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5 regole per creare una serra bioclimatica che fa risparmiare energia

serra con piante coltivate
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Trasforma la tua casa in un’oasi di efficienza e sostenibilità. Scopri come una serra solare non solo taglia i costi in bolletta, ma aumenta anche il valore del tuo immobile, sfruttando il sole come fonte di calore gratuita.

Stai cercando un modo per rendere la tua casa più sostenibile, ridurre i costi delle bollette e aumentarne il valore? La risposta è una serra bioclimatica. Questa soluzione di bioedilizia, sempre più popolare in Italia, sfrutta l’energia solare passiva per riscaldare gli ambienti in inverno e mantenerli freschi in estate, trasformando un semplice spazio in una risorsa preziosa. Scopriamo insieme come progettarla al meglio, seguendo i giusti criteri e sfruttando gli incentivi economici.

Cos’è e come funziona una serra bioclimatica

serra con piante coltivate

Una serra bioclimatica, o serra solare, è una struttura adiacente a un edificio, realizzata secondo i principi della bioedilizia prevalentemente con materiali trasparenti come il vetro (le superfici vetrate arrivano fino al 15% delle dimensioni totali). È simile a una serra tradizionale ma il suo scopo principale non è la coltivazione, bensì la cattura e lo stoccaggio del calore solare per ridurre il fabbisogno energetico dell’abitazione. Sfruttando l’effetto serra infatti, accumula l’energia termica durante il giorno e la rilascia lentamente all’interno della casa, fungendo da cuscinetto termico che taglia la bolletta del riscaldamento in inverno.

Le serre bioclimatiche sono ambienti progettati per sfruttare in modo intelligente l’energia naturale, adattandosi alle diverse stagioni senza bisogno di impianti energivori. Durante l’inverno funzionano come un vero e proprio accumulatore di calore: grazie all’effetto serra, la radiazione solare penetra attraverso le superfici vetrate, si trasforma in calore e viene trattenuta all’interno. Questo calore viene poi rilasciato gradualmente, contribuendo a riscaldare e illuminare l’abitazione in modo sostenibile e a costo quasi nullo.

Nella stagione estiva, invece, entrano in gioco accorgimenti come sistemi di schermatura, vetri selettivi, frangisole e aperture per la ventilazione naturale. Questi dispositivi impediscono il surriscaldamento interno e permettono alla serra di mantenere un buon livello di comfort, favorendo il ricambio d’aria e sfruttando le correnti naturali, senza però compromettere l’efficacia del sistema in inverno.

Oltre alla funzione climatica, le serre bioclimatiche offrono anche vantaggi in termini di benessere abitativo, perché creano spazi luminosi, vivibili e multifunzionali, che possono essere utilizzati come giardini d’inverno, zone relax o ambienti filtro tra interno ed esterno. In questo modo, non sono solo uno strumento di efficienza energetica, ma anche un elemento architettonico che arricchisce la qualità della casa e riduce sensibilmente i consumi.

Differenze con verande e serre tradizionali

A differenza di verande e serre tradizionali, la serra bioclimatica non è uno spazio abitabile e non aggiunge volume all’edificio. Non è riscaldata da impianti di climatizzazione e la sua funzione è strettamente legata all’efficienza energetica. La normativa richiede che le dimensioni di una serra captante non superino una certa percentuale della superficie utile dell’abitazione (generalmente il 15-30%), e che il progetto dimostri un effettivo risparmio energetico per essere considerata un volume tecnico.

Tipologie (a guadagno diretto, convettivo, radiante)

Le serre bioclimatiche non sono tutte uguali. Si distinguono in tre tipologie principali a seconda di come riescono a catturare e trasferire il calore all’interno dell’abitazione. La scelta del tipo più adatto dipende dalle caratteristiche della casa, dal clima locale e dalle tue esigenze specifiche.

Serra a guadagno diretto

Questa è la tipologia più semplice e immediata. Funziona come un’estensione della casa, con una grande vetrata che si affaccia direttamente sull’ambiente interno. Il sole scalda l’aria e le superfici all’interno della serra, e il calore si trasferisce per irraggiamento diretto agli spazi adiacenti. La serra diventa un vero e proprio “polmone” termico che riscalda la zona giorno, offrendo il massimo apporto di luce naturale e una sensazione di continuità con l’esterno. È ideale per case ben isolate, dove la dispersione di calore attraverso la parete di confine non è un problema.

