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Gas fluorurati: fuori dall’Ue entro il 2050

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L’Europarlamento ha proposto un nuovo regolamento in materia di gas fluorurati, che prevede la loro graduale riduzione, fino alla completa eliminazione entro il 2050. Perché il loro effetto climalterante è più potente di quello della CO2, anche migliaia di volte. 

Servono da refrigeranti nei frigoriferi, nei condizionatori dell’aria e nelle pompe di calore, sono nelle apparecchiature antincendio, negli aerosol e nelle schiume, ma non solo. I gas fluorurati sono una famiglia di gas artificiali utilizzata in diverse attività industriali. Includono gli idrofluorocarburi (HFC), i perfluorocarburi (PFC), l’esafluoruro di zolfo e il trifluoruro di azoto e sono gas a effetto serra molto potenti: spesso, anche migliaia di volte di più dell’anidride carbonica. E insieme alla CO2, al metano e al protossido di azoto, sono trattati all’interno dell’Accordo di Parigi del 2015, firmato da 196 Paesi per contrastare il cambiamento climatico. In Europa il loro impiego è normato da una direttiva di cui il Parlamento europeo ha recentemente approvato una revisione volta a conseguire l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. I deputati chiedono una riduzione graduale degli idrofluorocarburi (il gruppo più importante di gas fluorurati in termini di emissioni rilevanti per il clima) sul mercato UE a partire dal 2039 e l’eliminazione completa del consumo e della produzione degli idrofluorocarburi entro il 2050. 

L’Europarlamento propone la sostituzione progressiva dei gas fluorurati con sostanze alternative 

“I gas fluorurati non sono ben noti, ma hanno importanti implicazioni per il nostro clima, in quanto sono gas ad effetto serra molto potenti. Nella maggior parte dei casi, le alternative naturali sono facilmente disponibili. Ecco perché abbiamo votato per l’obiettivo ambizioso di eliminare completamente i gas fluorurati entro il 2050 e, nella maggior parte dei settori, già entro la fine di questo decennio”, ha spiegato l’europarlamentare Bas Eickhout, relatore della nuova proposta di regolamento sui gas fluorurati a effetto serra (che modifica la direttiva 2019/1937 e abroga il regolamento 517/2014). I deputati vogliono rafforzare i requisiti che disciplinano l’immissione di prodotti contenenti gas fluorurati sul mercato unico europeo, con lo scopo di promuovere l’adozione di soluzioni rispettose del clima e garantire certezze ai consumatori e agli investitori. La proposta prevede specifiche date per la graduale eliminazione dei gas fluorurati in settori in cui esistono alternative tecnologicamente ed economicamente percorribili, come per la produzione di apparecchiature di refrigerazione e di condizionamento d’aria, pompe di calore e quadri elettrici. “Stiamo dando un chiaro segnale al mercato e una spinta a investire nelle alternative”, ha proseguito Eickhout. Ma l’intenzione è anche quella di migliorare il monitoraggio del commercio illegale di gas fluorurati, consentendo alle autorità doganali di sequestrare e confiscare quelli importati o esportati in violazione del regolamento. Un altro target importante, in linea con la direttiva sulla criminalità ambientale del 2021 che, rispetto al testo precedente, introduce nuove categorie di reati, tra cui appunto “gravi violazioni della legislazione Ue sulle sostanze chimiche” e “gravi violazioni relative alla gestione dei gas fluorurati a effetto serra”. 

Normativa europea sui gas fluorurati: perché la revisione 

Oggi le emissioni di gas fluorurati rappresentano il 2,5 % delle emissioni totali di gas a effetto serra dell’Unione europea. Sono però raddoppiate tra il 1990 e il 2014, rispetto ad altre emissioni di gas a effetto serra, perché i gas fluorurati sono stati impiegati per sostituire le sostanze che riducono lo strato di ozono quando queste sono state vietate in Europa, come previsto dal Protocollo di Montreal del 1987. Nel 2014, il regolamento sui gas fluorurati è stato pertanto adottato per invertire l’aumento delle emissioni, con l’eliminazione parziale degli idrofluorocarburi attraverso un sistema di quote di HFC che gli importatori e i produttori possono immettere sul mercato ogni anno. Bruxelles ha deciso però di intensificare gli sforzi e rivedere la sua normativa sui gas fluorurati. Anche alla luce dell’ultima relazione degli scienziati dell’IPCC (il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico), secondo cui i percorsi da seguire per limitare il riscaldamento globale a 1,5° C richiedono riduzioni delle emissioni di gas fluorurati fino al 90 % entro il 2050 a livello mondiale rispetto al 2015. I negoziati sulla norma definitiva saranno avviati quando anche il Consiglio europeo avrà adottato la propria posizione. 

Gas fluorurati: quali sono gli obiettivi europei  

In tema di gas fluorurati, l’Unione europea si propone di “prevenire ulteriori emissioni di gas fluorurati, contribuendo in tal modo agli obiettivi climatici dell’Unione europea” e “garantire il rispetto del protocollo per quanto riguarda gli obblighi relativi agli idrofluorocarburi”. In particolare, gli obiettivi europei sono:

  • scoraggiare l’uso di gas fluorurati con un elevato potenziale di riscaldamento globale e incoraggiare l’uso di sostanze o tecnologie alternative quando comportano una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, senza compromettere la sicurezza, la funzionalità e l’efficienza energetica; 
  • prevenire fughe dalle apparecchiature e il corretto trattamento di fine vita dei gas fluorurati nelle applicazioni; 
  • stimolare l’innovazione e lo sviluppo di tecnologie verdi, migliorando le opportunità di mercato per le tecnologie alternative ai gas fluorurati e i gas con un basso potenziale di riscaldamento globale.

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