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Resilienza idrica: l’Europarlamento chiede alla Commissione un’azione più incisiva

Resilienza idrica
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L’acqua, risorsa vitale e sotto stress. In previsione della Strategia europea per la resilienza idrica, Strasburgo ammonisce Bruxelles: necessari obiettivi vincolanti, azioni concrete e investimenti mirati.

“Non possiamo permetterci di trattare l’acqua come una risorsa infinita. Ecco perché in questa risoluzione si chiedono obiettivi vincolanti per l’efficienza idrica e l’estrazione di acqua, settore per settore, bacino per bacino”. Parole di Thomas Bajada, eurodeputato relatore sulla Strategia europea per la resilienza idrica, sul voto che il 7 maggio ha visto i deputati adottare le proprie raccomandazioni in proposito. Strategia che la Commissione dovrebbe adottare entro l’estate 2025 e sulla quale l’Eurocamera parla chiaro: è necessario introdurre obiettivi di efficienza idrica e rafforzare l’adattamento climatico, garantire investimenti mirati verso misure essenziali di resilienza idrica, promuovere la digitalizzazione e l’innovazione del settore.

 Il parlamento ha assunto un “approccio proattivo”, ha dichiarato Bajada in conferenza stampa, “così ora la Commissione sa bene qual è la posizione del Parlamento europeo”. Serve un’azione più incisiva per affrontare le diverse sfide legate alla gestione delle risorse idriche. “I nostri cittadini, le nostre famiglie, i nostri agricoltori e le nostre imprese meritano acqua pulita, sicura e accessibile. Ciò significa passare dalle promesse ad azioni concrete e vincolanti”, ha sintetizzato il relatore. La risoluzione non legislativa approvata sottolinea come l’acqua sia essenziale non solo per la vita e la salute delle persone, ma anche per l’economia, la competitività e l’adattamento climatico dell’Europa. Ma “l’acqua è sotto stress”.

Sei pilastri per la Strategia europea di resilienza idrica

La Strategia europea di resilienza idrica mira ad affrontare, tra l’altro, la crescente scarsità d’acqua migliorando le pratiche di gestione delle risorse idriche, aumentando l’efficienza idrica e promuovendo l’uso sostenibile dell’acqua. Il Parlamento europeo ha già intrapreso diverse iniziative che chiedono una politica idrica sostenibile come priorità strategica. Per fornire una base per una strategia completa, che includa una legislazione vincolante, la Commissione per l’ambiente, il clima e la sicurezza alimentare ha presentato a gennaio scorso un rapporto che fissa sei pilastri fondamentali: efficienza idrica, mitigazione dell’inquinamento, adattamento al clima, finanziamenti, digitalizzazione e innovazione e cooperazione transfrontaliera.

Obiettivi di efficienza idrica, riduzione dell’inquinamento e miglioramento della preparazione ai disastri

La risoluzione adottata dagli eurodeputati esorta la Commissione a stabilire obiettivi settoriali da raggiungere in materia di efficienza idrica ed estrazione di acqua da fonti superficiali o sotterranee, basati su valutazioni aggiornate dei rischi climatici. Si chiede inoltre all’Ue – precisa la nota dell’Europarlamento -di fare di più per ridurre l’inquinamento idrico causato da prodotti farmaceutici, pesticidi chimici e fertilizzanti, batteri resistenti agli antibiotici, microplastiche e sostanze chimiche, e per eliminare gradualmente le cosiddette “sostanze chimiche permanenti” (PFAS). Il Parlamento ribadisce anche la necessità di integrare l’adattamento ai cambiamenti climatici nei piani settoriali che incidono sull’uso dell’acqua e del suolo; e chiede misure forti per le regioni che affrontano criticità specifiche, come quelle prossime al Mediterraneo, le aree insulari e le regioni ultra periferiche. “I meccanismi di preparazione e risposta alle crisi per la scarsità d’acqua, la siccità e le inondazioni vanno significativamente migliorati”, aggiungono i deputati.

Investimenti mirati e innovazione digitale

Nella risoluzione, i deputati chiedono alla Commissione di destinare finanziamenti mirati per la resilienza idrica, al fine di modernizzare le infrastrutture, promuovere una gestione sostenibile delle risorse, e creare soluzioni basate su tecnologie innovative. Esortano inoltre la Commissione a investire in soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per il rilevamento delle perdite, la creazione di sistemi di irrigazione intelligente, e sottolineano l’importanza degli strumenti digitali per la raccolta trasparente dei dati, il monitoraggio e i sistemi di allerta precoce, nonché per il miglioramento della cybersicurezza delle infrastrutture idriche critiche.

La legislazione europea sulle acque

Secondo i dati dell’Agenzia europea dell’ambiente, lo stress idrico colpisce il 20% del territorio europeo e il 30% della popolazione ogni anno. Solo il 39,5% dei corpi idrici superficiali europei ha raggiunto un “buono” o “elevato” stato ecologico e solo il 26,8% ha ottenuto un “buono” stato chimico secondo la legislazione europea sulle acque, come riporta la relazione sull’attuazione della direttiva quadro sulle acque pubblicata il 4 febbraio dalla Commissione europea. Ad aggiornare il quadro dello stato delle acque nell’Unione concorrono, inoltre, la relazione sulla direttiva alluvioni e quella sulla direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino, che integrano quella sullo stato dell’acqua 2024 dell’Agenzia europea dell’ambiente, e che dovrebbero svolgere, a detta della Commissione, “un ruolo cruciale” nella definizione della strategia per la resilienza idrica.

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