Serra a scambio convettivo

A differenza del guadagno diretto, questa tipologia separa fisicamente la serra dall’ambiente abitativo, pur mantenendo una connessione. Il calore accumulato nella serra viene trasferito alla casa attraverso un processo di convezione: l’aria calda, più leggera, sale e viene incanalata attraverso aperture o condotti di ventilazione verso gli ambienti interni. L’aria più fredda, nel frattempo, viene aspirata dalla casa verso la serra per essere scaldata, creando un ciclo continuo. Questo sistema è particolarmente utile per riscaldare anche stanze che non sono direttamente adiacenti alla serra, offrendo maggiore flessibilità.

Serra a scambio radiante (o a parete di accumulo)

Questa soluzione si basa sul principio della massa termica. La serra è separata dalla casa da una parete massiva (spesso in cemento, mattoni o pietra) che funge da accumulatore di calore. Durante il giorno, la radiazione solare scalda la parete, che assorbe e immagazzina l’energia termica. Una volta che il sole tramonta, la parete rilascia lentamente il calore per irraggiamento, riscaldando gli ambienti interni per diverse ore. Questo tipo di serra è estremamente efficace per mantenere una temperatura interna costante e mitigare le escursioni termiche tra giorno e notte, riducendo la necessità di riscaldamento anche dopo il tramonto.

Tabella comparativa delle tipologie di serre bioclimatiche

TipologiaDescrizioneVantaggiSvantaggiCosti medi al m²
A guadagno direttoSpazio integrato che trasferisce calore per irraggiamento attraverso le vetrate.Massimo apporto di luce, sensazione di continuità con l’esterno.Potenziale dispersione termica e rischio di surriscaldamento se non ben gestita.400 – 500 €
A scambio convettivoSpazio separato che cede l’aria calda accumulata all’abitazione tramite condotti o aperture.Flessibilità nel riscaldare ambienti non direttamente adiacenti.Richiede un sistema di ventilazione o aperture specifiche.400 – 500 €
A scambio radianteAccumula il calore in una parete massiva, che lo rilascia lentamente all’interno della casa per irraggiamento.Eccellente stabilità termica, riscalda anche di notte.La parete massiva può ridurre la luminosità e l’integrazione estetica.400 – 500 €

Nota: I costi medi sono indicativi e possono variare in base ai materiali, al design e alla manodopera. Le fonti consultate indicano un intervallo di prezzo simile per tutte e tre le tipologie, in quanto le differenze di costo risiedono più nella complessità della struttura che nella sua tipologia funzionale.

Progettazione e orientamento: esposizione a sud e vetri a bassa emissività

Come spiega ENEA, la progettazione è cruciale per massimizzare l’efficacia di una serra solare. Le serre addossate all’edificio devono avere un orientamento a sud per ottimizzare la captazione solare durante l’inverno. L’uso di vetri a bassa emissività (vetri basso emissivi) è fondamentale per ridurre la dispersione di calore. In estate, schermature solari mobili, come tende o veneziane, sono indispensabili per evitare il surriscaldamento interno. Ma vediamo le 5 regole indispensabili per una serra bioclimatica efficiente.

Regola 1 – Orientamento e captazione solare

L’orientamento è la regola d’oro nella progettazione di una serra bioclimatica, un fattore che da solo può determinare il successo o il fallimento dell’intero progetto. La posizione ideale per una serra solare è senza dubbio il lato sud della casa. Questo non è un semplice suggerimento, ma una necessità funzionale legata al percorso del sole durante l’anno.

In inverno, il sole si mantiene basso all’orizzonte. Un orientamento a sud permette alla serra di ricevere i raggi solari diretti per la maggior parte della giornata, massimizzando il guadagno solare e l’accumulo di calore proprio quando ne hai più bisogno. Questo calore, intrappolato nella serra, si trasferisce per irraggiamento o convezione all’interno della casa, riducendo drasticamente la necessità di attivare l’impianto di riscaldamento.

Al contrario, in estate, il sole si trova molto più alto nel cielo. La stessa vetrata orientata a sud riceve meno irraggiamento diretto durante le ore centrali della giornata, il che aiuta a limitare il surriscaldamento. Tuttavia, una corretta schermatura estiva, come tende esterne o brise-soleil, è comunque essenziale per bloccare l’eccesso di calore e mantenere l’ambiente fresco.

