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Accordo a Bruxelles sulla raccolta e gestione delle batterie usate

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Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulla nuova proposta di Regolamento che disciplinerà l’intero ciclo di vita delle batterie, dalla produzione, al riutilizzo al riciclaggio. Per risparmiare materie prime ed energia.

Alzare l’asticella della sostenibilità nella gestione delle batterie usate. È questo il punto centrale dell’accordo raggiunto a inizio dicembre da Consiglio e Parlamento europeo sulla proposta di Regolamento che disciplinerà l’intero ciclo di vita delle batterie, dalla produzione al riutilizzo e al riciclaggio. Garantendo che siano sicure, sostenibili e competitive. Il nuovo Regolamento sostituirà l’attuale Direttiva sulle batterie del 2006 e completerà l’attuale legislazione in tema di gestione dei rifiuti. Trattandosi di un accordo provvisorio, il passo successivo sarà l’adozione formale del Regolamento da parte di entrambe le istituzioni.

La diffusione dei veicoli elettrici è sostenibile con il riciclo delle batterie

Secondo le previsioni del Parlamento europeo, entro il 2030 saranno almeno 30 milioni i veicoli elettrici a emissioni zero immessi sulle strade dell’Unione europea. Sebbene le auto elettriche possano contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra, le batterie costituiscono per questo comparto una passività ambientale. Per questo, a livello europeo, si lavora per rendere competitivo il mercato del riciclo delle batterie. Come ha precisato la nota ufficiale del Consiglio europeo, il nuovo Regolamento si applicherà a tutte le batterie: portatili, per veicoli elettrici, industriali, quelle per l’avviamento, l’illuminazione e l’accensione dei veicoli a benzina e le batterie per i mezzi di trasporto leggeri come biciclette elettriche, ciclomotori e monopattini elettrici. Le nuove norme mirano a promuovere l’economia circolare disciplinando tutto il ciclo di vita delle batterie, stabilendo obiettivi e obblighi di raccolta, obiettivi di recupero dei materiali e obblighi di responsabilità estesa del produttore.

Il riciclo e il recupero delle batterie al litio riduce il consumo di materie prime e di energia

Il mercato delle batterie potrebbe valere, secondo le stime del Parlamento europeo, entro il 2025, fino a 250 miliardi di euro. In particolare il mercato delle batterie al litio, almeno dall’analisi fatta dagli analisti di Bloomberg New Energy Finance, è destinato a passare dai 25 miliardi di dollari attuali a 100 miliardi di dollari nel 2029. Inutile aggiungere che si tratta di un segmento strategico sia per la digitalizzazione delle imprese che per i processi di innovazione in generale, anche in una prospettiva di transizione energetica, e soprattutto per lo sviluppo della mobilità elettrica. I benefici ambientali del riciclo delle batterie al litio sono molteplici, perché si evitano nuove estrazioni e lavorazioni: basti pensare che per estrarre una sola tonnellata di litio sono necessarie, secondo stime di Enel X, 1.900 tonnellate d’acqua. Inoltre, il recupero riduce il fabbisogno di materie prime e l’inquinamento derivante dalle emissioni legate ai processi di produzione. E ancora, vengono risparmiate risorse in metalli primari e combustibili fossili, con un dispendio minore di energia. Per di più, una batteria esausta ha una capacità residua che si aggira intorno al 75%, che se non è più adeguata per alimentare efficacemente un veicolo elettrico è però sufficiente per altri tipi di impiego.

Le batterie dovranno essere sostituibili e sostenibili

L’accordo siglato a Bruxelles fissa obiettivi di raccolta dei rifiuti di batterie portatili per i produttori del 63% entro la fine del 2027 e del 73% entro la fine del 2030, e introduce un obiettivo specifico per la raccolta dei rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri del 51% entro la fine del 2028 e del 61% entro la fine del 2031. Per il recupero del litio dai rifiuti di batterie, l’obiettivo è arrivare al 50% entro il 2027 e all’80% nel 2031, con la possibilità di ulteriori modifiche in funzione degli sviluppi tecnologici e di mercato, oltre che della disponibilità di litio. Si stabilisce anche l’obbligo per le batterie di essere accompagnate da una documentazione relativa al contenuto riciclato: per le batterie industriali, quelle degli autoveicoli e dei veicoli elettrici sono obbligatori livelli minimi di contenuto riciclato del 16% per il cobalto, dell’85% per il piombo, del 6% per il litio e per il nichel. L’accordo fissa inoltre un obiettivo di efficienza di riciclaggio dell’80% per le batterie al nichel-cadmio e del 50% per altri rifiuti di batterie entro il 2025. Altra importante novità per i consumatori riguarda le politiche di ecodesign: le batterie portatili incorporate negli apparecchi dovranno essere facilmente rimovibili e sostituibili dall’utilizzatore finale; lasciando agli operatori il tempo sufficiente per adattare la progettazione dei loro prodotti a tale requisito (42 mesi dall’entrata in vigore del Regolamento). Le nuove norme mirano a migliorare il funzionamento del mercato e garantire una concorrenza più equa, migliorando i requisiti di sicurezza, sostenibilità, etichettatura. E introducendo restrizioni rigorose per le sostanze pericolose come mercurio, cadmio, piombo e informazioni obbligatorie sull’impronta di carbonio delle batterie e sui componenti della batteria. Le batterie saranno accompagnate da un vero e proprio passaporto elettronico e un codice QR. Al fine di ridurre l’impatto socio-ambientale di questi prodotti, si introduce anche un principio di responsabilità ulteriore rispetto ai classici schemi di responsabilità estesa del produttore, chiedendo agli operatori economici che immettono batterie sul mercato dell’Unione europea, ad eccezione delle PMI, di adottare una politica di due diligence finalizzata a verificare la fonte delle materie prime utilizzate, in coerenza con gli standard internazionali. Le batterie dovranno essere raccolte gratuitamente per gli utenti finali, indipendentemente dalla loro natura, composizione chimica, condizione, marca o origine. In tal senso, entro il 31 dicembre 2030 la Commissione valuterà se eliminare gradualmente l’uso di batterie portatili non ricaricabili di utilizzo comune.

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