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Ex Mercati Generali di Roma, riparte il progetto di riqualificazione dopo 25 anni di abbandono

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Sugli otto ettari dell’Ostiense, la “cittadella dei giovani e della cultura” doveva nascere, in teoria, più di 20 anni fa. L’avvio dei lavori del nuovo progetto di riqualificazione dell’area è previsto ora per il 2027. Circa 400 milioni di euro, tutti a carico del concessionario, la stima dell’investimento complessivo, per la realizzazione di una residenza universitaria, uffici pubblici e privati, attività commerciali e culturali, parcheggi interrati, aree verdi e piazze.

Gli ex Mercati Generali di Roma dovrebbero tornare, finalmente, a nuova vita. Sanando un’area da anni abbandonata al degrado nel quartiere Ostiense, tra quelli di Testaccio e della Garbatella e a due passi dall’Università Roma Tre. Otto ettari, che rappresentano uno dei vuoti urbani più critico della Capitale e più emblematico dei tempi lunghi e tormentati dei suoi grandi progetti di rigenerazione. L’idea del progetto non è nuova: 21 anni dopo il concorso internazionale vinto dall’archistar olandese Rem Koolhaas, si torna, in qualche modo, alla “Città dei giovani” auspicata dal sindaco Walter Veltroni.

 Lavori al via per la nuova “Città dei giovani” nel 2027.

I lavori dovrebbero partire a marzo 2027 per terminare entro il 2030, secondo l’obiettivo del Comune, reso noto ai residenti all’inizio di luglio. Il progetto è dei fratelli Toti e della Lamaro Appalti e il piano di trasformazione, arrivato in assemblea capitolina per l’approvazione nel corso dell’estate, prevede la realizzazione di spazi pubblici e commerciali, parcheggi, piazze e aree verdi e, soprattutto, 1600 alloggi universitari per 2052 posti letto. In parte a canone calmierato, in parte a canone di mercato. Sarebbero questi, fondamentalmente, a garantire il rientro dell’investimento complessivo, interamente privato, di 380 milioni di euro. Fondi che arrivano dal gruppo americano Hines (con sede nel Delaware) che, in qualità di concessionario, ha formalizzato la sua manifestazione di pubblico interesse di fronte al notaio. Nonostante il parere favorevole delle Commissioni competenti, non tutti in Campidoglio, al momento, sembrano convinti, in particolare dell’interesse pubblico del progetto di riqualificazione.

Alloggi universitari, parcheggi, spazi pubblici e commerciali

Oltre alla residenza universitaria, il progetto prevede di destinare un’area di oltre 23mila metri quadri aperta al quartiere tra sale conferenze, biblioteche, mediateca, librerie, spazi per start-up, palestra con centro benessere e il centro anziani riqualificato. Inoltre, 38mila metri quadri saranno destinati a parcheggi pubblici, per un totale di 1500 posti e altri 27mila a posti auto privati (circa 1100). Altri 38mila metri quadri, poi, diventeranno spazi pubblici tra piazze e aree verdi. Nello specifico, i servizi per la cultura e il tempo libero rappresenteranno il 35% della superficie utile lorda, quelli per la ristorazione il 25%, commercio per il 35% e infine il terziario fino al 15% della superficie utile lorda.

I Mercati Generali, memoria del 900

Sono più di 20 anni che i giganteschi padiglioni liberty dei Mercati Generali sono stati abbandonati e l’area versa in un crescente degrado. Da quando, nel 2002, i Mercati di Roma sono stati trasferiti a Guidonia sulla Tiburtina. Li aveva voluti il sindaco Ernesto Nathan, che a inizio del 900 puntava a trasformare il quadrante nel quartiere industriale della sua Capitale. Il progetto, elaborato nel 1910 dall’Ufficio tecnico comunale sotto la guida dell’ingegnere Emilio Saffi, inseriva la nuova struttura nella zona dell’Ostiense, in prossimità dello scalo fluviale e della ferrovia Roma-Ostia. La realizzazione dei Mercati Generali durò 12 anni: furono inaugurati nel 1922.

Cantieri fermi per 20 anni e 3 varianti di progetto

Dalla vittoria del masterplan di Rem Koolhaas nel 2005, si sono succedute tre varianti di progetto, tanto che l’architetto olandese si è sfilato, decretando stravolto il suo lavoro. Dopo anni di cantieri fermi, tra difficoltà burocratiche e ritardi, è stata la delibera dell’Autorità nazionale anticorruzione, a settembre 2022, a dare una svolta alla situazione, bocciando la variante approvata nel 2017, giudicandola non conforme al bando originario.

Da quel momento è partita una revisione completa del progetto, come spiegatodall’assessora ai lavori pubblici Ornella Segnalini. E l’attuale proposta progettuale ha avuto l’approvazione di Anac all’inizio di agosto 2024. Il Comune garantisce che, nonostante l’investimento totalmente privato, l’opera resterà pubblica. Per la vocazione pubblica dell’intervento, la Hines non dovrà versare alcun onere urbanistico. “E non sono previsti aumenti di cubatura” ha fatto sapere l’assessora Segnalini. La superficie degli ex Mercati resterà di proprietà del Comune, che in base alla concessione siglata tra amministrazione e costruttore, dopo 60 anni si riapproprierà dell’area.

Interesse pubblico o speculazione privata?

Rimane aperto, però, il nodo dello studentato privato, che ha scatenato proteste sia da parte degli studenti che delle opposizioni. Su 2.056 posti letto, circa 544 sarebbero a canone calmierato a circa 600 euro al mese, e gli altri a un canone che parte da 1.200 euro al mese, secondo quanto riferito dal presidente della commissione Lavori Pubblici del Comune, Antonio Stampete.

“I costi calmierati in realtà calmierati non sono e questo genera moltissime perplessità, come la totale assenza di una valutazione economica dell’impatto sulle casse del Comune di Roma, nel medio e nel lungo termine”, si legge in una nota del 23 luglio del gruppo di FdI in Campidoglio. “Parliamo di un investimento che vedrà il Comune concedere immobili e terreni per 60 anni a fondi che pare abbiano gestito numerose attività in quella Milano che oggi è oggetto di numerose attenzioni”, prosegue il testo, riferendosi all’inchiesta della magistratura sui progetti di rigenerazione urbanistica del capoluogo lombardo.

Il dubbio delle opposizioni è che l’opera abbia poco a che fare con l’interesse pubblico e si riveli invece una speculazione privata ai danni del Comune. La coesione necessaria alla partenza del maxi progetto non è stata, insomma, ancora raggiunta.

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