Le esposizioni a sud-est o sud-ovest sono considerate valide alternative, ma con un’efficacia leggermente inferiore. Una serra a sud-est catturerà il sole del mattino, mentre una a sud-ovest sfrutterà quello del pomeriggio. Entrambe le soluzioni offrono un buon guadagno termico, ma non raggiungeranno la stessa ottimizzazione di una serra esposta direttamente a sud, che riceve il massimo irraggiamento durante il periodo più freddo dell’anno.

Regola 2 – Scelta dei materiali: vetri basso emissivi e serramenti isolanti

La scelta dei materiali non è un dettaglio, ma un aspetto fondamentale per garantire che la serra bioclimatica funzioni in modo efficiente. Per evitare che il calore solare catturato in inverno si disperda, è necessario usare componenti di alta qualità progettati per l’isolamento termico.

  • Vetri a bassa emissività: conosciuti anche come vetri basso emissivi, sono la colonna portante di una serra bioclimatica. Questi vetri sono rivestiti con un sottile strato di ossidi metallici che ha una duplice funzione: permette ai raggi solari di entrare e scaldare l’ambiente, ma riflette e trattiene all’interno il calore generato, impedendogli di fuoriuscire. Questo riduce significativamente la dispersione termica e mantiene l’ambiente caldo più a lungo, senza bisogno di riscaldamento aggiuntivo.
  • Serramenti a taglio termico: i serramenti tradizionali in alluminio o metallo sono ottimi conduttori di calore e creano i cosiddetti “ponti termici”, punti deboli attraverso i quali il calore scappa. I serramenti a taglio termico, invece, utilizzano un materiale isolante (spesso poliammide) inserito tra le parti metalliche del telaio. Questo interrompe la conduzione del calore, garantendo che anche i bordi della serra siano ben isolati.

L’uso di questi materiali di alta efficienza è cruciale per rispettare le normative per una serra solare. Per ottenere i permessi e le agevolazioni fiscali, il progetto deve dimostrare un effettivo risparmio energetico (spesso superiore al 10-25% del fabbisogno annuo dell’edificio). I vetri basso emissivi e i serramenti a taglio termico sono la combinazione vincente per raggiungere e superare questo obiettivo, trasformando la serra da una semplice struttura in un vero e proprio sistema di risparmio energetico passivo.

Costi e incentivi: quanto costa al metro quadro (400‑500 €) e quali bonus fiscali

Realizzare una serra bioclimatica rappresenta un investimento significativo, ma con ritorni economici sia a breve che a lungo termine. Sebbene i costi di una serra bioclimatica si aggirino in media tra i 400 e i 500 € al metro quadro, questo valore può variare notevolmente. Il prezzo finale dipende infatti da numerosi fattori, tra cui la complessità del progetto, la scelta dei materiali (struttura in legno, alluminio o acciaio), il tipo di vetro (doppio o triplo) e la manodopera locale.

Il vero vantaggio economico, tuttavia, risiede nelle agevolazioni fiscali che rendono l’investimento più accessibile. In Italia, la realizzazione di una serra bioclimatica, a patto che rispetti tutti i requisiti normativi per essere considerata un volume tecnico non riscaldato, rientra tra gli interventi agevolabili con il Bonus Ristrutturazioni, che si trova all’interno del Bonus Casa. Questo bonus permette di beneficiare di una detrazione fiscale del 50% sull’IRPEF, calcolata su una spesa massima di 96.000 €. La detrazione non viene erogata in un’unica soluzione, ma viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo, riducendo le tasse da pagare per un decennio.

Nel 2020 l’Ecobonus prevedeva una detrazione del 50% per gli interventi legati alle strutture di schermatura solare. In quella fase anche le serre bioclimatiche rientravano tra le opere ammesse all’incentivo, ma successivamente una comunicazione ufficiale dell’ENEA (Ente Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) ha precisato che queste ultime non possono più beneficiare dell’agevolazione fiscale.

È importante sottolineare che per accedere a questi bonus, il progetto deve essere curato da un professionista che certifichi il risparmio energetico conseguito e che la serra sia conforme a tutte le normative urbanistiche locali. Inoltre, è sempre consigliabile informarsi su eventuali incentivi regionali o comunali che potrebbero sommarsi a quelli nazionali, rendendo l’investimento ancora più vantaggioso.

