e transizione energetica realizzato da Scenari Immobiliari con Edison Next, presentato al 31° Forum Scenari di Rapallo. Secondo l’analisi, per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione degli edifici al 2050 in Italia sarà necessario un investimento immobiliare tra i 4,5 miliardi e i 6,5 miliardi di euro annui.

Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici: quali sono gli obiettivi

La Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia stabilisce che tutti gli edifici di nuova costruzione siano a zero emissioni a partire dal 2028 e che gli edifici e le unità immobiliari residenziali conseguano almeno la classe energetica E entro gennaio 2030 e D entro il 2033. L’obiettivo è quello di ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas a effetto serra del settore, particolarmente energivoro, per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica nel 2050, uno dei traguardi fissato dal Green Deal europeo, che impegna tutti gli Stati membri.

Decarbonizzazione degli edifici: l’impatto economico previsto

Le stime di Scenari immobiliari – istituto indipendente di studi e ricerche che analizza i mercati immobiliari e l’economia del territorio in Italia e in Europa – e di Edison Next – società impegnata nella decarbonizzazione e nella transizione energetica, attraverso una serie di prodotti nel settore dei green gas, dell’efficienza energetica e dell’economia circolare – parlano di un’oscillazione tra i 2,7 e i 4 miliardi di euro annui di investimenti per gli interventi di efficientamento energetico e tra gli 1,8 e i 2,5 miliardi di euro annui per lo sviluppo di smart city. Secondo il report il potenziale impatto economico derivante dall’attuazione degli interventi edilizi necessari al raggiungimento dell’obiettivo di decarbonizzazione interesserà per il 60% edifici esistenti, coinvolgendo 6,9 milioni di abitazioni nei capoluoghi italiani, e per il 40% ambiti di rigenerazione e rifunzionalizzazione urbana di porzioni di città, per oltre 350 milioni di metri quadri di superficie lorda.

Rigenerazione urbana: con il coinvolgimento delle società di servizi energetici costa meno

Secondo l’analisi realizzata da Scenari immobiliari e Edison Next il coinvolgimento degli operatori energetici fin dalle fasi preliminari dei progetti di rigenerazione urbana potrebbe ridurre notevolmente i costi, con un risparmio fino a 1,5 miliardi di euro l’anno nelle operazioni di rigenerazione. L’investimento per gli interventi da realizzare sull’edificato esistente, ma soprattutto da destinare agli interventi di rigenerazione e rifunzionalizzazione urbana, potrà essere cofinanziato da energy service company coinvolte fin dalla pianificazione dei progetti, in modo da incrementare la sostenibilità e la competitività degli interventi di riqualificazione. Un coinvolgimento che consentirebbe, secondo le stime, di contrarre i tempi di progettazione e di realizzazione degli interventi di riqualificazione tra l’8% e il 12%, apportando una riduzione diretta dei costi di realizzazione tra l’8 e il 15%.

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