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Trasporti: la decarbonizzazione va a rilento

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Il settore dei trasporti si è decarbonizzato tre volte più lentamente del resto dell’economia: di questo passo, entro il 2030, la metà delle emissioni europee proveranno dalla mobilità. È necessario invertire la rotta per raggiungere l’obiettivo net zero entro il 2050.

L’Europa non raggiungerà l’obiettivo di azzerare le proprie emissioni nette entro il 2050, se non interverrà con nuove misure per contenere le emissioni dei trasporti. Lo sostiene l’organizzazione ambientalista indipendente europea Transport & Environment (T&E), secondo la quale, senza correttivi, tra sei anni il settore dei trasporti rappresenterà da solo quasi la metà delle emissioni di gas serra in Europa. Secondo Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia “le emissioni dei trasporti si stanno riducendo a un ritmo insufficiente rispetto agli obiettivi di protezione del clima. Altri settori si decarbonizzano tre volte più velocemente. Di questo passo, nel 2030 quasi la metà delle emissioni del continente proverrà dalla mobilità. Decarbonizzare il settore il più rapidamente possibile è perciò fondamentale”.

Le emissioni del trasporto aereo sono in aumento

Oggi le emissioni associate ai trasposti, da quelli su strada a quelli per mare e nei cieli, hanno superato il miliardo di tonnellate di CO2 equivalente: il 29% di tutti i gas climalteranti prodotti in Europa, pari alle emissioni totali di Germania e Paesi Bassi messi insieme, calcola l’associazione ambientalista. Dal picco di emissioni registrato nel 2007, i trasporti si sono decarbonizzati oltre tre volte più lentamente del resto dell’economia. Le auto endotermiche, quelle con il motore a scoppio, sono le maggiori responsabili: rappresentano infatti oltre il 40% del totale del settore.

D’altra parte, le emissioni dell’aviazione sono raddoppiate in 30 anni, crescendo più velocemente di qualsiasi altro settore dei trasporti. Le emissioni del trasporto su strada, nello scorso anno, sono diminuite di 8 milioni di tonnellate di CO2 equivalente e quelle del trasporto marittimo di 5 milioni. Questa riduzione è stata vanificata dal costante aumento delle emissioni del trasporto aereo, cresciute di 15 milioni.

Cosa si può fare per ridurre le emissioni dei trasporti

Se guardiamo al 2050, data entro la quale l’Europa si è impegnata ad azzerare le proprie emissioni nette, in base alle attuali politiche climatiche, la quota emissiva dei trasporti europei potrebbe raggiungere il 44% di tutte le emissioni di gas serra entro il 2030. L’analisi di T&E esamina l’impatto dei regolamenti climatici dell’Unione europea sul settore dei trasporti, rilevando come le policy in vigore sarebbero in grado di ridurre le emissioni solo del 25% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990; e del 62% nel 2050.

Il giudizio dell’associazione è implacabile. Le auto, i furgoni e i camion acquistati tra oggi e la metà del 2030 continueranno a circolare a lungo sulle strade europee, bruciando benzina e diesel per gli anni a venire. Gli operatori del trasporto marittimo hanno pochi incentivi ad aumentare l’efficienza operativa; e la domanda di mobilità aerea, stimolata dalla crescita della capacità aeroportuale, potrebbe annullare qualsiasi progresso associato all’adozione di carburanti ecologici. Ecco perché, secondo T&E, è necessario un maggiore impegno dell’Europa sul fronte delle emissioni. Oltre alla piena attuazione delle principali politiche del Green Deal, saranno necessari ulteriori sforzi per la completa decarbonizzazione dei trasporti.

Qualche esempio:

  • impedire l’aumento della domanda di mobilità, bloccando l’espansione della capacità di aeroporti e autostrade;
  • adottare obiettivi ambiziosi e vincolanti di elettrificazione per le aziende che possiedono grandi flotte di veicoli;
  • puntare sull’efficienza nel settore del trasporto marittimo, (grazie alla quale si potrebbero risparmiare altri 93 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030);
  • velocizzare l’elettrificazione diretta del trasporto stradale;
  • ridurre le emissioni dell’aviazione.

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