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Stop alla plastica monouso non biodegradabile: in vigore da oggi la direttiva SUP

smaltimento plastica
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Consentito lo smaltimento delle scorte. Escluse dalle restrizioni le plastiche biodegradabili e compostabili. In arrivo misure per sostenere il riutilizzo.

Entra in vigore oggi nel nostro Paese la direttiva 2019/904/Ce (recepita col Decreto legislativo 196/21, pubblicato in Gazzetta ufficiale 285 del 30 novembre) sui prodotti in plastica monouso e in plastica oxo-degradabile. La cosiddetta direttiva SUP (Single Use Plastics). La misura più nota è il divieto alla produzione di alcuni prodotti in plastica, ma il Decreto prevede anche iniziative per sostenere il riutilizzo. Obiettivo del provvedimento è “prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché a promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo alla riduzione della produzione di rifiuti, al corretto funzionamento del mercato e promuovendo comportamenti responsabili rispetto alla corretta gestione dei rifiuti in plastica”.

ll divieto: plastica monouso e oxo-degradabile, ma non plastiche biodegradabili

Da oggi è vietata l’immissione nel mercato (ma non l’esaurimento delle scorte) di prodotti in plastica monouso e di prodotti di plastica oxo-degradabile (cioè contenente additivi che in seguito ad ossidazione portano la materia plastica a ridursi in microframmenti o decomporsi). La lista è lunga e tra gli oggetti più comuni include bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, alcuni contenitori per alimenti in polistirene espanso. I prodotti monouso sono quelli realizzati interamente o parzialmente in plastica, ad eccezione di quelli in polimeri naturali, non progettati per essere riutilizzabili per lo stesso scopo per cui sono stati concepiti. Sono esclusi dalle restrizioni i prodotti realizzati in materiale biodegradabile e compostabile, con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40% (dal 1° gennaio 2024, superiori almeno al 60%).

Riduzione del consumo

Il decreto contiene un’ampia serie di misure e iniziative finalizzate a ridurre l’impiego di alcuni prodotti in plastica monouso che non vengono vietati, come tazze e bicchieri o alcuni contenitori per alimenti fast food, e diffondere l’uso di oggetti alternativi, riutilizzabili. Per sostenere la riduzione sono previsti incentivi alle imprese che modificheranno i propri processi produttivi e prodotti “verso modelli riutilizzabili o alternativi”: 10 milioni di euro totali l’anno per gli anni 2022, 2023 e 2024. Inoltre, per spingere all’acquisto e all’utilizzo di materiali e prodotti diversi da quelli in plastica monouso, come quelli biodegradabili e compostabili, alle imprese che li acquistano è riconosciuto un credito d’imposta del 20% delle spese sostenute, fino ad un massimo annuale di 10mila euro. Lo stanziamento complessivo per la copertura della misura è di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024.

CAM ristorazione, eventi ed EPR

Entro un anno da oggi, inoltre, il Ministro della Transizione ecologica adotterà con proprio decreto i criteri ambientali minimi (CAM) per i servizi di ristorazione e quelli per l’organizzazione di eventi e produzioni cinematografiche e televisive. È prevista poi l’istituzione di sistemi di responsabilità estesa del produttore (EPR) per la gestione del fine vita dl alcuni prodotti in plastica monouso non vietati (come alcuni contenitori, non solo in plastica, per alimenti e bevande) e per attrezzi da pesca contenenti plastica. Per gli inadempienti il decreto prevede sanzioni tra i 2.500 e i 25.000 euro.

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Redazione

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