Regola 3 – Valutare i costi e gli incentivi regionali

Prima di avviare un progetto di serra bioclimatica, è fondamentale andare oltre il calcolo dei costi di costruzione e delle detrazioni fiscali nazionali, per analizzare in dettaglio la normativa e gli incentivi specifici offerti a livello regionale e comunale. Questo passaggio è cruciale, poiché le regole edilizie e le opportunità economiche variano notevolmente a seconda della località in cui si trova l’immobile.

Le normative regionali, come la L.R. 38 del 2000 dell’Umbria o la L.R. 6 del 2008 del Lazio, spesso definiscono in modo puntuale le caratteristiche tecniche che una serra deve avere per essere considerata un volume tecnico e non un’espansione volumetrica. Queste leggi possono stabilire requisiti specifici per il calcolo del risparmio energetico (ad esempio, una riduzione minima del 10% del fabbisogno energetico annuale) e limiti dimensionali (spesso una superficie massima non superiore al 15-30% di quella utile dell’unità abitativa).

Affidarsi a un professionista qualificato (come un architetto o un ingegnere esperto in bioedilizia) è indispensabile. Un esperto non solo garantirà la conformità del progetto a queste complesse normative locali, ma saprà anche:

  • Identificare gli incentivi specifici: oltre ai bonus nazionali, diverse regioni e comuni attivano periodicamente bandi o contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico e la bioedilizia.
  • Semplificare l’iter burocratico: la serra bioclimatica può richiedere titoli edilizi come la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o il Permesso di Costruire a seconda delle normative locali. Un professionista saprà gestire correttamente la documentazione necessaria per ottenere i permessi e le agevolazioni.

Tabella. Costi e Incentivi per la Serra Bioclimatica

Superficie (m²)Costi Stimati (400-500 €/m²)Detrazioni Fiscali (50% Bonus Ristrutturazioni)
104.000 € – 5.000 €2.000 € – 2.500 €
208.000 € – 10.000 €4.000 € – 5.000 €
3012.000 € – 15.000 €6.000 € – 7.500 €

Nota: Le detrazioni fiscali indicate si riferiscono al Bonus Ristrutturazioni e sono valide solo se la serra rispetta le normative vigenti e viene certificato il risparmio energetico ottenuto. L’ammontare e la disponibilità degli incentivi dipendono dalla normativa fiscale in vigore al momento della realizzazione del progetto.

Risparmio energetico e valorizzazione immobiliare

Oltre a fungere da cuscinetto termico che modula la temperatura, la serra bioclimatica ha un impatto diretto e quantificabile sul valore del tuo immobile, ben al di là del semplice risparmio in bolletta.

La serra bioclimatica opera come una barriera termica passiva. Posizionata sulla facciata più esposta, crea una zona climatica intermedia non riscaldata che riduce drasticamente lo scambio di calore tra l’interno e l’esterno. In inverno, il calore accumulato nella serra riduce la differenza di temperatura tra la casa e l’ambiente esterno, il che significa che la dispersione termica attraverso la parete della casa, dotata di vetri ad alta efficienza, diminuisce in modo significativo. Questo meccanismo di isolamento aggiuntivo riduce il carico sui sistemi di riscaldamento e raffrescamento, portando a un risparmio sui consumi. L’efficacia è tale da poter far salire la tua casa di una o più classi energetiche, un dato verificabile e riconosciuto.

Ma una serra bioclimatica non è solo una struttura funzionale: è un vero e proprio asset che eleva il prestigio e il valore di mercato dell’immobile. Questo avviene per diversi motivi precisi:

  1. Miglioramento della Classe Energetica (APE): l’apporto della serra viene calcolato nella diagnosi energetica, migliorando il profilo di efficienza dell’edificio e la sua certificazione. Le case con una classe energetica superiore (A o B) hanno un valore di mercato più alto e sono più facili da vendere.
  2. Appello estetico e funzionale: la serra aggiunge uno spazio luminoso e versatile, ideale come studio, zona relax o giardino d’inverno. Questo valore aggiuntivo è molto ricercato dai moderni acquirenti, che apprezzano le soluzioni di design sostenibile e la maggiore qualità della vita.
  3. Dimostrazione di sostenibilità: la serra bioclimatica è un chiaro segnale dell’impegno del proprietario verso l’efficienza e la sostenibilità, un aspetto che oggi si traduce in un premium sul prezzo. È un’innovazione che rende la casa più attraente e a prova di futuro.

