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Stufe e camini: la combustione del legno deve essere corretta

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Il 15% dei sistemi di riscaldamento è alimentato a biomasse, ma non sempre stufe e camini vengono gestiti in modo corretto. Al via la campagna informativa di Arpa Friuli Venezia Giulia, che sottolinea gli effetti nocivi per la salute e per l’ambiente della cattiva combustione del legno.

Siamo certi di sapere accendere bene il camino o la stufa a legna? Chiunque si sia trovato a farlo sa che non è un’operazione scontata. A cominciare dall’evitare che la stanza di riempia di fumo. Per ricordare i rischi per la salute e l’ambiente di una cattiva combustione del legno nelle nostre case, l’Arpa Friuli Venezia Giulia ha diffuso una brochure con informazioni di base, che vanno dalla qualità del legno da scegliere a come posizionarlo per la combustione, alla corretta gestione delle stufe. Una campagna informativa che rientra nel più vasto progetto Life Eu Prepair (Po regions engaged to policies of air) di cui è partner insieme ad altre sei Agenzie per la protezione dell’ambiente, sei Regioni e i Comuni di Bologna, Milano e Torino. Un progetto di larga portata, che interessa il bacino del Po – area in cui la situazione della qualità dell’aria è particolarmente critica – implementando le misure previste dai Piani regionali per la qualità dell’aria e dall’Accordo di Bacino sottoscritto dalle amministrazioni per sviluppare azioni coordinate al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico. Secondo gli ultimi dati Istat, riferiti al 2021, il 98,6% delle famiglie italiane vive in case (si parla di abitazione principale e non di seconde case) dotate di un sistema di riscaldamento; chi non ne possiede alcuno si trova prevalentemente nel Mezzogiorno. La fonte di energia principale è il metano, che alimenta il 68% dei sistemi di riscaldamento usati in modo prevalente dalla famiglia e il 69% di quelli che producono acqua calda sanitaria. È invece alimentato a biomasse il 15% dei sistemi di riscaldamento e il 5,5% di quelli di produzione di acqua calda.

Le buone regole della combustione corretta

Contrariamente alla percezione comune, la combustione del legno non è priva di rischi: il fumo della legna contiene oltre 100 diversi composti chimici, alcuni dei quali molto dannosi per la salute, che una cattiva combustione può liberare nell’aria in gran quantità insieme a polveri sottili. La prima regola è quindi quella di intervenire quando il camino emette molto fumo e cercare di limitare il più possibile le emissioni inquinanti e le polveri sottili. Per questo, non vanno assolutamente trascurate la pulizia delle canne fumarie e la manutenzione periodica degli impianti termici, per il cui funzionamento corretto è importante seguire le indicazioni dei costruttori. Ma di grande importanza è anche il tipo di legna che si brucia e il modo in cui viene accesa. “Contrariamente a quanto si potrebbe pensare – spiega l’Arpa Friuli Venezia Giulia – per ridurre gli sprechi e l’emissione di fumo è necessario posizionare i ciocchi nella camera di combustione in modo che tra di essi ci sia sufficiente aria, mettendo i ciocchi più grossi in basso e quelli più fini in alto e avviando il fuoco con degli starter ecologici proprio dalla parte superiore della pira. In questo modo le fiamme bruceranno sin dall’inizio la parte dei composti volatili che la legna contiene, che sono anche i più inquinanti, riducendo la formazione del fumo e ottimizzando la combustione”. È forse utile precisare che in stufe e camini non vanno assolutamente bruciati rifiuti – la cui combustione, per legge, deve avvenire solo negli impianti di smaltimento – ma nemmeno plastiche, imballaggi, cartoni, né giornali e riviste. La carta, secondo il vademecum dell’Arpa FVG, non va assolutamente usata per accendere il fuoco. Per quanto riguarda la legna, deve essere naturale, secca e stagionata, pulita e possibilmente a chilometro zero. Vanno assolutamente evitati gli scarti dei cantieri, casse e bancali, truciolato e compensato, la legna verniciata, rivestita o proveniente da mobili e finestre o contenente colla. La fiamma è un buon indicatore di quello che sta succedendo: quando è chiara, giallo rossa e vivace, significa che la combustione è buona. Il fumo deve essere quasi invisibile e non si devono generare odori, “se si sentono vuol dire che si stanno formando in quantità significative sostanze nocive per la salute”. Anche dalla cenere si può evincere la qualità della combustione: buona se la cenere è fine e grigia, cattiva se è scura e pesante.

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