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Siglato il manifesto della plastica circolare

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Accompagnare in modo razionale ed efficace il settore delle plastiche verso la transizione ecologica. È l’obiettivo del manifesto presentato dall’associazione europea dei riciclatori di materie plastiche, che fissa cinque priorità per le politiche dell’Unione europea.

Anche il mondo delle plastiche, uno dei più colpiti dalle misure green dell’Unione europea, ha scritto il suo manifesto circolare. A prova di greenwashing. A metterlo nero su bianco Plastics Recyclers Europe, l’associazione europea dei riciclatori di materie plastiche, con un manifesto che invita Bruxelles a puntare su un’autentica circolarità per la plastica, promuovendo al contempo la competitività e l’innovazione dell’industria europea del settore. L’associazione, col supporto di operatori ed esperti in materia, ha definito cinque priorità per una politica europea efficace nel favorire la transizione verso la circolarità dell’intero settore.

Quali sono le priorità per la circolarità del settore delle plastiche

Prima di tutto, sostiene Plastics Recyclers Europe, è necessario rimuovere le barriere sistemiche che ostacolano la transizione verso la circolarità delle plastiche, migliorando e armonizzando a livello europeo i sistemi di raccolta e fissando obiettivi di riciclo e di contenuto riciclato realistici.

Secondo punto: contrastare il greenwashing all’insegna della trasparenza in ogni punto della filiera, dalla raccolta fino all’impiego finale dei polimeri riciclati. Sotto questo aspetto, sostiene il manifesto, è fondamentale rafforzare i target di riciclo e di contenuto riciclato, contemplando allo stesso tempo la verifica del rispetto delle regole previste dall’Unione europea da parte dei singoli operatori, anche attraverso la certificazione di enti terzi. Tutto ciò, attraverso l’impiego di una metodologia di calcolo dei target che si basi sulla neutralità tecnologica e garantisca che solo i materiali derivanti dal riciclo siano conteggiati per il raggiungimento dei target stessi.

La terza priorità nasce dall’esigenza di salvaguardare le aziende del settore, preservando il loro ruolo nel mercato internazionale delle materie prime riciclate; passo fondamentale per garantire una fornitura continua e sostenibile di plastica riciclata di alta qualità alla manifattura europea.

Il quarto punto prevede un rafforzamento degli investimenti nell’infrastrutturazione impiantistica per il riciclo dei diversi polimeri, insieme all’elaborazione di strumenti finanziari mirati a favore delle aziende, anche per tamponare le ricorrenti crisi di sbocco nei mercati dei materiali da riciclo.

In ultimo, l’associazione dei riciclatori delle plastiche chiede che siano argomentazioni scientifiche, sostenute da dati certi, verificabili e trasparenti, a indirizzare le policy. Non il contrario.

La transizione ecologica passa anche dalla circolarità della plastica

Il combinato disposto di tutte queste azioni, secondo Plastics Recyclers Europe, dovrebbe garantire una concorrenza leale e consolidare gli investimenti dell’industria, assicurando un approvvigionamento sostenibile di materiale riciclato di alta qualità e favorendo l’innovazione.

Per il presidente di Plastics Recyclers Europe, Ton Emans, “Il riciclo delle materie plastiche si è dimostrato una delle componenti vitali di un’economia circolare in Europa. Per sbloccarne il pieno potenziale è necessario definire incentivi mirati all’intera catena del valore, per indirizzare gli investimenti verso le capacità di riciclo e il progresso tecnologico”.

In un futuro che si declina sempre più in ottica di sostenibilità, sia per le scelte del legislatore europeo e nazionale che per l’accresciuta sensibilità ambientale dei consumatori, anche il mondo dei produttori di polimeri chimici dimostra di voler voltare pagina rispetto ai modelli di produzione e consumo lineari e offrire il proprio contributo per la costruzione di percorsi chiari e praticabili verso la transizione ecologica, che passa necessariamente anche da qui.

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