Oltre alla Provincia di Bergamo, quella spagnola di Malaga e slovena di Primorska per il progetto SPACE-NEST che si pone come laboratorio sociale per avviare ecosistemi innovativi, sostenibili e integrati in aree rurali a forte rischio di abbandono e spopolamento
Space-Nest è il nome dell’ambizioso progetto di rigenerazione di aree rurali abbandonate costruito da tre amministrazioni pubbliche europee – la Provincia di Bergamo, quella di Malaga in Spagna, e di Primorska in Slovenia – insieme a un’organizzazione italiana attiva nell’economia circolare (la Lombardy Energy Cleantech Cluster) e due ONG specializzate in rigenerazione sostenibile e innovazione sociale: Action Against Hunger Spain e Inovaktiv.
Il progetto, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma per il Mercato Unico (SMP) – Social Economy Missions for Community Resilience (SMP-COSME-2023-RESILIENCE), si propone di recuperare e valorizzare spazi rurali abbandonati o sottoutilizzati, restituendo loro nuova importanza e significato. Un’azione di ricucitura di tessuti sociali ed economici molto fragili e a forte rischio di abbandono, quindi di degrado.
Il progetto facilita la creazione e il rafforzamento di imprese sociali legate alla transizione ecologica, provando a mettere-a-sistema le peculiarità delle comunità rurali. Un progetto che si vuole incastonare nell’idea dell’UE di favorire lo sviluppo di PMI dell’economia sociale nelle aree rurali, così recita lo stesso preambolo al progetto.
Le aree rurali europee, infatti, non sono affatto marginali, coprendo, al contrario, circa l’80% del territorio dell’UE e ospitano il 30% della sua popolazione, contesti nei quali vengono affrontate a viso aperto sfide strutturali come il calo demografico, la scarsa connettività e la mancanza di opportunità di lavoro, soprattutto per le giovani generazioni. L’abbandono di edifici e spazi rurali aggrava questi problemi, nonostante il loro grande potenziale per la rigenerazione delle comunità locali.
Il progetto SPACE-NEST
È sue queste dinamiche che si vuole inserire il progetto SPACE-NEST, offrendo soluzioni innovative per trasformare tali spazi in risorse che promuovano sostenibilità, innovazione e inclusione sociale, in linea con le transizioni verde e digitale dell’UE. Basandosi sui principi del New European Bauhaus, il progetto mira a dimostrare come le aree rurali possano diventare ecosistemi vivaci di attività economiche sostenibili e inclusive.
Il progetto incentiva, infatti, ecosistemi innovativi, sostenibili e integrati, contribuendo a uno sviluppo territoriale resiliente nel quadro del New European Bauhaus e del Green Deal europeo.
Gli obiettivi specifici
- Mappare e riqualificare spazi per attività economiche sostenibili;
- Creare un ecosistema di economia sociale per affrontare le sfide locali con soluzioni scalabili;
- Favorire il coinvolgimento degli stakeholder attraverso missioni di scambio e piani d’azione;
- Promuovere la replicabilità del modello SPACE-NEST in tutta Europa.
Le principali attività
- Analisi territoriali per valutare i bisogni locali e mappare gli spazi recuperabili;
- Organizzazione di tre missioni transnazionali di economia sociale, coinvolgendo 72 stakeholder;
- Sviluppo di tre piani d’azione territoriali ispirati ai principi del New European Bauhaus;
- Attività di diffusione e condivisione dei risultati, tra cui: Organizzazione di eventi come i Sharing Days, Produzione di un rapporto sulle migliori pratiche, Evento online con oltre 100 partecipanti, per garantire una diffusione capillare dei risultati del progetto.
Attraverso queste azioni, in estrema sintesi, il progetto punta a creare un modello sostenibile di trasformazione rurale e innovazione sociale, modello replicabile quanto meno su scala europea.
Call for best practies 2025
Il primo incontro ufficiale dei promotori dell’iniziativa è avvenuto a fine gennaio di quest’anno ad Alora, in Spagna, mentre da marzo si è aperta una call for best practies 2025 – che scade il 30 aprile – per raccogliere esperienze innovative che promuovano la rigenerazione di spazi in contesti rurali all’insegna della sostenibilità.
Le best practices devono riguardare, in particolare:
- Rigenerazione di spazi per nuovi usi sostenibili, dall’housing sociale agli hub creativi e produttivi, con un focus sul recupero di edifici abbandonati;
- Edilizia e architettura sostenibile, con soluzioni che minimizzino il consumo energetico, riducano le emissioni di gas serra e promuovano l’uso di materiali riciclabili e sostenibili lungo tutto il ciclo di vita dell’edificio;
- Sviluppo dell’economia sociale e circolare, con iniziative che promuovano il lavoro locale, l’inclusione sociale e l’innovazione nei settori dell’economia circolare.