Da grande consumatore d’acqua, l’Intelligenza Artificiale (IA) può diventare alleato prezioso per il suo uso efficiente e sostenibile. Se l’Ue chiede da tempo una svolta sostenibile del mondo digitale, in particolare dei data center, Daniel Fauser di Swisscanto propone quattro casi concreti in cui l’IA può fare davvero la sua parte contro lo spreco d’acqua.
L’iper-connessione nel web e l’intenso uso di tecnologia sono tra i principali consumatori di energia e, soprattutto, di acqua. Sotto attenta osservazione degli scienziati e delle istituzioni internazionali (Ue compresa) sono finiti soprattutto i data center, ovvero i potenti calcolatori che garantiscono il funzionamento costante di tutte le apparecchiature informatiche, così come dei sistemi, delle reti e dei servizi, generando informazione h24 e tenendo connessa l’umanità.
Secondo i più aggiornati dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, se i data center rappresentano circa l’1% del consumo elettrico globale, i loro stessi sistemi di raffreddamento tramite acqua rappresentano oltre il 40% del loro consumo energetico. Un trend in costante crescita, trainato principalmente dalla crescente domanda di servizi basati sull’Intelligenza Artificiale (IA), come abbiamo già raccontato da queste pagine. Un tema non da poco, considerato che la sete di acqua continua a crescere e secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), circa il 20% del territorio europeo e il 30% della popolazione sono colpiti ogni anno da stress idrico.
L’IA come alleata contro lo spreco d’acqua
L’IA, però, se ben utilizzata potrebbe rappresentare un buon alleato dell’efficienza idrica. Lo ha recentemente ribadito lo stesso Parlamento Ue nella sua Risoluzione del Parlamento europeo del 7 maggio 2025 sulla strategia europea sulla resilienza idrica: “i progressi nella tecnologia dei sensori, nell’informatica, nell’intelligenza artificiale e nella gestione dei big data possono contribuire a monitorare la quantità e la qualità dell’acqua e orientare le decisioni operative dei responsabili politici e delle società di gestione delle risorse idriche; che sono disponibili innovazioni nei sistemi di gestione dell’acqua basati sulla natura che possono contribuire alla gestione resiliente delle risorse idriche”.
Quattro aree in cui l’IA può essere d’aiuto
Su questo tema Daniel Fauser, portfolio manager Swisscanto (LU) Equity Fund Sustainable Global Water ha ipotizzato quattro aree in cui l’IA può, concretamente, contribuire a un uso più intelligente dell’acqua.
IA fisica
Può controllare in tempo reale valvole, pompe e impianti di trattamento, regolando flusso e pressione per ridurre sprechi e migliorare l’efficienza energetica. Nei depuratori, ad esempio, può ottimizzare automaticamente i dosaggi chimici o i cicli di aerazione. Un esempio di società attiva in questo campo è l’americana Xylem, specialista nel trattamento delle acque, che ha sviluppato soluzioni di pompaggio intelligenti capaci di adattare portata e velocità in base alle condizioni operative, migliorando le performance e prevenendo guasti.
IA predittiva
Analizza dati storici, modelli meteo e indicatori economici per stimare la domanda d’acqua futura o anticipare eventi estremi come siccità e alluvioni. Questo consente a enti pubblici e agricoltori di pianificare meglio risorse e interventi. Un esempio è Ecolab, che utilizza già l’IA con il sistema Water Quality IQ, capace di prevedere variazioni nella qualità dell’acqua e suggerire in tempo reale l’uso ottimale di prodotti chimici nei processi industriali.
IA visiva
Grazie alla visione artificiale, droni e robot subacquei possono ispezionare tubature, serbatoi e impianti, rilevando perdite o danni strutturali. Tecniche simili sono impiegate anche per monitorare visivamente la qualità dell’acqua e identificare rifiuti o contaminanti.
IA generativa
I sistemi di IA generativa possono progettare nuove reti idriche o ottimizzare quelle esistenti, tenendo conto di parametri complessi come topografia, densità abitativa, resilienza e costi. Società come Tetra Tech, attive nella consulenza e progettazione di infrastrutture, stanno iniziando a integrare l’IA generativa nei loro strumenti per la pianificazione di sistemi idrici più moderni ed efficienti.
In estrema sintesi, l’impatto esiste: i data center consumano già enormi quantità d’acqua, e il trend è in crescita. Ma esiste anche un potenziale: se applicata correttamente, l’IA può migliorare radicalmente la gestione e distribuzione delle risorse idriche. E può aumentare la resilienza: grazie alla capacità di prevedere crisi e ottimizzare le risposte, l’IA può aiutare a costruire un sistema più pronto a fronteggiare le sfide climatiche.
L’efficienza e la sostenibilità dei data center e del cloud computing come nuova priorità dell’UE
Il tema del cloud computing efficiente sotto il profilo energetico è diventato una priorità per l’UE. La Commissione ha, infatti, adottato la Strategia europea per la resilienza idrica volta a ripristinare e proteggere il ciclo dell’acqua, garantire a tutti acqua pulita e a prezzi accessibili e creare un’economia idrica sostenibile, resiliente, intelligente e competitiva in Europa. Laddove si chiede che anche i data center devono diventare più efficienti dal punto di vista energetico, riutilizzare l’energia di scarto come il calore e utilizzare più fonti energetiche rinnovabili, al fine di diventare neutre in termini di emissioni di carbonio entro il 2030. In coerenza con ciò, nel 2021 la Commissione ha proposto un nuovo accordo, definito “Path to the Digital Decade” per accompagnare l’Ue verso la trasformazione digitale verso il 2030, che vedeva nel rendere più sostenibili e leggeri i data center, insieme alle tecnologie digitali a supporto.
Per raggiungere questo obiettivo, la Commissione ha pubblicato anche una raccomandazione sull’efficienza idrica, che fornisce alcuni principi guida per ridurre il consumo di acqua. Fissa l’obiettivo di migliorare l’efficienza idrica nell’UE di almeno il 10% entro il 2030 e raccomanda agli Stati membri di fissare i propri obiettivi di efficienza idrica, sulla base delle loro circostanze territoriali e nazionali.
In particolare, chiede agli stati membri di accelerare la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, promettendo un piano d’azione a livello dell’UE sulla digitalizzazione delle acque che libererà tutti i vantaggi della digitalizzazione, compresa l’intelligenza artificiale, nella gestione delle risorse idriche e nell’uso sostenibile delle risorse idriche. La misurazione digitale intelligente, precisa la Commissione, “offre un potenziale significativo per migliorare il rilevamento delle perdite e i dati satellitari possono aiutare, ad esempio, con le previsioni”.