Chiudi
Cerca nel sito:

Fibra di mais: come usarla in chiave sostenibile

Chicchi di mais
Condividi l'articolo

La ricerca di alternative sostenibili ai materiali tradizionali ha assunto un ruolo sempre più centrale nella lotta contro il cambiamento climatico e l‘inquinamento ambientale. Uno dei materiali emergenti in questo contesto è la fibra di mais, una risorsa biodegradabile, pulita e rinnovabile che offre molteplici possibilità di utilizzo. Qui di seguito proveremo dunque ad esplorare il potenziale di questa risorsa naturale e a spiegare come può essere impiegata in chiave green.

Indice

L’utilizzo come tessuto

La fibra di mais può avere anche molti altri utilizzi oltre a quello culinario: ecco come sfruttarla in ottica ambientale!
Mais giallo dentro ad una pannocchia

Se vogliamo ridurre in maniera significativa l’impatto ambientale delle attività agricole possiamo pensare di sfruttare la fibra di mais in modi alternativi: questo ci permetterà in modo particolare di limitare l’accumulo di scarti agricoli, in un’ottica squisitamente ecocompatibile.

Uno degli utilizzi più interessanti in assoluto in questo senso è senza ombra di dubbio quello che ne potrebbe fare l’industria dell’abbigliamento, che come sappiamo (basti pensare al fenomeno del fast fashion) è ancora oggi uno dei settori più impattanti in assoluto dal punto di vista climatico.

Rispetto alle fibre sintetiche derivate dalla plastica, il materiale tessile derivato dalla fibra di mais è al contrario una soluzione assolutamente biodegradabile: la fibra viene estratta attraverso un processo di polimerizzazione dell’acido polilattico (PLA), che a sua volta deriva dalla fermentazione dell’amido del mais. Questo aspetto rende il tessuto di fibra di mais completamente rinnovabile, in grado di degradarsi in modo naturale per effetto dell’acqua e dell’anidride carbonica; esso è inoltre molto adatto per essere riciclato.

I vantaggi del tessuto basato sulla fibra di mais

Ma le buone notizie non finiscono certo qui: il tessuto che è possibile ottenere a partire dalla lavorazione della fibra di mais, proprio alla luce della materia prima originaria, risulta essere particolarmente a buon mercato. I bassi costi di produzione impattano ovviamente anche sul prezzo con cui i capi finiti vengono poi immessi sul mercato. Dal punto di vista prettamente qualitativo, in aggiunta, il tessuto in fibra di mais vanta le seguenti qualità:

  • è particolarmente resiliente e non infeltrisce come altri tessuti;
  • possiede un basso indice di rifrazione, consentendoci così di ottenere colori particolarmente vibranti durante la tintura;
  • garantisce a chi la indossa un’esperienza di comfort e morbidezza al tatto simile a quella delle fibre naturali come il cotone, la seta e la lana, senza per questo essere più costosa;
  • è resistente ai raggi UV, presenta una bassa infiammabilità ed è un materiale privo di sostanze tossiche;
  • è facile da tessere;
  • garantisce una buona traspirabilità alla pelle.

Dal punto di vista del suo utilizzo per i capi d’abbigliamento, emerge dunque una fusione unica tra le qualità delle fibre naturali e le performance di quelle sintetiche: la fibra di mais garantisce in sostanza resistenza, resilienza, un’ottimale regolazione dell’umidità, comfort e morbidezza. In confronto alle fibre convenzionali, questo tessuto presenta altresì un peso specifico inferiore.

Come anticipato, sia la produzione che l’utilizzo della fibra di mais comportano una minor emissione di gas a effetto serra nell’atmosfera rispetto ad altri tessuti industriali. Inoltre, quando viene bruciata emette meno fumi rispetto ai polimeri sintetici come il PET.

La fibra di mais nell’edilizia

Questa risorsa naturale è, in realtà, molto più versatile di quello che potremmo pensare. Forse non tutti sanno, infatti, che la fibra di mais può anche essere utilizzata per la costruzione di edifici.

Pensiamo ad esempio al fatto che per ottenere la fibra di mais i chicchi vengono sottoposti a un processo di fermentazione per estrarre il già citato acido polilattico, il quale può essere successivamente elaborato per la produzione di pannelli isolanti. Questi pannelli possono dunque essere utilizzati per rivestire tetti, pavimenti e pareti e ci consentono di ottenere un’efficace isolamento termico e acustico degli ambienti.

Questo materiale, come abbiamo visto, è completamente riciclabile e privo di sostanze nocive: risulta dunque evidente come ci possa aiutare a rendere più ecocompatibili gli edifici commerciali, gli uffici e le abitazioni dove viviamo.

La fibra di mais per la nostra alimentazione

Scopriamo insieme in che modi è possibile utilizzare la fibra di mais anche in un'ottica squisitamente sostenibile e green.
Campo di mais

Vale inoltre la pena ricordare che la fibra di mais è anche commestibile. Estratta dalle parti fibrose della pianta di mais, inclusi gli steli e le foglie, è ricca di sostanze nutritive fondamentali come le fibre (preziose per la nostra digestione), le vitamine, i minerali e gli antiossidanti. Nella maggior parte dei casi, ad ogni modo, la fibra di mais non viene consumata da sola: spesso, infatti, viene aggiunta a varie pietanze come addensante e regala una maggior densità a zuppe e creme di varia natura.

Tra le sue proprietà per quanto riguarda il suo utilizzo in cucina ricordiamo infine il fatto che si tratta di una fibra che si dissolve facilmente, è priva di glutine (e dunque adatta alle persone celiache), presenta una bassa viscosità e dimostra una notevole resistenza all’acidità, ai cicli di congelamento e scongelamento e in generale ai processi termici.

Condividi l'articolo
Alberto Muraro

Ultime Notizie

SALUTE
PFAS: come ridurre i rischi

Dai sistemi di filtrazione domestica all’attenzione alle etichette. I consigli di Greenpeace per ridurre i rischi di contaminazione da PFAS. Con la speranza che si...

Cerca nel sito