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Produzione nichel: un disastro ambientale taciuto

Un macchinarop che taglia del metallo
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Il nichel è uno dei metalli più utilizzati al mondo, con una vasta gamma di applicazioni che spaziano dall’industria metallurgica alla produzione di batterie. Tuttavia, dietro il brillante luccichio di questo metallo si cela un lato oscuro che spesso sfugge all’attenzione del grande pubblico: il disastro ambientale generato dalla sua produzione. Vediamo insieme qual è l’impatto del settore della produzione di nichel e quali possono essere le possibili soluzioni.

Indice

Cos’è il nichel

Estrazione del nichel: a che punto siamo

Azioni concrete per limitare l’inquinamento da nichel

I risvolti positivi del nichel

Cos’è il nichel

Scopriamo insieme tutto quello che è necessario sapere riguardo alla produzione di nichel e al suo impatto ambientale devastante.
Ingranaggi in metallo

Il nichel è il 24º elemento più abbondante nella crosta terrestre e può essere trovato nell’aria, nel suolo, nei sedimenti e nell’acqua. Il nichel e i materiali che lo contengono svolgono un ruolo cruciale nell’industria della tecnologia e in diversi altri settori di applicazione. Anche se il nichel è un elemento essenziale per le piante, come tutti i metalli e le sostanze chimiche, quantità eccessive possono avere impatti negativi sulla qualità dell’ambiente per flora e fauna. Per questo motivo, il nichel è strettamente regolamentato e soggetto a valutazioni approfondite all’interno di diversi quadri legislativi.

Estrazione del nichel: a che punto siamo

Attualmente, il 70% di questa risorsa preziosa trova impiego nell’acciaio inossidabile, mentre solo il 5 per cento viene destinato alle batterie elettriche. La sfida che si prospetta è significativa: per adeguarsi alla transizione in corso, sarà essenziale incrementare questa percentuale al 59%.

Il nichel riveste un ruolo cruciale nella nostra strategia per ridurre la dipendenza dal cobalto, metallo notoriamente tossico e con un impatto ecologico a dir poco devastante. Tuttavia, anche l’estrazione di nichel, necessaria per soddisfare la crescente domanda di mercato, rischia di avere delle conseguenze ambientali che non possiamo sottovalutare

Un’opzione che è stata presa in considerazione negli ultimi anni per aumentare la produzione di nichel è rappresentata dal cosiddetto deep sea mining, ovvero l’estrazione mineraria nelle profondità dell’oceano Pacifico, dove i fondali marini sono ricchi di questo metallo. Tuttavia, i rischi ecologici associati a questa impresa sono concreti. Sebbene il nichel sia una soluzione promettente per ridurre l’uso del cobalto, non possiamo ignorare il lato oscuro della sua estrazione. Mantenere il passo con la domanda crescente potrebbe portare a pratiche di estrazione ambientalmente dannose.

L’opzione del deep sea mining, sebbene possa sembrare un’alternativa al problema di approvvigionamento, è infatti a sua volta intrisa di rischi ecologici significativi. Esplorare le profondità dell’oceano Pacifico per soddisfare la richiesta di nichel potrebbe avere conseguenze irreparabili per gli ecosistemi marini. Rischieremmo di tornare, insomma, punto e a capo. Risulta dunque imperativo affrontare questa sfida con una spiccata consapevolezza ecologica. Spostare l’equilibrio tra vecchia e nuova economia richiede una riflessione profonda sulle modalità di estrazione e produzione del nichel, esplorando alternative sostenibili che non compromettano la salute dell’ambiente marino. Solo attraverso una gestione oculata e responsabile di questa risorsa preziosa possiamo sperare di mantenere un equilibrio tra progresso economico e conservazione ambientale.

Azioni concrete per limitare l’inquinamento da nichel

Ecco qual è esattamente l'impatto ambientale della produzione del nichel e in che modo stiamo cercando di risolvere il problema.
Una fabbrica a Vratza

Policy makers e istituzioni internazionali sono al lavoro da anni per cercare di trovare una soluzione al problema, riducendo se non addirittura minimizzando l’impatto ambientale collegato alla produzione di nichel.

L’Unione Europea, per esempio, ha adottato il primo Standard di Qualità Ecologica basato sulla biodisponibilità per il nichel nell’acqua nel 2013, in conformità alla Direttiva Quadro sull’Acqua (4 µg di nichel biodisponibile per litro). Questo rappresenta lo standard attuale concesso dalla scienza in merito all’ecotossicologia del nichel ed è in vigore dal 2015.

Il Nickel Institute e NiPERA hanno collaborato con altre associazioni legate alla produzione di metalli per sostenere l’attuazione di questo Standard di Qualità Ecologica nell’Unione Europea, cercando di fornire linee guida adeguate e sviluppando strumenti di facile utilizzo per valutare le concentrazioni biodisponibili di nichel e altri metalli inquinanti nell’acqua.

Di recente, inoltre, molti Paesi in giro per il mondo tra cui Australia e Nuova Zelanda, Canada, Cina, Giappone e Stati Uniti si sono messi al lavoro per aggiornare la legislazione esistente in materia di concentrazione di nichel nell’acqua.

I risvolti positivi del nichel

Sempre il Nickel Institute, per il resto, ha ammesso che il settore legato alla produzione di questo metallo presenta un considerevole impatto da un punto di vista di utilizzo dell’energia, ma ha allo stesso tempo precisato che il nichel trova comunque anche impiego in una vasta gamma di applicazioni in cui esso riduce significativamente la generazione di gas serra durante l’uso. La riduzione delle emissioni di gas serra durante l’uso supera di gran lunga l’intensità energetica del nichel durante la produzione: pensiamo per esempio al caso dei veicoli elettrici, dove il nichel costituisce un importante materiale catodico all’interno delle batterie agli ioni di litio. Un altro esempio è rappresentato dall’acciaio inossidabile, dove il nichel migliora la resistenza alla corrosione, aumentando significativamente la durata del prodotto.

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Alberto Muraro

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