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Frane e alluvioni: la mappatura del rischio sulla piattaforma IdroGeo

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Il 18% del territorio italiano è a rischio idrogeologico. Sulla piattaforma IdroGeo di Ispra sono disponibili dati, mappe e video di facile consultazione, strumento indispensabile per la ricerca, la progettazione di infrastrutture, lo sviluppo urbanistico e la difesa del suolo. 

Il 94% dei Comuni italiani è a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera secondo l’ultimo Rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico (2021); numeri che rendono la mappatura del fenomeno quanto mai necessaria. Dati, mappe, report, foto, video e documenti dell’inventario dei fenomeni franosi in Italia, mappe nazionali di pericolosità e indicatori di rischio idrogeologico sono, da tre anni, consultabili sulla Piattaforma nazionale IdroGEO realizzata da Ispra, nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione e innovazione tecnologica della Pubblica amministrazione. 

Rischio frane: su IdroGeo censiti ad oggi 621mila eventi franosi 

La piattaforma, sviluppata in open source, è stata progettata per essere di facile utilizzo per chiunque, ma allo stesso tempo rappresenta un prezioso strumento tecnico per le amministrazioni pubbliche (Ministero dell’Ambiente, Dipartimento della Protezione Civile, Dipartimento delle Politiche di Coesione, Autorità di Bacino Distrettuali, Comuni, ecc.), dei soggetti che gestiscono le reti infrastrutturali, delle università e degli enti di ricerca, dei professionisti che lavorano nel settore della difesa del suolo. IdroGeo è aperta alle segnalazioni di nuove frane, mediante una funzionalità riservata alle amministrazioni locali e alla rete delle professioni. Le frane censite ad oggi sono circa 621mila, causate principalmente da scivolamento rotazionale/traslativo (222mila) e colamento, lento o rapido (quasi 163mila). Le frane attualmente monitorate sono oltre 1.200. 

Le mappe del rischio idrogeologico in Italia

Le Mosaicature nazionali di pericolosità, realizzate sulla base dei Piani di assetto idrogeologico – frane e delle mappe di pericolosità idraulica, secondo gli scenari del D. Lgs. 49/2010 di recepimento della Direttiva Alluvioni (2007/60/CE), tengono conto degli aggiornamenti forniti dalle Autorità di Bacino Distrettuali, che in questo modo fanno rete. Declinando i dati a livello territoriale, complessivamente il 18% (56mila kmq circa) del suolo nazionale è classificato a pericolosità frane elevata, molto elevata e/o a pericolosità idraulica media. Le Regioni con i valori più elevati di popolazione a rischio sono Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia, e Liguria. Complessivamente la popolazione a rischio frana è pari a 1 milione 300mila abitanti e quasi 7 milioni di abitanti sono a rischio alluvione. Detta in altro modo, le famiglie a rischio sono quasi 548mila per frane e quasi 3 milioni per alluvioni. Su un totale di oltre 14,5 milioni di edifici, quelli ubicati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono oltre 565mila (4%), quelli ubicati in aree inondabili nello scenario medio sono oltre 1,5 milioni (quasi 11%). Le industrie e i servizi ubicati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono oltre 84mila, con 220mila addetti esposti a rischio; quelli esposti al pericolo di inondazione nello scenario medio sono più di 640mila (13%). 

Beni culturali a rischio frana o alluvione: quanti sono 

L’analisi di Ispra riguarda anche i beni culturali a rischio idrogeologico. Degli oltre 213mila beni architettonici, monumentali e archeologici, oltre 12.500 sono in aree a rischio frana elevato e molto elevato; arrivano a 38mila se si considerano anche quelli ubicati in aree a minore pericolosità. I beni culturali a rischio alluvione sono quasi 34mila nello scenario a media pericolosità e raggiungono quasi i 50mila in quello a scarsa probabilità di accadimento o relativo a eventi estremi. Per la salvaguardia dei beni culturali, è importante valutare anche lo scenario meno probabile, tenuto conto che, in caso di evento, i danni prodotti al patrimonio culturale sarebbero inestimabili e irreversibili. 

Rischio idrogeologico: 100mila utenti interessati 

Come già accennato, tutti i dati sono open source, quindi scaricabili dalla piattaforma e raccolti su base regionale e provinciale, nel caso di Trento e Bolzano. Finora la piattaforma ha superato i 100 mila utenti attivi e i 4 milioni di visitatori, segno tangibile di una fame di informazioni su questo tema delicato, che ciclicamente torna agli onori della cronaca per l’ennesima tragedia. L’ultima delle quali consumata a Ischia nel novembre dell’anno scorso, provocando ben 12 vittime e centinaia di sfollati. Solo due mesi prima, nelle Marche si sono registrate altrettante vittime e danni per oltre 2 miliardi di euro.

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