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Generatore a idrogeno: che cos’è? È davvero conveniente?

Generatore a idrogeno rosso fissato a un palo
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Il generatore a idrogeno, definito talvolta anche cogeneratore, si caratterizza per l’elevata efficienza energetica. La tecnologia alla base del suo funzionamento non è particolarmente avanzata, e infatti è nota da tempo. Questo dispositivo funziona molto bene quando affiancato a un impianto fotovoltaico e, all’interno del settore dell’economia domestica, è spesso in grado di sopperire da solo ai bisogni di un singolo nucleo familiare.

Cos’è un generatore a idrogeno?

Il cogeneratore è in grado di produrre calore ed energia elettrica partendo dalla combustione di un gas. Nel caso specifico di cui ci stiamo occupando in questo approfondimento, il gas in questione è l’idrogeno. La tecnologia di generazione è disponibile già da tempo. Recentemente, si è iniziato a convertire gran parte della filiera, al punto che è sempre meno semplice trovare in vendita cogeneratori che facciano uso di fonti fossili. Sebbene restino molto diffusi, si percepisce un deciso vento di cambiamento. Accanto a quello a idrogeno, troviamo anche il dispositivo che si basa sulla biomassa e l’alternativa che sfrutta il vapore.

La scelta di puntare su sorgenti di combustione pulite si deve alla volontà di rispettare l’ambiente. Ci troviamo in un momento di profonda attenzione alla transizione energetica – sebbene dalle chiacchiere improduttive dei nostri leader a Cop28 potrebbe non sembrare – e gli utilizzatori finali desiderano poter contare su dispositivi che non impattino troppo sul pianeta. L’idrogeno, gas pulito, comporta numerosi vantaggi rispetto alle fonti energetiche fossili alternative.

Tutti i vantaggi del generatore a idrogeno

Generatore a idrogeno per una elettricità più pulita
Il generatore a idrogeno cogenera riscaldamento ed elettricità in maniera pulita e sostenibile

L’efficienza energetica di un generatore a idrogeno è impareggiabile. Per quanto riguarda la sola produzione di energia, essa raggiunge il 50%, una soglia di tutto rispetto. Se poi consideriamo nel computo anche la produzione di calore, combinando le due produzioni, raggiungiamo il 100%. La combustione dell’idrogeno, infatti, non produce emissioni di anidride carbonica. È questa la ragione per cui lo si ritiene l’elemento chiave di una tecnologia a emissioni zero. Naturalmente, prima di poter parlare di 0 emissions occorre trovare un sistema efficiente e affidabile per produrre il gas senza impattare.

L’altro grande beneficio dell’idrogeno è che può essere stoccato molto facilmente. In qualunque momento l’offerta dovesse superare la domanda è possibile accumularlo e farne scorta per quanto ne dovesse servire di più. L’idea alla base di ogni hydrogen valley che sta sorgendo in giro per il mondo è proprio questa: produciamo senza remore H2 in grande quantità, dal momento che non avremo alcun problema ad accumularlo per quanto ci dovesse servire.

“La stragrande maggioranza dei cogeneratori al 100% sono attivi con idrogeno prodotto da fonti rinnovabili, in primis eolico. Nel momento in cui questo vettore sarà competitivo economicamente, non ci saranno più limiti al suo impiego. Le piccole e medie imprese potranno vedere ridotte le proprie bollette elettriche e del gas anche del 20-30% con l’installazione di un cogeneratore. In questo senso, la flessibilità di taglia degli impianti può venire in aiuto a qualsiasi comparto: penso, per esempio, all’agroalimentare, dai pastifici ai caseifici.”

Nel pensiero di Alberto Icardi, sales manager di 2G Italia, uno dei massimi produttori di impianti cogenerativi, è ben sintetizzato il potenziale del generatore a idrogeno. La soluzione è ghiotta sia per privati sia per aziende.

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Si può davvero parlare di convenienza?

Il generatore a idrogeno e la cogenerazione offrono vantaggi e benefici immediati. Le prospettive di mercato guardano in maniera positiva al futuro di questa tecnologia e la Cina sta investendo moltissimo sugli elettrolizzatori, i dispositivi all’interno dei quali avviene quell’elettrolisi attraverso cui si origina l’idrogeno. Nel decennio 2009 – 2019 la capacità globale di cogenerare è aumentata del 30% e la produzione annua della cogen è oggi capace di rispondere al 15% della domanda mondiale di energia elettrica. I dati della Cogen World Coalition (CWC) indicano che questa tecnologia consente di risparmiare ogni anno 200 milioni di tonnellate di CO2 nella sola Europa.

A fronte di questi dati, appare chiaro come l’idrogeno possa effettivamente rappresentare un’interessante soluzione sul lungo periodo. Le potenzialità del suo impiego in prospettiva sono già evidenti e diverranno ancora migliori quando il contesto normativo incoraggerà ancor di più la conversione dal fossile al rinnovabile. La Commissione Europea è stata chiara su questo aspetto e ha evidenziato più volte come desideri spingere forte in questa direzione. Il piano REPowerEU mira proprio a sviluppare importanti corridoi per l’idrogeno nel Mediterraneo e nel Mare del Nord.

Ciononostante, lo scoglio del prezzo di questo gas è ancora scosceso e difficile da superare. Probabilmente si deve proprio a questo, e all’investimento da affrontare per convertire gli impianti esistenti, il fatto che, tanto in Italia quanto in Europa, la cogenerazione non abbia ancora conosciuto lo sviluppo che ci si attenderebbe a questo punto del suo cammino tecnologico. È un peccato. Si può però già affermare come questa situazione sia destinata a modificarsi nei prossimi anni. Ce lo auguriamo.

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Mattia Mezzetti

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