Regola 4 – Riduzione dei consumi (fino al 30 %) e aumento del valore di mercato

L’impatto economico di una serra bioclimatica va oltre il calcolo dei costi di costruzione, generando un guadagno energetico continuo che si traduce in un risparmio tangibile e duraturo. Sfruttando l’energia solare come fonte gratuita di calore, la serra riduce in modo significativo la necessità di ricorrere a combustibili fossili per riscaldare gli ambienti, contribuendo a tagliare i consumi fino al 30%. Questo si traduce in un minor impatto ambientale e in un notevole sollievo per il tuo portafoglio, anno dopo anno.

Inoltre, come abbiamo già visto, questa efficienza energetica si riflette direttamente sul valore di mercato dell’immobile. Un edificio con prestazioni energetiche superiori è un bene più ricercato, sia da un punto di vista economico che di qualità della vita. L’aggiunta di una serra bioclimatica non solo migliora la classe energetica dell’abitazione, rendendola più appetibile per potenziali acquirenti attenti alla sostenibilità, ma crea anche un valore aggiunto non monetizzabile in termini di comfort e vivibilità.

Regola 5 – Manutenzione, domotica e integrazione con tetti verdi

L’ultima regola per una serra bioclimatica efficiente e duratura riguarda la sua gestione nel tempo. È infatti fondamentale mantenerla in modo intelligente per massimizzare i benefici. La manutenzione ordinaria è semplice e include la pulizia dei vetri per garantire la massima trasparenza e captazione solare, oltre al controllo periodico dei serramenti e delle guarnizioni per prevenire le dispersioni di calore.

L’integrazione con sistemi di domotica trasforma la serra da una struttura passiva a un sistema attivo e reattivo. Sensori di temperatura, luminosità e umidità possono essere collegati a un’unità di controllo che gestisce in autonomia l’apertura e la chiusura delle schermature solari, delle finestre e delle bocche di aerazione. Questo automatismo previene il surriscaldamento estivo e ottimizza l’accumulo di calore in inverno, garantendo un comfort climatico costante senza intervento manuale. La domotica non solo massimizza l’efficienza energetica, ma rende anche la gestione quotidiana della serra estremamente semplice.

Per un approccio ancora più avanzato e sostenibile, la serra bioclimatica può essere integrata con altre soluzioni di bioedilizia. Un esempio eccellente è l’abbinamento con un tetto verde. Questa soluzione non solo offre un ulteriore strato di isolamento termico e acustico, ma contribuisce anche a migliorare la gestione delle acque meteoriche, assorbendo una parte delle piogge e riducendo il carico sulle fognature. L’integrazione di sistemi di raccolta e riuso dell’acqua piovana, uniti alla serra, riduce l’impronta ecologica dell’edificio e lo rende più resiliente ai cambiamenti climatici.

Video: Energia gratuita con la serra bioclimatica

Il video spiega i vantaggi di una serra bioclimatica mostrando come può aiutare a risparmiare energia e denaro.

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Lo sapevi? Una serra bioclimatica, se ben progettata, può aumentare il valore dell’immobile e ridurre i consumi energetici fino al 30%. È un’aggiunta che unisce estetica, funzionalità e sostenibilità, rendendo la casa più confortevole e rispettosa dell’ambiente.

In sintesi:

 Creare una serra bioclimatica efficiente e conveniente si basa su cinque regole fondamentali:

  • Orientamento e captazione solare. Posizionare la serra sul lato sud dell’edificio per massimizzare il guadagno solare e la riduzione dei consumi
  • Scelta dei materiali. Utilizzare vetri basso emissivi e serramenti a taglio termico per prevenire la dispersione di calore.
  • Valutazione di costi e incentivi. Analizzare con attenzione i costi di costruzione e sfruttare detrazioni fiscali e bonus regionali per massimizzare il ritorno sull’investimento.
  • Riduzione dei consumi e aumento di valore. Beneficiare del notevole risparmio energetico che si traduce in un aumento del valore di mercato dell’immobile.
  • Manutenzione e gestione intelligente. Mantenere la serra con cura e integrare sistemi di domotica e soluzioni sostenibili come i tetti verdi.

La serra bioclimatica è molto più di un’aggiunta alla tua casa: è un investimento intelligente nella sostenibilità, nel risparmio e nella qualità della vita. Sfruttando l’energia gratuita del sole, trasforma la tua abitazione in un esempio di efficienza e design, offrendo un comfort duraturo e un valore che cresce nel tempo.

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Rosaria De Benedictis

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