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In Veneto la mappatura dei capannoni inutilizzati con l’obiettivo della rigenerazione

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Il progetto Capannoni On/Off promosso da Assindustria Venetocentro e condiviso con Province e Camere di Commercio di Padova e Treviso e Consorzio Bim Piave è finalizzato a progettarne il riutilizzo e la rigenerazione del territorio

Riqualificare e valorizzare il patrimonio esistente piuttosto che costruire da zero e consumare nuovo suolo e nuove risorse. Il progetto Capannoni On/Off, promosso da Assindustria Venetocentro e condiviso con Province e Camere di Commercio di Padova e Treviso e Consorzio Bim Piave, è una mappatura di aree ed edifici produttivi, attivi o dismessi delle due province venete, coi relativi servizi e le infrastrutture materiali e digitali presenti, finalizzata a progettarne la rigenerazione e il riutilizzo.

Undicimila capannoni inutilizzati

Il progetto riguarda un territorio, il Veneto, in cui il capannone è diventato il simbolo della vocazione imprenditoriale dei cittadini. La Regione conta più di 92mila capannoni industriali (32mila solo a Padova e Treviso). Molti dei quali, 11mila (il 12% del totale) dismessi e inutilizzati. Sono proprio questi l’obiettivo del progetto Capannoni On/Off, che utilizza lo strumento del “geoportale” (portale con geolocalizzazione delle informazioni) per mettere insieme e rendere pubbliche e facilmente accessibili banche dati di enti diversi: dal Catasto all’Agenzia Entrate, e poi Comuni, Province, Registro imprese camerale, gestori di reti come Tim, fornitori di utilities come Acegas, Amga, Ascopiave, Etra, Contarina. Tutte le informazioni del geoportale, a cui si accede con una ricerca per chiavi come Comune, superficie, stato dell’edificio, dotazioni e servizi, saranno uno strumento a disposizione delle Amministrazioni per la programmazione territoriale, per i piani di riassetto e rigenerazione urbana, per l’infrastrutturazione digitale, ambientale ed energetica. Ma potranno essere utili anche alle imprese che hanno bisogno di strutture, ai progettisti e agli operatori delle costruzioni per il recupero e riuso. La banca dati sarà insomma l’infrastruttura immateriale da cui partire per trasformare strutture dismesse o degradate da costo ambientale, sociale ed economico a patrimonio da rivitalizzare a vantaggio della competitività del territorio.

Obiettivo: rigenerare il territorio

“È, crediamo, il primo progetto in Italia che mappa aree, edifici e attività produttive, stato, utilizzo attuale”, ha dichiarato Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro, in occasione della presentazione dei risultati di Capannoni On\Off. “Pubblica amministrazione e rappresentanza delle imprese insieme, realizziamo un servizio che finora non c’era, specifico per gli edifici e le aree a destinazione produttiva, con dati uniformi e aggiornati da cui attivare le politiche urbanistiche per la competitività e lo sviluppo del territorio”. Secondo l’assessore regionale al Patrimonio e all’Innovazione Digitale, Francesco Calzavara, “il geoportale rappresenta un bell’esempio di sostenibilità e innovazione digitale, che segna il passaggio dalla cartografia alla geolocalizzazione, con l’obbiettivo di rigenerare il territorio. Uno strumento che, anche in ottica di economia circolare, in un territorio in cui è già stato consumato tanto suolo, ci aiuterà a comprendere come utilizzare bene quello c’è ed è disponibile”. 

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Redazione

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