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Solar Airship One, la nuova frontiera del trasporto aereo sostenibile

Solar AIrship One
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I dirigibili che volano intorno al mondo, senza mai fermarsi e senza emettere neppure uno spruzzo di inquinamento, non sono più qualcosa di riservato ai racconti di fantascienza. Solar Airship One sta infatti per rendere questa idea, che fino a non troppo tempo fa era soltanto un sogno, realtà.

La creazione di Euro Airship è costata dieci anni di ricerca fitta e instancabile, oltre che copiosi investimenti, ma è finalmente terminata alla fine di settembre. La promessa è che il dirigibile possa volare fino a 40mila chilometri, prima di doversi fermare. Si tratterebbe dell’abbattimento di una nuova frontiera, nel settore del trasporto aereo sostenibile.

Un dirigibile per domani: il Solar Airship One

La compagnia di aviazione Euro Airship si occupa di trasporto aereo sostenibile. Nella fattispecie, sono specializzati in dirigibili. L’azienda è nata con il preciso scopo di essere pioniera in questo campo che si sta sviluppando moltissimo. Il Solar Airship One dovrebbe librarsi in aria nel 2026, qualora tutto andasse secondo i piani, per intraprendere un viaggio straordinario. L’obiettivo è l’intera copertura dell’Asse dell’Equatore in 20 giorni. Si tratta di circa 40mila chilometri. L’altitudine media sarà di 6mila metri e l’intero viaggio sarà alimentato integralmente a energia solare.

Il funzionamento è piuttosto semplice, in linea teorica: durante l’intero tragitto di volo, le celle solari poste sul dirigibile catturano le radiazioni solari e le convertono in energia. Una volta trasformata, essa va ad alimentare i motori del velivolo, consentendogli di volare senza sosta. La scelta di servirsi del dirigibile non è casuale. Gli ingegneri responsabili del progetto volevano infatti rendere onore al merito di una tecnologia unica e particolare, introdotta e abbandonata troppo presto.

Il Solar Airship One potrà rilanciare il dirigibile, velivolo che non viene più utilizzato in maniera seriale da 80 anni?

Il periodo nero del dirigibile

Il dirigibile è stato una delle prime possibilità in assoluto per il trasporto aereo. Già nella prima metà del ventesimo secolo, esso era perfettamente in grado di sostituirsi alle navi transatlantiche che mettevano in collegamento vecchio e nuovo continente. Nonostante i costi enormi – spesso insostenibili – e le lunghe procedure di varo, i migliori aerostati, come quelli prodotti dalla tedesca Zeppelin, portavano europei negli USA, e viceversa, già a cavallo delle due guerre mondiali. I tempi di percorrenza erano infatti enormemente più rapidi. Una nave richiedeva almeno 10 giorni di viaggio per superare l’Oceano, mentre dirigibili come l’Hindenburg raggiungevano il Nuovo Mondo in meno di 48 ore.

Eppure fu proprio la tragedia dell’ammiraglia nazionalsocialista a decretare il tramonto del dirigibile e l’inizio del suo periodo nero, che si protrae da almeno 80 anni. Nonostante avesse già compiuto diversi voli intercontinentali e godesse di una fama di elevata affidabilità, l’immenso pallone aerostatico prese fuoco durante le procedure di atterraggio negli USA, nella primavera del ’37. Una scintilla scaturita dal contatto tra l’idrogeno della fusoliera e l’aria atmosferica scatenò le fiamme sull’orgoglio dell’ingegneria del Reich. L’Hindenburg finì carbonizzato in meno di 30 secondi, assieme a 35 dei suoi passeggeri. Gran parte dei sopravvissuti riportò gravi ustioni.

Sicurezza e propulsione verde

La destinazione d’uso di Solar Airship One sarà prettamente commerciale e le stime sul suo impatto sono straordinarie. Rispetto ai tradizionali aerei, si arriverà infatti a una riduzione di circa l’80% nel dispendio di carburante e nelle emissioni di anidride carbonica. L’efficienza operativa sarà molto elevata e l’aerostato potrà volare con qualsiasi condizione meteorologica, grazie alla solida struttura ingegneristica rafforzata in due strati.

I compartimenti di gas installati sono ben 15, tutti separati tra loro. Questa soluzione è stata abbinata a un design agile e innovativo che consenta l’esecuzione di manovre anticipate, necessità impellente per un corpo carico di elio, dal momento che questo gas causa momenti di inerzia che possono rendere più difficoltose le operazioni di volo. I sistemi di zavorra per lo stazionamento sono due: uno ad acqua e il secondo ad aria compressa. Sfruttando questi ancoraggi, Solar Airship One non ha bisogno di infrastrutture a terra di grosse dimensioni per sostare, gli è infatti sufficiente adagiarsi su una piattaforma abbastanza ampia, su terra o acqua.

Il sogno di Solar Airship One: rendere il volo sostenibile

Mancano ancora due anni all’esperienza del giro del mondo in dirigibile pulito ma questo intervallo di tempo, è proprio il caso di dirlo, volerà. Vi sono ancora una serie di verifiche da portare a termine e alcune autorizzazioni da ottenere. Si tratta di un velivolo delicato e il cui iter preliminare è più lungo rispetto a quello di un aereo.

L’elettrolisi dell’acqua in idrogeno garantirà autonomia nelle ore notturne, mentre in quelle di luce ci penseranno i pannelli solari a mantenere Solar Airship One in volo. I piloti saranno tre, tutti esperti di lungo corso: Michel Tognini, astronauta ed ex top gun dell’aviazione militare francese; Dorine Bourneton, pilota acrobatica paraplegica e Bertrand Piccard, visionario aviatore svizzero, già coinvolto nel progetto Solar Impulse.

La velocità di crociera di Solar Airship One sarà intorno agli 83 km/h, meno di un decimo di quella degli attuali voli di linea, ma considerevolmente più veloce di quella delle più capienti navi merci. Il futuro di questi velivoli appare dunque, per il momento, legato al trasporto di prodotti. Chissà che non si stia comunque compiendo un primo passo per rivoluzionare l’intero settore degli aerotrasporti.

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Mattia Mezzetti

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