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Tessile sostenibile: la moda che rispetta l’ambiente e valorizza le risorse naturali

Scopri qui quali sono le implicazioni per il pianeta Terra del tessile sostenibile e perché è così importante preferire questa soluzione oggi.
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Solo in tempi relativamente recenti molte aziende hanno iniziato a comprendere quale è il loro reale impatto sul pianeta Terra, sulle emissioni di gas serra e in generale sui livelli di inquinamento dell’aria e delle risorse idriche. L’industria tessile da questo punto di vista non fa certamente eccezione. Anche e soprattutto in considerazione degli enormi volumi che è costretta a produrre e ai materiali chimici spesso usati per la produzione dei capi d’abbigliamento, si è sempre trattata (purtroppo) di una delle industrie più inquinanti in assoluto. Questo non significa, evidentemente, che le cose non possano cambiare in meglio da qui ai prossimi anni.

Da questa prospettiva, dunque, il tessile sostenibile non è soltanto un semplice trend, ma deve al contrario rappresentare un fondamentale cambiamento di paradigma di un intero settore: la moda e il design possono certamente continuare ad esistere, a svilupparsi e a prosperare, a patto che quest’evoluzione sia il più sostenibile possibile. Vediamo dunque cosa si intende esattamente, ad oggi, con tessile sostenibile e perché e come sta influenzando il mondo della moda e i suoi milioni di consumatori.

Scopri perché è così importante evitare quanto più possibile il fast fashion e preferire invece il tessile sostenibile in un'ottica sempre più green.
Tessuti

Che cosa si intende con tessile sostenibile?

Il tessile sostenibile si riferisce a un approccio alla produzione di tessuti e abbigliamento che prende in considerazione l‘intero ciclo di vita del prodotto, dalla scelta iniziale delle materie prime alla produzione, al consumo e, infine, al riciclaggio o al loro riutilizzo. Si tratta di un approccio che mira a ridurre l’impatto ambientale attraverso la riduzione dei rifiuti, dell’inquinamento e del consumo di risorse.

Quali sono le materie prime sostenibili?

Un aspetto fondamentale del tessile sostenibile è la scelta delle materie prime. A lungo in questo settore sono state ampiamente utilizzate le fibre sintetiche (come per esempio il poliestere) ma le aziende, consapevoli del loro impatto ambientale, stanno lentamente cercando di trovare altre soluzioni più ecologiche. Tra le opzioni di materiali naturali e biodegradabili a nostra disposizione per la produzione di abiti troviamo ad esempio il cotone organico, il lino o ancora la canapa. Si tratta di materiali che richiedono meno acqua e prodotti chimici durante la coltivazione e la produzione, riducendo così l’impatto ambientale complessivo.

C’è di più. Sempre più spesso, anche grazie al lavoro costante dei dipartimenti Ricerca e Sviluppo, i produttori di vestiti stanno cercando di puntare anche sulla produzione di fibre ancor più sostenibili, ottenute dalla lavorazione delle alghe marine o ancora dai rimasugli della frutta e la verdura, come la buccia delle banane o dell’ananas. Evidentemente, in questo secondo caso il vantaggio è doppio: da un lato queste innovazioni riducono la dipendenza da risorse (già di per sé limitata), dall’altro contribuiscono al contempo anche a ridurre la quantità di rifiuti nelle discariche.

Processi di Produzione Eco-friendly

Oltre alla scelta delle materie prime, l’industria tessile sostenibile sta adottando processi di produzione più eco-friendly. Come visto in precedenza, i processi di produzione e in particolare di colorazione dei materiali tessili hanno sempre avuto un impatto molto importante sull’ambiente: da qui è nata la necessità di un cambiamento di rotta piuttosto netto, che ha portato molte aziende attente alle tematiche ambientali a ridurre l’uso di acqua e, soprattutto, di sostanze tossiche. Si sta inoltre cercando sempre di più di avvicinarsi ad una produzione in loco, a chilometro zero, per limitare la quantità di emissioni legate ai trasporti favorendo allo stesso tempo le comunità locali.

C’è inoltre un altro tema che vale la pena di approfondire, quello della produzione circolare, il cui principale obiettivo è ridurre al minimo gli sprechi. La prospettiva e la speranza di molte aziende che operano nel settore tessile è dunque quella di sviluppare prodotti durevoli nel corso del tempo e, soprattutto, facilmente riciclabili e compostabili nel momento in cui non potranno più essere riutilizzati.

L’impatto sociale e etico dell’industria tessile

La sostenibilità nel settore tessile non riguarda solo l’ambiente, ma anche alcune delicate questioni sociali ed etiche. Molti marchi stanno adottando pratiche di produzione etiche, garantendo condizioni di lavoro sicure per i lavoratori lungo tutta la catena di approvvigionamento. Quanto detto fino a questo punto ha due importanti conseguenze: con un approccio simile, infatti, le aziende si impegnano sia a pagare salari equi ai propri dipendenti sia a lottare contro la piaga del lavoro minorile.

In aggiunta, l’attenzione alla sostenibilità sta portando a una maggiore trasparenza rispetto ai comportamenti aziendali. I consumatori moderni sono più attenti che mai e desiderano conoscere l’origine e il percorso dei prodotti che acquistano: di conseguenza, le aziende stanno fornendo informazioni dettagliate sulla provenienza delle materie prime, sui processi di produzione e sulle pratiche aziendali etiche.

A prima vista, si potrebbe pensare che quanto detto fino a questo punto sia scontato. Ma non è purtroppo così. Non si contano, ormai, gli studi che hanno approfondito la situazione nelle cosiddette aziende di fast fashion, che per massimizzare la produzione e gli introiti spesso non rispettano i più basilari diritti umani nei paesi dove avviene la produzione (senza contare la spaventosa quantità di abiti di bassa qualità prodotta, con un impatto devastante sull’ambiente e sulle comunità che poi si devono fare carico del loro smaltimento).

In che modo il tessile sostenibile sta impattando la moda?

La rivoluzione è già in atto, e lo si può facilmente notare dalle passerelle e dalle scelte di design dei più influenti stilisti al mondo. La tendenza più recente è quella di un design senza tempo e molto più sobrio rispetto al passato, che enfatizza la qualità e la durabilità dei prodotti piuttosto che la loro mera apparenza. La mentalità “less is more” sta prendendo sempre più piede, con un focus su capi di abbigliamento versatili e facilmente combinabili.

In parallelo, i consumatori stessi si stanno facendo più attenti alle tematiche dell’ecologia e la sostenibilità e sono sempre meno disposti a investire il loro denaro in brand che non rispettino i loro valori. Il successo commerciale, insomma, passa oggi più che mai dall’etica.

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Alberto Muraro

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